Dio ci creò a sua immagine e somiglianza (Gn
1,26), dandoci l'essere perché godessimo il sommo ed eterno bene, che ha in se
stesso, ma noi non la comprendemmo bene questa verità nuova. Volendo Dio
compiere questo disegno sull'uomo, e farglielo intendere, mandò a noi il dolce
e amoroso Verbo vestito della nostra umanità che percosse le nostre iniquità
sopra l’incudine del suo corpo; e ci ricreò per grazia nel suo sangue, così che
il sangue di nuovo ci
ha manifestato questa verità.
Nel sangue troviamo la fonte della misericordia, nel
sangue la clemenza, nel sangue il fuoco, nel sangue la pietà, nel sangue è
fatta giustizia delle colpe nostre, nel sangue è saziata la misericordia, nel
sangue si dissolve la nostra durezza, nel sangue le cose amare diventano dolci,
e i grandi pesi leggeri.
E perciò quelli che col lume della fede ammirano questo sangue, portano il grave peso dell'obbedienza con dolcezza e soavità.
E perché nel sangue sono maturate le virtù, perciò l'anima che se ne inebria e annega nel sangue si veste delle vere e reali virtù, per onore di Dio, e per compiere in sé il disegno eterno di Dio nuovamente rivelato per mezzo del sangue (Lettera 315).
E perciò quelli che col lume della fede ammirano questo sangue, portano il grave peso dell'obbedienza con dolcezza e soavità.
E perché nel sangue sono maturate le virtù, perciò l'anima che se ne inebria e annega nel sangue si veste delle vere e reali virtù, per onore di Dio, e per compiere in sé il disegno eterno di Dio nuovamente rivelato per mezzo del sangue (Lettera 315).
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
La quale avea per figliuol Cristo:
la speme mia e dolce acquisto
fue crocifisso per li peccatori.
Capo bello e delicato,
come ti veggio stare enchinato;
li tuoi capelli di sangue intrecciati,
fin a la barba ne va irrigore
Bocca bella e delicata,
come ti veggio stare asserrata,
di fiele e aceto fosti abbeverata,
trista e dolente dentr’al mio core.
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
ponete mente a lo meo dolore.
Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
La quale avea per figliuol Cristo:
la speme mia e dolce acquisto
fue crocifisso per li peccatori.
Capo bello e delicato,
come ti veggio stare enchinato;
li tuoi capelli di sangue intrecciati,
fin a la barba ne va irrigore
Bocca bella e delicata,
come ti veggio stare asserrata,
di fiele e aceto fosti abbeverata,
trista e dolente dentr’al mio core.
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
"O notte più
chiara del giorno!
O notte più luminosa del sole!
O notte più bianca della neve,
più illuminante delle nostre fiaccole,
più soave del Paradiso.
O notte che non conosce tenebre;
tu allontani il sonno,
e ci fai vegliare con gli Angeli.
O notte, terrore dei demoni,
notte pasquale, attesa per un'anno!
Notte nuziale della Chiesa
che dai la vita ai nuovi battezzati
e rendi innocuo il demonio intorpidito.
Notte in cui l'Erede introduce
gli eredi nell'eternità."
O notte più luminosa del sole!
O notte più bianca della neve,
più illuminante delle nostre fiaccole,
più soave del Paradiso.
O notte che non conosce tenebre;
tu allontani il sonno,
e ci fai vegliare con gli Angeli.
O notte, terrore dei demoni,
notte pasquale, attesa per un'anno!
Notte nuziale della Chiesa
che dai la vita ai nuovi battezzati
e rendi innocuo il demonio intorpidito.
Notte in cui l'Erede introduce
gli eredi nell'eternità."
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