domenica 6 gennaio 2013

6 Gennaio 2013 - Epifania -


L'Epifania, che significa 'Dio si manifesta a noi e ci chiama', è considerata giustamente dalla Chiesa una grande Solennità. Dio è apparso tra noi in Gesù a Betlemme.
Il Suo Natale, Nascita, è il segno della concreta e fedele volontà del Padre di invitare tutti gli uomini a tornare alla loro origine di figli amati senza limiti da Lui.
Il Padre, dopo tanto tempo riapre il Cielo, la Comunione con Lui che si era interrotta per il peccato originale, e lo fa non con un'ispirazione, ma in modo concreto, inviando il Figlio Gesù tra noi, che si fa uno di noi, con la semplicità che è il vero e profondo modo con cui Dio ama.




«Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 2, 11). Fermiamoci un po’ e cerchiamo di capire questo passo del Vangelo. Come è possibile che noi, che siamo nulla e nulla valiamo, possiamo fare delle offerte a Dio? [...]. 




Ma il Signore sa che il dare è proprio degli innamorati, ed Egli stesso ci indica che cosa desidera da noi. 
Non gli importano le ricchezze, i frutti o gli animali della terra, del mare o dell’aria, perché tutto è suo; vuole qualcosa di intimo che gli dobbiamo offrire con libertà: Figlio mio, dammi il tuo cuore (Prv 23, 26). 

Vedete? Non si accontenta di spartire: vuole tutto. 
Torno a ripetere che non cerca le nostre cose, cerca noi stessi. Solo da qui, da questo primo dono, acquistano senso tutti gli altri doni che possiamo offrire al Signore.

Diamogli pertanto dell’oro: l’oro puro dello spirito di distacco dal denaro e dai mezzi materiali, cose che pure sono buone, perché vengono da Dio. 
Ma il Signore ha disposto che le utilizzassimo senza lasciarvi il cuore, mettendole a frutto per il bene comune di tutti gli uomini (...).

Offriamogli poi l’incenso: è l’anelito, che sale fino al Signore, di condurre una vita nobile che diffonda intorno a sé il bonus odor Christi (2 Cor 2, 15), il profumo di Cristo. Quando le parole e le azioni sono impregnate del bonus odor, si semina comprensione, amicizia. La nostra vita deve accompagnare quella degli altri perché nessuno sia o si senta solo. La nostra carità deve essere anche affetto, calore umano [...].
Assieme ai Magi, offriamo infine la mirra, ossia il sacrificio, che non deve mai mancare nella vita cristiana. 
La mirra ci porta alla memoria la Passione del Signore: sulla Croce gli diedero da bere mirra mista a vino (cfr. Mc 15, 23), e con la mirra unsero il suo corpo per la sepoltura (cfr. Gv 19, 39). 
Ma non crediate che riflettere sulla necessità del sacrificio e della mortificazione sia come aggiungere una nota di tristezza [...]. 
Mortificazione non è pessimismo, non è grettezza d’animo. La mortificazione non vale niente senza la carità. 
Dobbiamo pertanto cercare sacrifici che, pur rendendoci capaci di padroneggiare le cose della terra, non mortifichino coloro che convivono con noi. 
Il cristiano non può essere né carnefice né meschino; è un uomo che sa amare con le opere, che saggia il suo amore con la pietra di paragone del dolore.

(San Josemaría Escrivá de Balaguer)
"È Gesù che passa", nn. 35-37


«Forse qualcuno si meraviglia e si domanda: come hanno potuto, i Magi, conoscere la nascita del Salvatore, solo attraverso il segno di una stella?

In primo luogo, bisogna dire che si tratta di un dono concesso loro dal Signore. In secondo luogo, si legge nei libri di Mosè che già Balaam era stato una specie di profeta dei pagani. Infatti egli aveva profetizzato – nella misura in cui era capace di farlo – la venuta di Cristo e la sua incarnazione per mezzo di una vergine. Profetizzò [...] in questi termini:

Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele (Nm 24, 17). 
Per questa ragione sembra che i Magi provenissero dalla discendenza di Balaam [...]. Quando videro il segno della nuova stella, i Magi credettero immediatamente, perché capirono che erano stati chiamati a dare compimento alla profezia del loro antenato [...].

Il profeta Balaam vide in spirito quella stella che questi poterono vedere con gli occhi, e in questo modo arrivarono alla fede. Quello profetizzò la venuta di Cristo; questi, quando venne, lo guardarono con gli occhi della fede».


