"Anima mia, dove sei? Mi senti? Io parlo, ti
chiamo… Ci sei? Sono tornato, sono di nuovo qui. Ho scosso dai miei
calzari la polvere di ogni paese e sono venuto da te, sono a te vicino; dopo
lunghi anni di lunghe peregrinazioni sono ritornato da te. Vuoi che ti racconti
tutto ciò che ho visto, vissuto, assorbito in me? Oppure non vuoi sentire nulla
di tutto il rumore della vita e del mondo? Ma una cosa devi sapere: una cosa ho
imparato, ossia che questa vita va vissuta. Questa vita è la via, la via a
lungo cercata verso ciò che è inconoscibile e che noi chiamiamo divino. Non c´è
altra via. Ogni altra strada è sbagliata. Ho trovato la via giusta, mi ha
condotto a te, anima mia. Ritorno temprato e purificato. Mi conosci ancora?
Quanto a lungo è durata la separazione! Tutto è così mutato. E come ti ho
trovata? Com´è stato bizzarro il mio viaggio! Che parole dovrei usare per
descrivere per quali tortuosi sentieri una buona stella mi ha guidato fino a
te? Dammi la mano, anima mia quasi dimenticata. Che immensa gioia rivederti, o
anima per tanto tempo disconosciuta! La vita mi ha riportato a te. Diciamo
grazie alla vita perché ho vissuto, per tutte le ore serene e per quelle
tristi, per ogni gioia e ogni dolore. Anima mia, il mio viaggio deve proseguire
insieme a te. Con te voglio andare ed elevarmi alla mia solitudine…"
- Carl Gustav Jung -
Da: “Il Libro Rosso / Liber Novus “, Bollati Boringhieri, Milano, 2010
"Pensavo e parlavo molto dell'anima,
conoscevo tante parole dotte in proposito, l´avevo giudicata e resa
oggetto della scienza. Credevo che la mia anima potesse essere l'oggetto del
mio giudizio e del mio sapere; il mio giudizio e il mio sapere sono invece
proprio loro gli oggetti della mia anima. Perciò lo spirito del profondo mi
costrinse a parlare all´anima mia, a rivolgermi a lei come a una creatura
vivente, dotata di esistenza propria. Dovevo acquistare consapevolezza di aver
perduto la mia anima. Da ciò impariamo in che modo lo spirito del profondo
consideri l´anima: la vede come una creatura vivente, dotata di una propria
esistenza, e con ciò contraddice lo spirito di questo tempo, per il quale
l´anima è una cosa dipendente dall´uomo, che si può giudicare e classificare e
di cui possiamo afferrare i confini. Ho dovuto capire che ciò che prima
consideravo la mia anima, non era affatto la mia anima, bensì un´inerte
costruzione dottrinale. Ho dovuto quindi parlare all´anima come se fosse
qualcosa di distante e ignoto, che non esisteva grazie a me, ma grazie alla
quale io stesso esistevo..."
- Carl Gustav Jung -
Da: “Il Libro Rosso / Liber Novus “, Bollati Boringhieri, Milano, 2010
"Giunge al luogo dell´anima chi distoglie il
proprio desiderio dalle cose esteriori. Se non la trova, viene sopraffatto
dall´orrore del vuoto. E, agitando più volte il suo flagello, l´angoscia lo
spronerà a una ricerca disperata e a una cieca brama delle cose vacue di questo
mondo. Diverrà folle per la sua insaziabile cupidigia e si allontanerà dalla
sua anima, per non ritrovarla mai più. Correrà dietro a ogni cosa, se ne
impadronirà, ma non ritroverà la sua anima, perché solo dentro di sé la
potrebbe trovare. Essa si trovava certo nelle cose e negli uomini, tuttavia
colui che è cieco coglie le cose e gli uomini, ma non la sua anima nelle cose e
negli uomini. Nulla sa dell´anima sua.."
- Carl Gustav Jung -
Da: “Il Libro Rosso / Liber Novus “, Bollati
Boringhieri ,Milano, 2010
Buona giornata a tutti. :-)
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