O chiaramontana, Madre della Chiesa,
con i cori degli angeli e i nostri santi patroni,
umilmente ci prostriamo presso il tuo trono.
Da secoli Tu risplendi
di miracoli e di grazie qui ad Jasna Gòra,
sede della tua misericordia.
Guarda i nostri cuori,
che ti presentano l'omaggio di venerazione e di amore.
Risveglia dentro di noi il desiderio della santità;
formaci veri apostoli di fede;
rinforza il nostro amore verso la Chiesa.
Ottienici questa grazia che tanto desideriamo...
O Madre dal volto sfregiato,
nelle tue mani depongo me stesso e tutti i miei cari.
In Te confido;
conto sulla tua intercessione presso Tuo Figlio.
A gloria della Santissima Trinità.
Amen.
Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria.
Sotto la tua protezione, noi ci rifugiamo,
o Santa Madre di Dio;
e guarda a noi che siamo nella necessità.
Nostra Signora della montagna luminosa,
Prega per noi.
La città di Czestochowa si adagia a ventaglio su di un
falso piano, bagnata dal fiume Warta, lungo la strada che da Katavice porta a
Varsavia.
È uno dei più importanti centri di culto, e i suoi pellegrinaggi hanno
tradizioni che risalgono al Trecento.
Il santuario di Jasna Gora si trova sopra una collina di
bianche rocce, nella parte occidentale della città. Per questo ha preso il
nome di Jasna Gora, che vuol dire: "Montagna Luminosa".
II
dipinto della Madonna ha una storia complessa. La tradizione narra che
sia stato realizzato da San Luca su di un legno che formava il tavolo adoperato
per la preghiera e per il cibo dalla sacra famiglia.
L'evangelista avrebbe composto
a Gerusalemme due quadri allo scopo di tramandare l'incomparabile bellezza di
Maria.
Uno di essi, arrivato in Italia, tuttora è oggetto di culto a Bologna,
mentre il secondo, dapprima fu portato a Costantinopoli e deposto in un
tempio dall'imperatore Costantino. Successivamente fu donato al principe russo
Leone, che prestava servizio nell'esercito romano. Egli trasferì l'inestimabile
reliquia in Russia dove, per numerosi miracoli, fu intensamente venerata.
Nel corso della guerra intrapresa da Casimiro il Grande,
il quadro fu nascosto nel castello di Beltz e finalmente affidato ai principe
di Opole. Questi, alla vigilia di una dura battaglia contro le truppe tartare e
lituane che assediavano Beltz, aveva invocato la sacra immagine e, dopo la
sospirata vittoria, indicò Maria come Madre e Regina. Si racconta che durante
l'assedio un tartaro ferisse con una freccia il bellissimo volto della Vergine
dalla parte destra e che, dopo la sacrilega profanazione, una fittissima
nebbia, sorta d'improvviso, mettesse in difficoltà gli assedianti.
Il principe,
approfittando del momento, si gettò con le truppe contro il nemico e lo
sconfisse. Altri documenti assicurano che, terminata l'amministrazione del
principe Ladislao nella Russia, il quadro fu caricato su di un carro con
l'intenzione di portarlo nella Slesia ma, con lo stupore di tutti, i cavalli,
anche sferzati, non si muovevano. Il principe allora ordinò di attaccarne di
nuovi, senza però ottenere alcun risultato. Sconvolto, si inginocchiò a terra
e promise di trasferire la venerata effigie sul colle di Czestochowa nella
piccola chiesa di legno. Questi avrebbe poi innalzato una basilica nel medesimo
luogo ad onore di Dio onnipotente, della Vergine Maria e di tutti i Santi e, contemporaneamente, realizzato un convento per i frati paolini.
Afferma l'unica cronaca che solo allora i cavalli si
misero in viaggio e la miracolosa icona, con grande gioia di tutti, fu deposta
nella piccola chiesa di Jasna Gora dove divenne famosa per le numerose grazie.
La storia della taumaturga immagine della Madonna di
Czestochowa è stata tramandata da un antico manoscritto, la cui copia del 1474
è custodita nelle raccolte dell'archivio di Jasna Gora.
Buona giornata a tutti. :-)
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