(San Cromazio di Aquileia)
Commento al Vangelo di San Matteo, IV

Andrea Mantegna, L'adorazione dei Magi.

Miserevolmente è caduto l’uomo, misericordiosamente è disceso Dio. Cadde l’uomo per suo orgoglio, Dio è disceso con la sua grazia – S. Agostino

Fratelli carissimi, Nostro Signore Gesù Cristo che è ab aeterno il Creatore di ogni cosa, è divenuto oggi nostro Salvatore nascendo da una madre.
Per amore è oggi per noi nato nel tempo per condurci all’eternità del Padre. Dio si è fatto uomo, per fare dell’uomo un dio, il Signore degli angeli oggi si è fatto uomo affinché l’uomo potesse mangiare il pane degli angeli.
Oggi si è compiuta la profezia che dice: “Stillate, o cieli, dall’alto, e le nubi facciano piovere la giustizia ! Si apra la terra, fiorisca il Salvatore" (Is. 45,8). 
Il Creatore è divenuto creatura per ritrovare chi era perduto. Così infatti l’uomo confessa nei Salmi: “ Prima di essere afflitto mi sviavo” (Ps. 118,67). L’uomo ha peccato e si è reso colpevole, Dio si è fatto uomo per redimere il colpevole. 
L’uomo è caduto ma Dio è disceso sulla terra; miserevolmente è caduto l’uomo, misericordiosamente è disceso Dio. E’ caduto l’uomo per il suo orgoglio, Dio è disceso con la sua grazia.
O miracolo! O prodigio! Fratelli miei, le leggi di natura sono cambiate per l’uomo! 
Un Dio nasce, una vergine diviene madre senza concorso d’uomo, ignara di uomo la parola di Dio la rende feconda. Essa è insieme madre e vergine, madre, conserva la verginità, vergine, genera un figlio, non conoscendo uomo, sempre integra ma non sterile. Ella mette al mondo Colui che solo è nato senza peccato e che senza concorso d’uomo ha concepito non nella concupiscenza della carne ma nell’ obbedienza dello spirito

(Vigilia Epifania del Signore)
S. Agostino
Sermo de tempore
Breviario Romano, Mattutino, Letture del II Notturno.


"Sta’ molto vicino alla culla di questo grazioso Bambino, specialmente in questi santi giorni del suo Natalizio. 
Se ami le ricchezze, qui troverai l’oro che i Re Magi vi lasciarono; se ami il fumo degli onori, vi troverai quello dell’incenso; e se ami le delicatezze dei sensi, sentirai la mirra odorosa, la quale profuma tutta la grotta".
(San Pio da Pietralcina)





"I Magi d’Oriente di cui parla il Vangelo di oggi, così come generalmente i Santi, sono diventati a poco a poco loro stessi costellazioni di Dio, che ci indicano la strada. In tutte queste persone il contatto con la Parola di Dio ha, per così dire, provocato un’esplosione di luce, mediante la quale lo splendore di Dio illumina questo nostro mondo e ci indica la strada. I Santi sono stelle di Dio, dalle quali ci lasciamo guidare verso Colui al quale anela il nostro essere. Cari amici, voi avete seguito la stella Gesù Cristo, quando avete detto il vostro “sì” al sacerdozio e al ministero episcopale. E certamente hanno brillato per voi anche stelle minori, aiutandovi a non perdere la strada. Nelle Litanie dei Santi invochiamo tutte queste stelle di Dio, affinché brillino sempre di nuovo per voi e vi indichino la strada."

- papa Benedetto XVI, 6 gennaio 2012 - 

Buona giornata a tutti. :-)






sabato 5 gennaio 2013

Donne che cercano la forza nei codici maschili: La mascolinizzazione - Simona Oberhammer

Si sente dire di lei: «Sembra un uomo» e ancora: «La vedi e sembra femminile ma poi nei suoi comportamenti è dura».
Non sono solo commenti maschili. 

Molte volte sono le donne stesse a descriversi così. 
Durante i corsi Olofem circolano spesso queste condivisioni:

«Non sento la mia femminilità».
«Non mi sento donna».
«Alcune volte mi sembra di essere la brutta copia di un uomo».

