Signore Gesù,
tu che ci hai dato la grande gioia
di venerare Papa Giovanni Paolo I come Tuo Vicario
sulla terra, e quindi nei Tuoi inscrutabili disegni
ci hai fatto provare l'immenso dolore della sua inattesa
scomparsa, concedici le grazie che Ti domandiamo, affinchè,
sicuri della sua intercessione presso di Te,
possiamo un giorno venerarlo sugli altari:
allora la sua bontà e umiltà, proposte ad esempio dei fedeli
saranno un perenne invito a tradurre nella vita
il suo insegnamento e a diffondere serenità ed amore.
Amen
tu che ci hai dato la grande gioia
di venerare Papa Giovanni Paolo I come Tuo Vicario
sulla terra, e quindi nei Tuoi inscrutabili disegni
ci hai fatto provare l'immenso dolore della sua inattesa
scomparsa, concedici le grazie che Ti domandiamo, affinchè,
sicuri della sua intercessione presso di Te,
possiamo un giorno venerarlo sugli altari:
allora la sua bontà e umiltà, proposte ad esempio dei fedeli
saranno un perenne invito a tradurre nella vita
il suo insegnamento e a diffondere serenità ed amore.
Amen
«Il rosario da alcuni è
contestato.
Dicono: è preghiera che cade nell’automatismo, riducendosi a una ripetizione frettolosa, monotona e stucchevole di Ave Maria. Oppure: è roba da altri tempi; oggi c’è di meglio: la lettura della Bibbia, per esempio, che sta al rosario come il fior di farina alla crusca!
Dicono: è preghiera che cade nell’automatismo, riducendosi a una ripetizione frettolosa, monotona e stucchevole di Ave Maria. Oppure: è roba da altri tempi; oggi c’è di meglio: la lettura della Bibbia, per esempio, che sta al rosario come il fior di farina alla crusca!
Mi si permetta di dire in
proposito qualche impressione di pastore d’anime.
Prima impressione: la crisi del rosario viene in secondo tempo. In antecedenza c’è oggi la crisi della preghiera in generale. La gente è tutta presa dagli interessi materiali; all’anima pensa pochissimo.
Prima impressione: la crisi del rosario viene in secondo tempo. In antecedenza c’è oggi la crisi della preghiera in generale. La gente è tutta presa dagli interessi materiali; all’anima pensa pochissimo.
Il fracasso poi ha invaso la nostra esistenza. Macbeth potrebbe ripetere: ho
ucciso il sonno, ho ucciso il silenzio!
Per la vita intima e la «dulcis
sermocinatio», o dolce colloquio con Dio, si fa fatica a trovare qualche
briciola di tempo. (…)
Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla
Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo; la mitra, lo zucchetto,
l’anello scompaiono; mando in vacanza l’adulto e anche il vescovo, con relativo
contegno grave, posato e ponderato per abbandonarmi alla tenerezza spontanea,
che ha un bambino davanti a papà e mamma.
Essere – almeno per qualche mezz’ora –
davanti a Dio quello che in realtà sono con la mia miseria e con il meglio di
me stesso: sentire affiorare dal fondo del mio essere il fanciullo di una volta
che vuol ridere, chiacchierare, amare il Signore e che talora sente il bisogno
di piangere, perché gli venga usata misericordia, mi aiuta a
pregare.
Il rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a
essere fanciullo, e non me ne vergogno punto».
- Papa Giovanni Paolo I -
Stammi ancor vicino, Signore.
Tieni la tua mano sul mio capo,
ma fa' che anch'io tenga il capo
sotto la tua mano.
Tieni la tua mano sul mio capo,
ma fa' che anch'io tenga il capo
sotto la tua mano.
Prendimi come sono,
con i miei difetti, con i miei peccati,
ma fammi diventare come tu desideri
e come anch'io desidero.
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