In passato il tempo per la formazione dei
movimenti intellettuali o passionali e la misura della loro diffusione erano
condizionati dalla lentezza e rarità dei mezzi di comunicazione tra gli uomini
e della circolazione delle idee: cioè dalla parola parlata e dal libro; ma oggi
tali mezzi hanno assunto una molteplicità, una rapidità, una varietà, una
capillarità e una violenza di penetrazione e di suggestione tale - il
cinematografo, la radio, la stampa quotidiana, la televisione - che, anche gli
individui solitari e meglio “vaccinati” contro le epidemie del pensiero e delle
passioni difficilmente riescono a restarne immuni.
Solo così si spiegano gli
uragani delle passioni collettive che sconvolgono il mondo moderno,
estremamente sensibile, isterico e suggestionabile…
Perché, quanto più
frequente è oggi l’offerta delle idee altrui e delle soluzioni “già fatte” dei problemi,
altrettanto minore è la possibilità materiale e morale di passarle al vaglio di
una critica ponderata e di formarsene delle proprie; quanto più numerose sono
le sollecitazioni e le impressioni alle quali si è sottoposti dall’esterno,
tanto minore è il potere di riflessione e di resistenza interna dell’individuo.
Non c’è più il tempo materiale e il raccoglimento necessario per pensare.
La
concitazione della vita moderna ha gettato l’uomo nella strada e in balia delle
sue mille suggestioni.
- Don Carlo Gnocchi -
L’alterna vicenda subita dalle parole in questi ultimi
anni è quanto di più indicativo si possa pensare ai fini della nostra ricerca
ed è la causa prima dello sconsolato scetticismo di cui soffre la gioventù
moderna troppo crudelmente illusa e vittima innocente delle nostre “esperienze”
politiche.
- Don Carlo Gnocchi -
Il mondo moderno vive a grandi agglomerati: masse urbanistiche, masse operaie,
masse scolastiche, masse impiegatizie, masse militari…
Ora: la convivenza di molti uomini smussa gli angoli delle caratteristiche personali, facilita il contagio delle idee e dei gusti e provoca la lenta formazione di un codice di vita e di pensiero, che è il minimo comune denominatore della collettività...
Si aggiunga a tutto questo la rapida e capillare diffusione e circolazione delle idee, resa possibile dai mezzi moderni di propaganda: il giornale, la radio, la stampa e il cinematografo.
Si richiede oggi un potere critico, una vigilanza assidua e una saldezza di convinzioni non comuni, per riuscire a difendere e conservare il patrimonio delle proprie convinzioni e l’indipendenza del giudizio personale, sotto il bombardamento incessante delle idee altrui e nell’assedio accanito che ci pongono d’intorno i mezzi moderni di propaganda, ai quali è ormai impossibile sottrarsi se si vuol vivere nel proprio tempo.
Ora: la convivenza di molti uomini smussa gli angoli delle caratteristiche personali, facilita il contagio delle idee e dei gusti e provoca la lenta formazione di un codice di vita e di pensiero, che è il minimo comune denominatore della collettività...
Si aggiunga a tutto questo la rapida e capillare diffusione e circolazione delle idee, resa possibile dai mezzi moderni di propaganda: il giornale, la radio, la stampa e il cinematografo.
Si richiede oggi un potere critico, una vigilanza assidua e una saldezza di convinzioni non comuni, per riuscire a difendere e conservare il patrimonio delle proprie convinzioni e l’indipendenza del giudizio personale, sotto il bombardamento incessante delle idee altrui e nell’assedio accanito che ci pongono d’intorno i mezzi moderni di propaganda, ai quali è ormai impossibile sottrarsi se si vuol vivere nel proprio tempo.
- Don Carlo Gnocchi -
Gli uomini parlano lingue diverse e reciprocamente inintelleggibili - come i
pretenziosi costruttori della torre di Babele - perché il punto di riferimento
e la norma divina, valevole per ogni uomo, per ogni tempo e per ogni
condizione, sono venuti a crollare.
- Don Carlo Gnocchi -
da: Restaurazione della persona umana, 1946
con un atto di volontà,
sincero ed eroico finché si vuole;
la vita si costruisce,
come una casa,
pietra su pietra,
atto per atto,
giorno per giorno.
Niente d’improvviso nella natura".
- don Carlo Gnocchi -