Sono condivisioni secche, brevi. Oppure sussurrate con un sibilo. O lasciate cadere con una scrollata di spalle, come per scacciare un pensiero fastidioso. C’é rabbia, in quelle affermazioni. Oppure c’è dolore, tristezza. Ma c’è anche una specie di amaro trionfo, come per dimostrare l’evidenza di un fatto. Anche se fa male.
È la mascolinizzazione della donna.
Una situazione oggi in aumento.

Ma com’è una donna mascolinizzata? È una donna che ha sviluppato all’eccesso i codici maschili e represso quelli femminili. Può presentare una o più delle seguenti caratteristiche: è piuttosto aggressiva, poco dolce e affettuosa, non molto sensibile, poco sensuale, fin troppo energica e con la tendenza a sopraffare. E ancora: è poco comunicativa, vuole fare le cose esclusivamente da sola, accetta difficilmente aiuti, riconosce raramente i suoi sbagli, è piuttosto distaccata, non si fa coinvolgere dalle emozioni. 
È orgogliosa di essere logica e razionale. 
È competitiva, impositiva, superefficiente, rigida. 
Inoltre: è più calcolatrice che intuitiva. 
Considera gli atteggiamenti dolci e teneri come fuori luogo. 
È ruvida piuttosto che morbida e accogliente. 
Brusca piuttosto che tenera, autoritaria piuttosto che collaborativa.
La donna mascolinizzata spesso non ha un aspetto maschile.

Può essere vestita con abiti sexi, truccata accuratamente eppure nel comportamento sembra più vicina al maschile che al femminile.
Generalmente siamo abituati a considerare una donna femminile in base alle apparenze esterne.

Riteniamo che la femminilità sia collegata al modo di vestirsi, di truccarsi, al taglio dei capelli. Ma questo non è che un piccolo aspetto della femminilità. La vera femminilità nasce infatti dal comportamento, dall’ atteggiamento, dal modo di porsi e di comunicare.
In breve dai codici utilizzati.
Quante volte si può osservare una donna ben vestita e ben truccata ma, oltre alla prima apparenza, poco femminile?
Molte sono le donne indurite dal vuoto della loro femminilità.

Scrutano la vita con occhi d'acciaio.
Dure, rabbiose.
Le loro parole spesso prendono la forma di schegge di vetro, acute e letali.
Trafiggono gli altri.
Ma trafiggono anche se stesse.


(Simona Oberhammer)

Fonte: Simona Oberhammer - La Via Femminile

Se vuoi saperne di più:

 
·         Delle donne mi commuove il modo in cui si sforzano di essere felici.
       Le vedo che si arrabattano tra l’ufficio, i bambini, il supermercato, un marito noioso e incurante.   Ma loro continuano ad andare, a correre. E magari si comprano un vestito, un bel paio di scarpe, si truccano. Sempre alla ricerca ininterrotta, tenace, coraggiosa di un pezzettino di felicità.

(Carlo Fruttero)
 

Cara donna ti auguro……

…ti auguro di credere sempre nei tuoi sogni, perché senza saresti vuota
…ti auguro di non tradire mai te stessa, perché lontana dalla tua verità l'esistenza perde di senso
…ti auguro di credere sempre nell'amore, perché se dici “basta” dentro di te qualcosa muore
…ti auguro di non dimenticare mai gli altri, anche se la vita è difficile, perché ciascuno di loro è un pezzetto di te stessa
…ti auguro di continuare a ridere, ballare, saltare, cantare anche... se non ce n'è motivo, anche se le giornate sono piene di problemi, perché senza la gioia la vita diventa piatta e grigia
…ti auguro di guardare il mondo attraverso il contatto con la tua interiorità, perché solo così puoi vedere la realtà nella sua essenza
... ti auguro di lasciare spazio nel tuo cuore per il perdono, perché senza di esso si trasforma in pietra
... ti auguro di mantenere sempre la porta aperta alla passione, per vivere con intensità ogni piccola cosa
... ti auguro di portare sempre con te il rispetto, perché senza di esso è facile calpestare chi ci è vicino
... ti auguro di amare gli altri ma di non dimenticarti che anche tu meriti amore
... ti auguro di toccare le corde della spiritualità e di suonarle nella tua vita
... ti auguro di essere sempre te stessa, di seguire la voce della tua anima… perché lontana da essa la vita perde colore.

