La preghiera in comunità è un nutrimento importante.
Una
comunità che prega insieme, che entra nel silenzio e adora, si salda sotto
l'azione dello Spirito Santo.
Il grido che nasce dalla comunità è ascoltato in
modo speciale da Dio. Quando si chiede insieme a Dio un dono, una grazia, Dio
ascolta e ci esaudisce. Se Gesù ci ha detto che tutto quello che chiederemo in
nome suo il Padre ce lo accorderà, a maggior ragione quando lo chiede una
comunità.
Mi sembra che all'Arca non ricorriamo abbastanza a questa domanda
comunitaria. Forse non siamo ancora abbastanza semplici, abbastanza bambini.
A
volte, nelle preghiere comunitarie spontanee, si gira un po' a vuoto.
È un
peccato che non si utilizzino abbastanza i bellissimi testi della Chiesa, che
non si conosca meglio la Sacra Scrittura.
È vero che qualche volta il testo un po' stereotipato perde sapore se lo si utilizza tutti i giorni. Ma anche la spontaneità può perdere il suo sapore.
È vero che qualche volta il testo un po' stereotipato perde sapore se lo si utilizza tutti i giorni. Ma anche la spontaneità può perdere il suo sapore.
Bisogna trovare un'armonia tra i testi
che la tradizione ci dà e la preghiera spontanea che nasce dal fondo del cuore.
Spesso una comunità non grida più verso Dio perché non
sente più il grido dei poveri.
È soddisfatta di se stessa; ha trovato un modo di vita che non rende troppo insicuri.
È quando si vede lo sconforto e la miseria del proprio popolo, quando si vedono le sue oppressioni e le sue sofferenze, quando lo si vede affamato e quando si sente la propria incompetenza che si grida verso il Padre con insistenza: "Signore, non puoi distogliere l'orecchio dal grido del tuo popolo, ascolta la nostra preghiera".
È soddisfatta di se stessa; ha trovato un modo di vita che non rende troppo insicuri.
È quando si vede lo sconforto e la miseria del proprio popolo, quando si vedono le sue oppressioni e le sue sofferenze, quando lo si vede affamato e quando si sente la propria incompetenza che si grida verso il Padre con insistenza: "Signore, non puoi distogliere l'orecchio dal grido del tuo popolo, ascolta la nostra preghiera".
Quando la comunità
ha fatto alleanza con i poveri, le loro grida diventano il suo grido. La
comunità deve essere segno di risurrezione.
Ma una comunità divisa nella quale
ognuno va per la sua strada, unicamente preoccupato della propria soddisfazione
e del proprio progetto personale, senza tenerezza per l'altro, è una
contro-testimonianza.
Tutti i rancori, le amarezze, le tristezze, le rivalità,
le divisioni, tutti i rifiuti di tendere la mano al “nemico”, tutte le critiche
fatte dietro le spalle, tutto questo mondo di zizzania e d'infedeltà al dono
della comunità nuoce profondamente alla sua vera crescita nell'amore. E rivela
anche tutti questi tizzoni di peccato, tutte queste forze del male che sono
sempre nel suo cuore, pronte ad infiammarsi.
A volte è importante che una comunità prenda coscienza di
tutte le sue infedeltà.
Le celebrazioni penitenziali in presenza di un sacerdote, se sono ben preparate, possono essere momenti importanti: i membri, diventando coscienti sia della loro chiamata all'unità, sia del loro peccato, chiedono perdono a Dio e agli altri. È un momento di grazia che unifica i cuori.
Le celebrazioni penitenziali in presenza di un sacerdote, se sono ben preparate, possono essere momenti importanti: i membri, diventando coscienti sia della loro chiamata all'unità, sia del loro peccato, chiedono perdono a Dio e agli altri. È un momento di grazia che unifica i cuori.
- Jean Vanier -
Fonte: "La comunità luogo del perdono e della Festa", pagg. 221, 222
Il Vangelo insegna che l'uomo cambia la sua vita,
la sua mentalità, si converte al bene non perché viene sgridato,
rimproverato, punito, ma perché si scopre amato
nonostante sia peccatore.
- Marko Ivan Rupnik -
Buona giornata a tutti. :-)
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