Una maestra, dopo aver consegnato le schede
di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua
bacheca: "Non sono stata capace di dire no. No ai
voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A
chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere,
secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe.
Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa.
Il voto è il più
subdolo disintegratore di una comunità.
Il voto cancella le
storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale,
premia e punisce, esalta ed umilia.
Il voto sbaglia,
nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano.
Il voto dimentica
da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star
male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e
fallimenti.
I voti distruggono
il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel
che può.
I voti disturbano
la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri.
I voti mietono
vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno
ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa
bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza."
Il "maestro" Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa". .
Nella vita bisogna anche saper
cogliere i suggerimenti!
"L'educazione è l'arma più potente che si possa usare per cambiare
il mondo..."
- Nelson Mandela -
E’ di Luca quella espressione
contenuta negli atti degli apostoli messa in bocca a Pietro che dice: perché
Dio mi ha mostrato che nessuna persona può essere considerata impura (Atti
10,28).
E’ la fine della religione. La religione si basa sulla divisione tra il
puro e l’impuro, tra il giusto e l’ingiusto, tra chi merita e chi non merita.
Pietro dopo una drammatica esperienza che ha fatto, arriva alla conclusione
che: no, Dio mi ha mostrato che nessun uomo può essere considerato impuro,
nessun uomo. Non c’è nessuna persona che per la sua condotta morale, religiosa,
sessuale possa sentirsi in qualche
maniera esclusa dall’amore di Dio.
- Alberto Maggi -
frate e biblista
http://www.studibiblici.it/
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