sabato 10 dicembre 2016

Dio si è fatto uomo – Sant’Agostino

"Chiamiamo Natale del Signore il giorno in cui la sapienza di Dio si manifestò in un bambino e il Verbo di Dio, che si esprime senza parole, emise vagiti umani. La divinità nascosta in quel bambino fu tuttavia indicata ai Magi per mezzo di una stella e fu annunziata ai pastori dalla voce degli angeli. Con questa festa che ricorre ogni anno celebriamo dunque il giorno in cui si adempì la profezia:
"La verità è sorta dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo" (Ps 84, 12).
La Verità che è nel seno del Padre è sorta dalla terra perché fosse anche nel seno di una madre.
La Verità che regge il mondo intero è sorta dalla terra perché fosse sorretta da mani di donna.
La Verità che alimenta incorruttibilmente la beatitudine degli angeli è sorta dalla terra perché venisse allattata da un seno di donna.
La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo.

Ridestati, uomo: per te Dio si è fatto uomo.
"Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà." (Ef 5,14).
Per te, ripeto, Dio si è fatto uomo.
Saresti morto per sempre se lui non fosse nato nel tempo.
Mai saresti stato liberato dalla carne del peccato, se lui non avesse assunto una carne simile a quella del peccato.
Ti saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se lui non ti avesse usato misericordia.
Non saresti ritornato a vivere, se lui non avesse condiviso la tua morte.
Saresti venuto meno, se lui non fosse venuto in tuo aiuto.
Ti saresti perduto, se lui non fosse arrivato."   

- Sant' Agostino -
Sermone 185, 1



 Signore Gesù, bambino in una mangiatoia aiutaci a farci piccoli come te, aprici il cuore e la mente, perché ti possiamo incontrare lì dove nessuno ti cerca.  

da: "Si alzò e andò in fretta", Azione Cattolica Italiana, Editrice Ave





Quando da piccolo aspettavo con trepidazione la notte di Natale, quando guardavo con stupore il presepio, quando ero rallegrato dalla festa, dai canti, dai regali, ...non potevo immaginare che era solo una pallida e ingenua anticipazione di una realtà ben più vera, più appassionante, più coinvolgente il mio presente e il mio destino di sempre. Questa realtà si chiama ora Fraternità San Carlo.

La Fraternità ha il volto di tutti i miei fratelli in giro per il mondo, i volti di tutti coloro che incontriamo e in mille modi ci sono vicini. Questi volti, questi sguardi, queste voci sono per me Gesù. Non è una immaginazione. "Colui che è tra noi" è una realtà.
Io sono in mezzo a voi come parte di questo popolo che si chiama Fraternità, nel grande popolo del movimento, ove don Giussani ci insegna a riconoscere cosa è l'Incarnazione.

Pregate per me e...Buon Natale!

- don Massimo Camisasca -
(Fraternità e Missione, numero 0, dicembre 1995, ripubblicato sul numero di dicembre 2015)


Buona giornata a tutti. :-)