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domenica 26 novembre 2017

Non sarà l'attività che salva il mondo - Beato Giacomo Alberione (26 novembre 2017)

“Non sarà l’attività che salva il mondo, ma la grazia; non saranno coloro che operano solo esteriormente, ma i santi!”.
“Via sia la persuasione che in questi apostolati della stampa si richiede maggior spirito di sacrificio e pietà più profonda... 
Salvare, ma prima salvarci! Occorrono dei santi che ci precedano in queste vie non ancora battute e in parte neppure indicate. 
Non è affare da dilettanti, ma di veri apostoli. Cercare perciò i lumi necessari presso il tabernacolo; e le grazie di perseveranza per una universale mediazione di Maria Assunta in cielo”.
“Per la fede vediamo in tutti gli uomini delle anime a cui siamo debitori di verità, di edificazione, di preghiera. Per la fede si vedono negli uomini dei compagni di viaggio verso l’eternità e se ne deducono i doveri di mutuo aiuto”.
“Tutti dobbiamo sentire l’umanità, la Chiesa e lo spirito universale di San Paolo...”.
“Portare al mondo Gesù, Via, Verità e Vita. Non assorbire lo spirito del mondo, ma dare lo spirito di Gesù Cristo”.
“Molte nazioni sono povere perché mancano di Gesù Cristo. 
Nuove generazioni si affacciano alla vita. Il mondo sarà salvo solo se accoglierà Gesù così com’è”.
“Tutto sta qui. Vivere Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, e fare la carità del Cristo a quelle popolazioni che ne sono prive e affamate assieme, dando di fatto il Cristo totale: Via, Verità e Vita. 
Così che i nostri possono dire: «Non abbiamo né oro né argento» (cfr At 3,6); vi diamo invece ciò che abbiamo: Gesù Cristo, la sua dottrina, la sua morale, i mezzi di grazia e di vita soprannaturale”.

- Beato Giacomo Alberione –


  
Il vero intralcio alla Provvidenza – ripeteva il Beato – è il peccato, che è un ostacolo diretto per la santificazione e per le vocazioni e un ostacolo indiretto per i bisogni materiali e lo sviluppo delle opere.
La sua convinzione era che se si fosse più santi, ci sarebbero più frutti spirituali e temporali. E, per lui, il peccato si poteva tenere lontano mettendo ogni diligenza nei quattro settori della vita paolina: nella pietà, nello studio, nell’apostolato e nella povertà, le quattro ruote del cosiddetto “carro paolino”. Se una qualsiasi di queste ruote non funziona, il carro si ferma. L’impegno è far girare in armonia queste ruote e far camminare speditamente il carro della missione apostolica.

- Beato Giacomo Alberione -
da:  Anima e corpo per il Vangelo, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2005, p. 213.



Un’altra testimonianza della sua fiducia in Dio è il cosiddetto Patto o Segreto di riuscita
In questa preghiera, indirizzata a Gesù, Divin Maestro, si legge tra l’altro: «Promettiamo e ci obblighiamo: a cercare in ogni cosa […] nella vita e nell’apostolato, solo e sempre, la tua gloria e la pace degli uomini. 
E contiamo che da parte tua voglia darci spirito buono, grazia, scienza, mezzi di bene. Moltiplica […] i frutti del nostro lavoro spirituale, del nostro studio, del nostro apostolato, della nostra povertà. Non dubitiamo di te, ma temiamo la nostra incostanza e debolezza».

- Beato Giacomo Alberione -
Editore e apostolo del nuovo millennio, p. 189




Fu la totale consacrazione che Maria fece di sè a Dio, a meritarle l’unione così intima con lui, sino a divenire la Madre sua, la corredentrice, la dispensatrice, la dispensiera dei suoi tesori. 
Anch’io ho fatto la totale offerta di me a Dio, per avere in cambio il dono della fecondità spirituale nel mio apostolato. 
Più sarò di Dio, più Iddio sarà mio, e più opererà per mezzo di me, rendendo efficace l’opera mia. 
Fu profondamente sincera e sentita la mia offerta?

- Beato Don Giacomo Alberione - 


Buona giornata a tutti. :-)




sabato 9 giugno 2012

Lode al Signore per gli strumenti della Comunicazione sociale - Beato Giacomo Alberione

Signore Dio, benedetto sii per nostra sorella stampa
che è pane dell'intelligenza e luce dell'anima.
Ti preghiamo, Signore per tutti i giornalisti del mondo
i disegnatori di fumetti, i pittori di cartelloni pubblicitari.
Illumina con la luce tua chi scrive e chi diffonde, chi stampa e chi legge:
umili servitori siano della verità nell'amore.


Lode a te, Signore per nostro fratello cinema.
Nel suo dinamico narrare intensamente agisce sull'uomo:
ha in sé la forza e il fascino del teatro e della fotografia,
della stampa e della parola viva, della musica e della pittura.
Guida, Signore, registi e produttori, attori e spettatori
verso ciò che è vero e buono che canta la vita e costruisce l'uomo.
 
Signore Dio, benedetto sii per nostra sorella radio
che cammina sulle ali del vento e tanto piccola fa la terra.
Ti preghiamo, Signore, per le radio trasmittenti grandi e piccole.
Questa creatura dell'ingegno umano
utilizzata sia per fare gli uomini liberi e fratelli.
 
Lode a te, Signore, per la televisione.
Questa cattedra che si pone nel cuore d'ogni casa
non turbi, ma alimenti l'armonia della famiglia,
prepari uomini nuovi per un mondo nuovo
fondato sul tuo vangelo.
 
Signore Dio, benedetto sii per la telematica
e per Internet, rete delle reti,
Piazza Grande del pianeta, casa della conoscenza.
Ti preghiamo, Signore, che diventi e resti il Sito
dove razza e credo, colore e sesso, risorse e culture
non dividano l'uno dall'altro, ma gente interagisca con gente
in una sola comunità estesa al mondo.
 
Lode a te, Signore nostro Dio, per il progresso della tecnologia
Lode a te per tutti gli strumenti della comunicazione
che ieri, oggi e domani, poni nelle nostre mani
a servizio dell'uomo e del Regno tuo.
 
Amen! Alleluia!


(Nuovo cantico delle creature nell'intuizione di don Alberione)




Giacomo Alberione (1884 -1971) È stato fondatore di numerose congregazioni religiose cattoliche. Il suo nome resta legato, tra le tante cose, alla fondazione delle Edizioni Paoline. Alberione fu il primo ecclesiastico ad occuparsi di mass media. Solo dopo la sua morte, la chiesa e altri ordini religiosi hanno seguito, con non poche resistenze, questa stessa via. Predicava la centralità della figura di Gesù Divino Maestro utilizzando le parole del vangelo "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Giovanni 14,6); fece scrivere su tutte le chiese paoline vicino al tabernacolo la frase “Non temete io sono con voi, di qui voglio illuminare, vivete in continua conversione”. È stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003.
"E' necessario che pure su Facebook il cattolico, anche giovane, si faccia subito riconoscere per uno stile diverso rispetto a una certa volgarità e superficialità oggi alla moda. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia. Nei nuovi contesti e con le nuove forme di espressione, il cristiano è ancora una volta chiamato ad offrire una risposta a chiunque domandi ragione della speranza che è in lui".

(Papa Benedetto XVI, dal Messaggio per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali)



Buona giornata a tutti. :-)