- Simona Oberhammer -

nella foto la poetessa Anais Nin
Ho pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna è stato doloroso.
Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina.
Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà.
Ho pianto perché non posso più credere e io amo credere.
Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere.
Questo significa che amo umanamente.
Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno.
Ho pianto perché ho perso il mio dolore e non sono
ancora abituata alla sua assenza.

Anaïs Nin
Molte donne commettono l'errore di cercare un uomo con cui sviluppare una relazione senza aver sviluppato prima una relazione con se stesse; corrono da un uomo all'altro, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro; la ricerca deve cominciare all'interno di sé.
Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l'amore, possiamo trovare solo altro vuoto.

Robin Norwood - Donne che amano troppo
 

venerdì 4 gennaio 2013

Lei - Rabindranath Tagore -

Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra.

Lei e' dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco.

Lei mi è vicina al cuore
come fiore alla terra;
mi è dolce come dolce è il sonno alle membra stanche.

Il mio amore per Lei è la mia vita in piena,
come gonfio fiume in autunno,
fluente in sereno abbandono.

I miei canti si fondono col mio amore,
come il mormorio di un ruscello,
che canta con le onde e le correnti.

Se avessi il cielo e le stelle,
e il mondo con le sue ricchezze infinite,
chiederei di più;
ma contento sarei del più infimo cantuccio
di questa terra se avessi Lei.

(Rabindranath Tagore)


 
 
 ...che peccato che non sia possibile una volta per sempre, in casa nostra e fino alla morte.
       Ma se non è possibile per sempre, sia almeno per un giorno soltanto, per un’ora, per un minuto.
       Un giorno, due giorni, meno di una settimana, ma per me quel giorno, quei due giorni, quella corta settimana, hanno la stessa misura della vita, moltiplicata per i secondi, per le ore, per i giorni d’amore, anche se dopo dovrò morir di nostalgia, di desiderio, di solitudine, e sognerò di te ogni notte fino alla dannazione dell’impossibile.
       Anche così ne vale la pena. Io ti voglio adesso, subito, sul momento, immediatamente, in questo istante, senza indugio, senza ritardo.
       Oggi e domani e postdomani, domenica, lunedì e martedì, all’alba, al pomeriggio o di sera, a qualsiasi ora, nel letto più vicino, letto di kapoc, di paglia, di terra, di sabbia, sul legno del barcone, in riva al mare, in qualunque luogo dove si possa venir meno uno nelle braccia dell’altro. Anche se dopo dovrò maledettamente soffrire, anche così ti voglio e ti avrò.

- Jorge Amado -
 
 
 
L'amore non muore mai di morte naturale.
Muore per la nostra cecità,
i nostri errori, i nostri tradimenti.
Muore per le sue malattie e le sue ferite.
Muore di stanchezza, deperisce, si offusca.

- Anais Nin -

Buona giornata a tutti :-)


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giovedì 3 gennaio 2013

Preghiera per mettere ordine nella vita – Patrizio Righero -

In un barattolo di vetro,
ho rinchiuso i giorni da ricordare,
in una bottiglia scura,
le ore d'ansia e le sere di lacrime.
In una valigia,
i rancori,
i conti in sospeso,
le paure e le vigliaccherie.
Per i miei capricci,
gli errori e le cattiverie,
ho dovuto cercare un baule,
di quelli grandi,
per le coperte e i vestiti pesanti.
Voglio fare
il cambio di stagione.
Voglio mettere ordine, Signore.

Ma il vetro si incrina,
la tela si strappa,
il legno
si screpola.

Non c’è chiusura ermetica,
serratura o chiavistello
che possano reggere alla realtà.

Tutto, di nuovo, si confonde:
i dubbi macchiano la fede,
la malinconia scolora la speranza,
i peccati corrodono la carità.

Da sola non ci riesco, Signore.
Aiutami tu,
che mi conosci come nessun altro,
che sei l’autore della mia biografia,
che mi hai voluta fin dall’eternità.
Riordinami, Signore.
In te solo,
posso trovare la mia pace.


 (Patrizio Righero)
http://editrice.effata.it/autori/157/patrizio-righero/



Ispira le nostre azioni, Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perchè ogni nostro parlare ed agire
abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento.
Ogni passo della nostra vita, ogni azione, anche della chiesa, deve essere fatta davanti a Dio, alla luce della sua Parola. (Papa Benedetto XVI, dalla Catechesi 25 aprile 2012)
L'indifferenza così diffusa oggi verso la verità non sarà scossa dalla teoria, dal confronto dialettico, ma dalla testimonianza di vita, in cui viene incarnata la verità. L'indifferenza religiosa attuale non ha il carattere di una teoria; è piuttosto un materialismo pratico, cioè più vissuto che ragionato. Le nostre circostanze hanno qualcosa di simile a quelle dei primi cristiani. Essi testimoniarono la verità nella vita quotidiana e anche spesso con il martirio. E il mondo fu scosso da questa testimonianza.

