La vita è un dono fuori commercio. Nobile, sicuramente
è il desiderio di divenire madre e padre. Ma questo non può avvenire ad ogni costo. Un figlio esige e merita di
nascere da un atto d'amore: dall’ incontro e dal dono totale e reciproco di un
uomo e una donna, uniti in un autentico e stabile amore
sponsale.
Il fìglio stesso è dono, amore, incontro e relazione.
Nasce, in altri
termini, da un atto del tutto gratuito, sottratto a ogni logica utilitaristica
o mercantile, perché l'amore non cerca il tornaconto personale. Così accade con
i figli che, nati da un libero gesto creativo di una sposa e di uno sposo, sono
a loro volta esseri liberi: liberi della libertà spirituale che deriva
dall'essere, in ogni caso, primordialmente figli di Dio.
C'è in alcuni la tendenza, sia pure spesso
inconsapevole, a considerare i figli che
devono nascere come degli "oggetti" di cui si sente il bisogno per poter esaudire un
proprio desiderio.
Si potrebbe persino dire che il movente non è troppo diverso
da quello che ci può spingere a sentire il bisogno di un'automobile o di una
bella vacanza.
Il figlio viene così pensato, da subito, come un oggetto che
sarà posseduto da chi lo avrà "prodotto"; una merce alla stregua di
altre merci.
Ma della vita non si può fare mercato!
Questa
affermazione non è arbitraria, né una mera esortazione più o meno accettabile;
è un fondamento decisivo della nostra società.
Negandola, si insinua che gli
esseri umani possano, tutto sommato, essere cose da possedere.
Tratto da "Messaggio del Consiglio Episcopale
permanente, 2002"
- Louis-Ferdinand Céline -
"Solo nella nostra epoca tutto
ciò è solo un pericoloso stereotipo, che deve essere decostruito, smascherato
nella sua falsità, per poi essere abbandonato e sostituito col “mondo nuovo”,
col nuovo dis-ordine, quello dove il passato non conta più e non può più dirci
né cosa né come: nessun vincolo, nessuna verità, solo una globale, contagiosa
effimera pretesa di libera auto-creazione."
La grande sconfitta, in tutto, è dimenticare.
La grande sconfitta, in tutto, è dimenticare.
- Louis-Ferdinand Céline -
da: "Viaggio al termine della
notte"
Non è possibile una famiglia senza il
sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, i bambini non
crescono e l’amore non cresce, la vita si affievolisce e si spegne. Per questo
vi raccomando che la sera, quando fate l’esame di coscienza, ci sia anche
questa domanda: oggi ho sognato il futuro dei miei figli? Oggi ho sognato
l’amore del mio sposo, della mia sposa? Oggi ho sognato i miei genitori, i miei
nonni che hanno portato avanti la storia fino a me?
- Papa Francesco -
..Quando si contesta l’esistenza della
famiglia, quando la paternità e maternità umane vengono diffamate come un
ostacolo per l’affermarsi della libertà, quando il rispetto, l’obbedienza, la
fedeltà, la pazienza, la bontà, la fiducia sono considerate invenzioni della
classe dominante, mentre le vere virtù di un uomo libero sono l’odio, la
diffidenza e la disubbidienza, e sono proprio questi
gli ideali che si propongono ai nostri bambini, allora viene posto in gioco anche
il Creatore e la sua creazione.
Questa creazione deve cedere il posto a un
mondo nuovo, che l’uomo stesso si costruirà.
Seguendo la logica di una simile
impostazione, di fatto soltanto l’odio sarà la via che conduce all’amore, dove
però questa logica poggia sull’antilogica dell’autodistruzione.
E, infatti,
quando si diffama la realtà intera, quando si offende il Creatore, si sradica
l’uomo stesso dalla sua realtà.
Lo intravediamo, anzi lo tocchiamo con mano nel
modo stesso in cui si affronta il problema dell’ambiente. Qui si osserva che
l’uomo non può vivere contro la terra, in quanto è proprio di essa che deve
vivere.
Ma ciò vale anche per l’intera sfera della realtà, benché non siamo
ancora disposti ad ammetterlo...
+ cardinale Joseph Ratzinger -
+ cardinale Joseph Ratzinger -
da "Il Dio di Gesù
Cristo" -
Buona giornata a tutti. :-)
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