Da bambina, madre Teresa si chiamava Agnes
Gonscha Boyaxhiu.
Viveva a Skopje, la città che molti anni dopo sarebbe stata distrutta dal terremoto. Quando Agnes nacque (nel 1910) Skopje apparteneva all'Albania, poi diventò jugoslava.
Viveva a Skopje, la città che molti anni dopo sarebbe stata distrutta dal terremoto. Quando Agnes nacque (nel 1910) Skopje apparteneva all'Albania, poi diventò jugoslava.
Mentre frequentava le scuole in città,
Agnes cominciò a far parte di un gruppo giovanile molto impegnato. Assistente
del gruppo era un giovane padre gesuita. Proprio in quegli anni, i gesuiti di Skopje
aprirono una missione vicino a Calcutta. In patria arrivarono lettere
drammatiche, che descrivevano lo stato di estremo abbandono della gente.
A 12 anni, Agnes sentì leggere quelle
lettere nel suo circolo, e cominciò a pensare: « Mi piacerebbe partire per la
missione di Calcutta ».
Era l'inizio, semplicissimo, di una vocazione.
Era l'inizio, semplicissimo, di una vocazione.
1928. Agnes ha diciotto anni.
Ha pensato e ripensato a « che cosa fare »
della sua vita. L'idea delle missioni è penetrata in lei sempre più a fondo.
Ha pregato, perché la sua non sia un'illusione. Ha domandato al suo confessore: « Come posso sapere se Dio mi chiama? ».
Si è sentita rispondere: « Attraverso la gioia. Se il pensiero di dedicare la vita a Lui e ai fratelli suscita gioia e pace, una gioia profonda e rasserenante, esistono valide ragioni per ritenere che Dio chiami. La gioia profonda ha funzione di bussola, anche se indicasse la rotta che appare più dura, più difficile ».
Ha pregato, perché la sua non sia un'illusione. Ha domandato al suo confessore: « Come posso sapere se Dio mi chiama? ».
Si è sentita rispondere: « Attraverso la gioia. Se il pensiero di dedicare la vita a Lui e ai fratelli suscita gioia e pace, una gioia profonda e rasserenante, esistono valide ragioni per ritenere che Dio chiami. La gioia profonda ha funzione di bussola, anche se indicasse la rotta che appare più dura, più difficile ».
Il pensiero di essere missionaria suscita
in lei proprio una gioia tranquilla e profonda. Ottiene il permesso di papà e
mamma, e domanda di entrare tra le « Suore di Loreto », che hanno la casa madre
in Irlanda e molte missioni in India.
Dopo una breve sosta nella « Loreto Abbey »
di Rath- farnham, nelle vicinanze di Dublino, fu inviata a Dajeeling, in India.
Divenne insegnante alla « St. Mary High School
» di Calcutta. La scuola sorgeva nel quartiere più elegante ed era frequentata
dalle ragazze più facoltose della città. Per alcuni anni, suor Teresa fu anche
direttrice della scuola.
Dio chiama una seconda volta
1943. In piena guerra mondiale, sul Bengala
si abbatte una carestia disastrosa. Due milioni di persone muoiono di fame
nelle campagne desolate da una siccità eccezionale. Il pensiero di quelle
vittime, e dei tanti che muoiono per le strade di Calcutta ogni giorno,
comincia a tormentare suor Teresa. Le pare assurdo continuare a insegnare a un
piccolo numero di privilegiati, mentre tanti suoi fratelli muoiono a pochi
metri o a pochi chilometri di distanza, nel più completo abbandono. Anche se
non si è mai limitata a insegnare superfici e montagne, ma ha cercato di
sensibilizzare le sue alunne al grave problema dei poveri e degli emarginati,
le pare che in questa circostanza tragica occorra fare qualcosa di più, impegnarsi
personalmente.
Un giorno intuisce che questo sentimento
potrebbe essere una seconda chiamata di Dio. Per esserne sicura, si rivolge
alla superiora della sua congregazione, poi all'arcivescovo di Calcutta, mons.
Perier.
Espone il progetto di lasciare il convento
e di vivere tra i poveri.
Riceve un secco rifiuto. Non ne è irritata.
(continua)
(continua)
Fonte: “Madre
Teresa di Calcutta”, Teresio Bosco,pagg. 7 e 8 - Ed. Elledici 1991
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pagg. 6 e 7 http://www.leggoerifletto.blogspot.it/2013/12/neonati-sui-sedili-rossi-madre-teresa.html
"Maria, madre di Gesù, dammi il tuo cuore, tanto
bello, tanto puro, tanto immacolato, tanto pieno d'amore e d'umiltà, così che
io possa.
"Ieri
è trascorso. Domani deve ancora venire.
Noi abbiamo solo l’oggi.
Se aiutiamo i nostri figli
ad essere ciò che dovrebbero essere oggi,
avranno il coraggio necessario
per affrontare la vita con maggior amore."
Noi abbiamo solo l’oggi.
Se aiutiamo i nostri figli
ad essere ciò che dovrebbero essere oggi,
avranno il coraggio necessario
per affrontare la vita con maggior amore."
- Madre Teresa di Calcutta -
"Dovreste
conoscere ciò che vuole dire povertà,
forse la nostra gente ha molti beni materiali, forse ha tutto,
ma credo che se guardiamo nelle nostre case,
vediamo quanto è difficile trovare un sorriso
e il sorriso è il principio dell'amore."
forse la nostra gente ha molti beni materiali, forse ha tutto,
ma credo che se guardiamo nelle nostre case,
vediamo quanto è difficile trovare un sorriso
e il sorriso è il principio dell'amore."
Beata Madre Teresa di Calcutta
Preghiera per coloro che non sanno pregare
Signore,
aiuta gli uomini e le donne
che vorrebbero pregare,
ma non sanno farlo.
Accetta il loro desiderio di pregare
come una preghiera.
Ascolta il loro silenzio
e incontrali lì nel loro deserto.
Tu hai già guidato la gente
fuori dal deserto,
e hai mostrato loro la terra promessa.
Tu, Signore di tutto l'universo,
Re dei Re.
Amen.
Signore,
aiuta gli uomini e le donne
che vorrebbero pregare,
ma non sanno farlo.
Accetta il loro desiderio di pregare
come una preghiera.
Ascolta il loro silenzio
e incontrali lì nel loro deserto.
Tu hai già guidato la gente
fuori dal deserto,
e hai mostrato loro la terra promessa.
Tu, Signore di tutto l'universo,
Re dei Re.
Amen.
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