-
Lluìs Clavell -




Un giorno, a un luminare della medicina venne chiesto quale fosse la più grave malattia del secolo..
I presenti si aspettavano che dicesse il cancro o l’infarto..
Grande fu lo stupore generale quando lo scienziato rispose:
“L’indifferenza!”
Tutti allora si guardarono negli occhi e ognuno si accorse di essere gravemente ammalato..
Infine gli domandarono quale ne fosse la cura..
E lo scienziato disse ..
Accorgersene !!


Non abbattiamoci d’animo nelle difficoltà, preghiamo con fiducia e Dio ci darà l’aiuto promesso a chi lavora per la sua causa.

-
San Giovanni Bosco -

Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 2 gennaio 2013

Consigli sulla lotta spirituale e preghiera per ottenere la grazie per intercessione di Santa Faustina Kowalska

« Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale.

1. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà.

2. Nell'abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome.

3. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore.

4. Metti l'amor proprio all'ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni.

5. Sopporta te stessa con molta pazienza.

6. Non trascurare le mortificazioni interiori.

7. Giustifica sempre dentro di te l'opinione dei superiori e del confessore.

8. Allontanati dai mormoratori come dalla peste.

9. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te.

10. Osserva la regola nella maniera più fedele.

11. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza.

12. Evita la dissipazione.

13. Taci quando vieni rimproverata.

14. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina.

15. Non scoraggiarti per l'ingratitudine.

16. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco.

17. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore.

18. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci.


19. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te.

20. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà.

21. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose.

22. Non t'illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie.

23. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio.

24. Non aver troppa paura, poiché non sei sola .


Quaderno n. 6/2 di Suor Faustina
 
 
Solo l’amore è capace di camminare sull’orlo degli abissi attraverso le cime dei monti. L’amore, ancora una volta l’amore.
- Santa Faustina, q. III, 1123 -
 
Consacrazione a Gesù Cristo per mezzo della Madonna nostra Mamma Celeste

Consapevole della mia vocazione cristiana,
io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria,
gli impegni del mio Battesimo.
Rinuncio a satana, alle sue seduzioni e alle sue opere,
e mi consacro a Gesù Cristo
per portare con lui la mia croce nella fedeltà di ogni giorno alla volontà del Padre.
Alla presenza di tutta la Chiesa ti riconosco per mia Madre e Sovrana.
A te offro e consacro la mia persona,
la mia famiglia,
la mia vita e il valore delle mie buone opere,
passate, presenti e future.
Disponi di me e di quanto a me appartiene alla maggior gloria di Dio,
nel tempo e nell’eternità. Amen

 
"Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della sua grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta."
- Maria Santissima a santa Faustina, Q. II, 635 -

Alla Madre di Dio - S.Faustina Kowalska

O Maria, Madre e Signora mia,
affido a te la mia anima e il mio corpo,
la mia vita e la mia morte e ciò che verrà dopo.
Metto tutto nelle tue mani.
O Madre mia, copri col tuo manto verginale la mia anima
e concedimi la grazia della purezza del cuore,
dell'anima e del corpo e difendimi
con la tua potenza da tutti i nemici.
O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre mia.
 
 
"Vorrei aggiungere ancora una piccola annotazione non del tutto irrilevante per le vicende di ogni giorno. Faceva parte di una forma di devozione, oggi forse meno praticata, ma non molto tempo fa ancora assai diffusa, il pensiero di poter "offrire" le piccole fatiche (fioretti) del quotidiano, che ci colpiscono sempre di nuovo come punzecchiature più o meno fastidiose, conferendo così ad esse un senso".
(Benedetto XVI, Enciclica Spe Salvi n. 40)



"Confessione": è una parola un po' riduttiva, perché fa emergere solo un aspetto del sacramento, come se fosse solo un "vuotare il sacco".
In realtà "confessione" ha un significato molto profondo, va molto oltre al fatto di elencare le nostre miserie.
"Confessare" significa proclamare la propria fede, dare testimonianza di ciò in cui si crede, e può significare perfino lodare, benedire, celebrare.
Perché in realtà quando noi andiamo a confessarci, non andiamo a parlare male di noi stessi, andiamo a parlare bene di lui, di Dio.
Confessando i nostri peccati, noi in realtà confessiamo di credere che l'amore di Dio è più grande del male che c'è in noi.
Ecco perché bisogna farlo bene. La confessione è un atto di fede, è una lode della misericordia di Dio, più forte di ogni nostra miseria.

