Non c’è attività duratura e intelligente di
costruzione della città senza una radice contemplativa, che è la capacità di
silenzio, di deserto interiore, di pausa, in cui si riceve la Parola di Dio, la
si ascolta e quindi si costruisce anche dal punto di vista intellettuale una
certa visione del mondo.
Cosicché il fare non sia determinato solo
dalle urgenze, dalle necessità, ma sia ritmato da questo progetto che
nasce da un ascolto della Parola e da un atteggiamento di deserto, di silenzio
contemplativo.
Quanto maggiori sono le responsabilità di una
persona, tanto più si devono trovare ogni giorno più lunghe ore di silenzio
contemplativo.
Bisogna cercarlo, e lottare per averlo, per
non farsi travolgere dalle cose, dalla valanga di parole dette a vanvera, di
giudizi affrettati.
Il silenzio è sempre difficile.
Il silenzio bianco ancor di più: il silenzio nero è pura assenza di suoni, quello bianco è sintesi di tutti i colori. Ed è questo che bisogna imparare a esercitare. Superare, guardare in faccia la paura del silenzio, nella quale emergono alcuni mostri interiori, per imparare che si possono esorcizzare e si può dare loro un senso.
- cardinale Carlo Maria Martini -
Il silenzio bianco ancor di più: il silenzio nero è pura assenza di suoni, quello bianco è sintesi di tutti i colori. Ed è questo che bisogna imparare a esercitare. Superare, guardare in faccia la paura del silenzio, nella quale emergono alcuni mostri interiori, per imparare che si possono esorcizzare e si può dare loro un senso.
- cardinale Carlo Maria Martini -
«È necessario per tutti noi coltivare il
silenzio e circondarlo di una diga interiore.
Nella mia preghiera e nella mia
vita interiore, ho sempre sperimentato il bisogno
di un silenzio più profondo, più completo.
Si tratta di quella sobrietà che
conduce a non pensare neppure a me stesso, ma a volgere il mio sguardo, il mio
essere e la mia anima verso Dio.
Il silenzio sacro permette all’uomo di
mettersi gioiosamente a disposizione di Dio ed è la sola reazione veramente
umana e cristiana di fronte all’irruzione di Dio nella nostra vita.
Occorre far
vivere il profondo legame tra silenzio sacro e mistero, perché senza il mistero
noi siamo ridotti alla banalità di cose terrestri.
Il silenzio è un velo che
protegge il mistero.
Nelle liturgie della Chiesa, il silenzio non può essere
una pausa tra due riti; il silenzio è la stoffa nella quale dovrebbero essere
tessute tutte le nostre liturgie.
Nulla in esse può rompere l’atmosfera
silenziosa che è il suo clima naturale».
- Cardinale Robert Sarah -
...le creature debbono tacere se deve
subentrare il silenzio in cui Dio può parlare.
Questo è vero sempre anche nel
nostro tempo: a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del
raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria
vita, spesso si preferisce vivere solo l’attimo fuggente, illudendosi che porti
felicità duratura; si preferisce vivere, perché sembra più facile, con
superficialità, senza pensare; si ha paura di cercare la Verità o forse si ha
paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per
sant’Agostino...
- papa Benedetto XVI -
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