Se dei cristiani
vivono in comunità hanno come primo intento quello di essere una risposta a
quella proposta di amore che il Cristo ha rivolto ai cristiani: ci si riunisce
insieme per vivere, spingendosi il più lontano possibile, il vero amore del
Cristo, il vero amore degli altri.
Ci si riunisce per fare corpo con il Cristo
che può cambiare il mondo.
Una debolezza per la comunità sarebbe quella di
accontentarsi dell’amicizia, del cameratismo, dell’affetto: deve essere l’amore
di Cristo a cementarci gli uni agli altri.
La fortuna della comunità sta
nell’incontrare persone che sono decise ad amarsi insieme fino in fondo, senza
cedere ad inutili indulgenze degli uni verso gli altri.
Affinché il regno di
Dio venga, è necessario che vi sia unità: una comunità viva è una piccola parte
del Regno di Dio e non può quindi esservi vero conflitto tra missione e
comunità.
Il gruppo rischia la consuetudine, l’invecchiamento, se si riduce a
rapporti di gentilezza.
Una delle sue regole è il principio: “chi perde,
vince”; nessuno ha dei diritti sulla comunità, ma la comunità deve assumersi i
diritti di ognuno.
L’amore non fa rivendicazioni. Naturalmente bisogna anche
bene mettersi in testa che unità non vuol dire uniformità : esiste, più o meno,
sempre la tentazione dell’unità confortevole, in cui tutti avrebbero voglia di
fare tutto nello stesso modo e nello stesso momento.
Dobbiamo invece cercare di
vedere la personalità di ognuno nel Signore e di sbarazzarci di tutti i
pregiudizi che si hanno sugli altri.
Il mondo ha diritto che le nostre comunità
siano sane e sante: quando un gruppo cessa di essere tale, significa che la
presenza del Signore è scomparsa... Non esistono ricette per essere persone che
amano; bisogna scendere fino al cuore di Cristo per scoprirne il modo. Tutto il
resto non è che espediente.
- Madeleine Delbrel -
da: "Comunità secondo il vangelo", Gribaudi, 1996
Quando si vuole cambiare le persone, invece di amarle
come esse sono, si corre sempre il rischio di un rifiuto da parte loro.
- Jean Vanier -
Il catino di acqua sporca….
Se dovessi scegliere una reliquia della tua Passione
prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca.
Girare il mondo con quel recipiente
e ad ogni piede cingermi dell’asciugatoio
e curvarmi giù in basso,
non alzando mai la testa oltre il polpaccio
per non distinguere i nemici dagli amici
e lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato,
del carcerato, dell’omicida, di chi non mi saluta più,
di quel compagno per cui non prego mai,
in silenzio,
finché tutti abbiano capito nel mio
il tuo Amore.
- Madeleine Delbrel -
Buona giornata a tutti. :-)
www.leggoerifletto.it
www.efuseraefumattina.blogspot.it
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