(Papa Benedetto XVI)



 
 
 







 

martedì 1 gennaio 2013

Preghiera per la guarigione fisica - Padre Emiliano Tardif -

Signore Gesù, credo che sei vivo e risorto.
Credo che sei presente realmente nel Santissimo Sacramento dell'altare e in ciascuno di noi che crediamo in te.
Ti lodo e ti adoro.
Ti rendo grazie, Signore, per essere venuto da me, come Pane vivo disceso dal cielo.
Tu sei la pienezza della vita, tu sei la risurrezione e la vita, tu Signore, sei la salute dei malati.
Oggi ti voglio presentare tutti i miei mali, perché tu sei uguale ieri, oggi e sempre e tu stesso mi raggiungi dove mi trovo.
Tu sei l'eterno presente e mi conosci.
Ora, Signore, ti chiedo d'aver compassione di me.
Visitami per il tuo vangelo, affinché tutti riconoscano che tu sei vivo, nella tua Chiesa, oggi; e che si rinnovi la mia fede e la mia anima.
Abbi compassione delle sofferenze del mio corpo, del mio cuore e della mia anima.
Abbi compassione di me, Signore, benedicimi e fa che possa riacquistare la salute.
Che cresca la mia fede e che mi apra alle meraviglie del tuo amore, perché sia anche testimone della tua potenza e della tua compassione.
Te lo chiedo, Gesù, per il potere delle tue sante piaghe per la tua santa Croce e per il tuo Preziosissimo Sangue.
Guariscimi, Signore!
Guariscimi nel corpo, guariscimi nel cuore, guariscimi nell'anima.
Dammi la vita, la vita in abbondanza.
Te lo chiedo per l'intercessione di Maria Santissima, tua Madre, la vergine
dei dolori, che era presente, in piedi, presso la tua croce; che fu la prima a contemplare le tue sante piaghe, e che ci hai dato per Madre.

Tu ci hai rivelato d'aver preso su di te i nostri dolori e per le tue sante piaghe siamo stati guariti.
Oggi, Signore, ti presento con fede tutti i miei mali e ti chiedo di guarirmi completamente.
Ti chiedo, per la gloria del Padre del cielo, di guarire anche i mali della mia famiglia e i miei amici.
Fa che crescano nella fede, nella speranza e che riacquistino la salute per la gloria del tuo nome.
Perché il tuo regno continui ad estendersi sempre più nei cuori attraverso
i segni e i prodigi del tuo amore.
Tutto questo, Gesù, te lo chiedo perché sei Gesù.
Tu sei il Buon Pastore e noi siamo le pecorelle del tuo gregge.
Sono così sicuro del tuo amore, che prima ancora di conoscere il risultato della mia preghiera, ti dico con fede:
grazie, Gesù, per tutto quello che farai per me e per ciascuno di loro.
Grazie per i malati che stai guarendo ora, grazie per quelli che stai visitando con la tua Misericordia.

(Padre Emiliano Tardif)




O Signore,
non sono degno di partecipare alla tua mensa:
ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato.

"Quale gioia per un cristiano che ha la fede, che, alzandosi dalla Santa Mensa, se ne va con tutto il Cielo nel suo cuore!

- S. Curato d'Ars -




«Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, Satana mi ha detto: Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa; se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita!»
- Don Gabriele Amorth -



Buona giornata a tutti. :-)




Auguri per un anno migliore



Voglio credere che guarderò questo nuovo anno come se fosse la prima volta che 365 giorni scorrano davanti ai miei occhi.
Che vedrò le persone che mi circondano con sorpresa e stupore, felice di scoprire che sono lì accanto a me a condividere qualcosa che si chiama amore, di cui si parla molto, ma del quale si capisce bene poco.
- Paulo Coelho -

 

 
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue ne da volere di carne  né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

 
 

Happy (Almost) New Years! :)