domenica 5 marzo 2017

Preghiera comunitaria ed Eucaristica - Jean Vanier

La preghiera in comunità è un nutrimento importante. 
Una comunità che prega insieme, che entra nel silenzio e adora, si salda sotto l'azione dello Spirito Santo. 
Il grido che nasce dalla comunità è ascoltato in modo speciale da Dio. Quando si chiede insieme a Dio un dono, una grazia, Dio ascolta e ci esaudisce. Se Gesù ci ha detto che tutto quello che chiederemo in nome suo il Padre ce lo accorderà, a maggior ragione quando lo chiede una comunità. 
Mi sembra che all'Arca non ricorriamo abbastanza a questa domanda comunitaria. Forse non siamo ancora abbastanza semplici, abbastanza bambini. 
A volte, nelle preghiere comunitarie spontanee, si gira un po' a vuoto. 
È un peccato che non si utilizzino abbastanza i bellissimi testi della Chiesa, che non si conosca meglio la Sacra Scrittura. 
È vero che qualche volta il testo un po' stereotipato perde sapore se lo si utilizza tutti i giorni. Ma anche la spontaneità può perdere il suo sapore. 
Bisogna trovare un'armonia tra i testi che la tradizione ci dà e la preghiera spontanea che nasce dal fondo del cuore.
Spesso una comunità non grida più verso Dio perché non sente più il grido dei poveri. 
È soddisfatta di se stessa; ha trovato un modo di vita che non rende troppo insicuri. 
È quando si vede lo sconforto e la miseria del proprio popolo, quando si vedono le sue oppressioni e le sue sofferenze, quando lo si vede affamato e quando si sente la propria incompetenza che si grida verso il Padre con insistenza: "Signore, non puoi distogliere l'orecchio dal grido del tuo popolo, ascolta la nostra preghiera".
 Quando la comunità ha fatto alleanza con i poveri, le loro grida diventano il suo grido. La comunità deve essere segno di risurrezione. 
Ma una comunità divisa nella quale ognuno va per la sua strada, unicamente preoccupato della propria soddisfazione e del proprio progetto personale, senza tenerezza per l'altro, è una contro-testimonianza. 
Tutti i rancori, le amarezze, le tristezze, le rivalità, le divisioni, tutti i rifiuti di tendere la mano al “nemico”, tutte le critiche fatte dietro le spalle, tutto questo mondo di zizzania e d'infedeltà al dono della comunità nuoce profondamente alla sua vera crescita nell'amore. E rivela anche tutti questi tizzoni di peccato, tutte queste forze del male che sono sempre nel suo cuore, pronte ad infiammarsi.

A volte è importante che una comunità prenda coscienza di tutte le sue infedeltà. 
Le celebrazioni penitenziali in presenza di un sacerdote, se sono ben preparate, possono essere momenti importanti: i membri, diventando coscienti sia della loro chiamata all'unità, sia del loro peccato, chiedono perdono a Dio e agli altri. È un momento di grazia che unifica i cuori.

- Jean Vanier -
Fonte: "La comunità luogo del perdono e della Festa", pagg. 221, 222



Il Vangelo insegna che l'uomo cambia la sua vita, 
la sua mentalità, si converte al bene non perché viene sgridato, 
rimproverato, punito, ma perché si scopre amato 
nonostante sia peccatore.

- Marko Ivan Rupnik -  
 



Buona giornata a tutti. :-)









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