Di
nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi
il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!
- Eva Picková -
nata nel 1931, morta nel 1943 (12 anni)
- San Massimiliano Maria Kolbe -
La memoria è determinante. È determinante
perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo,
perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti,
dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di
un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la
memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché
credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore,
un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la
scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita.
- Mario Rigoni Stern -
“La nostra voce, e quella dei
nostri figli, devono servire a non dimenticare e a non accettare con
indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti.
Bisogna
sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio
impegno, in questo senso, è un dovere verso i miei genitori, mio nonno, e tutti
i miei zii.
È un dovere verso i milioni di ebrei ‘passati per il camino’, gli
zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova, gli
omosessuali e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al
vento dell’assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il
male del mondo ha voluto spegnere…
I giovani liberi devono sapere, dobbiamo
aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, è la storia oggi, si sta
paurosamente ripetendo.”
- Elisa Springer -
La strage di Treblinka
Quasi 900 mila ebrei e 2 mila rom
furono uccisi in questo campo di sterminio in Polonia. Ad ucciderli, non più di
150 soldati. A gestire Treblinka c'erano solo una ventina di persone dell'SS e
un centinaio di guardiani, provenienti dalla Germania e dall'Europa dell'est.
Tra loro, anche ex prigionieri di guerra sovietici.
Il 2 agosto 1943 gli internati si ribellarono: a guidarla più di 700 ebrei che riuscirono a prendere possesso delle armi e a incendiare il lager.
Le SS, armate di mitragliatrici e supportate dai rinforzi, repressero la rivolta, uccidendo i ribelli.
Tra loro, anche ex prigionieri di guerra sovietici.
Il 2 agosto 1943 gli internati si ribellarono: a guidarla più di 700 ebrei che riuscirono a prendere possesso delle armi e a incendiare il lager.
Le SS, armate di mitragliatrici e supportate dai rinforzi, repressero la rivolta, uccidendo i ribelli.
L'odio non è forza creativa. Solo l'amore è forza
creativa!
[rivolto ad un internato come lui, nel campo di
sterminio di Auschwitz]
- San Massimiliano Maria Kolbe -
L’ultima, proprio
l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
- Pavel Friedman -
(1921 – 1944)
Never use politics
as a metric for ethics.
Non usare mai la politica come un sistema metrico per l'etica.
Buona giornata a tutti. :-)
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