domenica 17 aprile 2016

La barchetta

Un ragazzo aveva fatto una barchetta e mostrandola diceva: “È mia, l’ho fatta io”. Un giorno, tutto giubilante, portò la sua barchetta sulla riva del lago e la fece galleggiare nell’acqua limpida. 
Improvvisamente una raffica di vento investì la barchetta portandola lontano fino a farla scomparire completamente. Il ragazzo ritornò a casa tutto triste senza quel suo gran tesoro andato perduto.
Passarono settimane e mesi. Poi un giorno il ragazzo, passando davanti ad un negozio di giocattoli, vide, incredibilmente, proprio la sua barchetta. 
Era proprio la sua. Pieno di gioia, il ragazzo entrò nel negozio come un razzo e raccontò al proprietario la storia della barchetta esposta: essa era veramente di sua proprietà, perché l’aveva fatta lui.
“Mi dispiace - disse il proprietario del negozio - ma ora la barchetta è mia. Se la vuoi devi pagarla”.
Rattristatosi, il ragazzo uscì dal negozio. Era deciso a riavere la sua barchetta, anche se ciò significava lavorare e risparmiare fino ad avere il denaro sufficiente. Finalmente quel giorno arrivò: con il denaro in mano entrò nel negozio, mise la somma guadagnata con tanta fatica sul bancone e disse, rivolgendosi al negoziante: “Sono tornato per comperare la barca; ora è mia”. E mentre usciva, continuava a dire felice: “Tu sei mia. Due volte mia. “Mia” perché ti ho fatta, “mia” perché ora ti ho comperata”.

Dio, non solo ti ha creato, ma in Cristo egli ha inoltre pagato il prezzo per comprarti e farti nuovamente suo.




 Nessuno ha mai commesso un errore più grande di colui che non ha fatto niente solo perché poteva fare troppo poco. 

- Edmund Burke - 





"Essere cristiani significa considerare la via di Gesù Cristo come la via giusta per l’essere uomini – come quella via che conduce alla meta, ad un’umanità pienamente realizzata e autentica (...). . L’uomo può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà. Gesù cammina avanti a noi, e va verso l’alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l’aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l’altro. Egli conduce verso la disponibilità per i sofferenti, per gli abbandonati; verso la fedeltà che sta dalla parte dell’altro anche quando la situazione si rende difficile. Conduce verso la disponibilità a recare aiuto; verso la bontà che non si lascia disarmare neppure dall’ingratitudine. Egli ci conduce verso l’amore – ci conduce verso Dio"

(papa Benedetto XVI)

Domenica delle Palme 2010




 «Dio eterno, immenso, che tutto dà, che tutto può, mi si è rivelato, in certo modo, nelle opere di creazione. 
L'ho ve­duto, Dio, quasi furtivamente e da lon­tano, come Mosè; l'ho visto e sono rima­sto muto, attonito di ammirazione e di stupore. 
Ho saputo scoprire una qualche or­ma dei suoi piedi nelle opere della crea­zione ed in queste opere, fatte dalla sua mano, anche nelle più piccole, in quelle che parrebbero nulle, quale perfezione inesplicabile!
« L'utilità che a noi da esse deriva, at­testa la bontà di Colui che le ha fatte. 
« La loro bellezza e la loro armonia di­mostrano la sapienza di Lui.
« La conservazione e la fecondità ine­sauribile proclamano la sua potenza. 
O Signore, quanto sono magnifiche le ope­re tue! Non le ha conosciute lo stolto e non vi ha posto mente».

- Car­lo Linneo -
naturalista svedese



Buona giornata a tutti. :-)