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domenica 30 aprile 2023

I Bruchi - don Bruno Ferrero

C’era una volta un gelso centenario, pieno di rughe e di saggezza, che ospitava una colonia di piccoli bruchi. Uno di questi bruchi si chiamava Giovanni e chiacchierava spesso con il gelso: “Sei fortunato, vecchio mio.

Sai che dopo l’estate verrà l’autunno, poi l’inverno e poi tutto ricomincerà. Per noi, invece, la vita è così breve…”.

Il gelso, dopo avergli sentito dire più volte queste parole, gli disse: “Ti ho già spiegato che non morirai. Diventerai una stupenda creatura, invidiata e ammirata da tutti”. Ma Giovanni non gli credeva, si confidava con i suoi compagni che la pensavano come lui e quindi non era affatto rincuorato.

Ben presto i tiepidi raggi del sole cominciarono a illuminare tanti piccoli bozzoli bianchi, sparsi qua e là sulle foglie del vecchio gelso.

Un mattino anche Giovanni si svegliò tutto intorpidito e si rivolse al gelso: “Ti devo salutare; è la fine. Devo costruirmi anch’io la mia tomba… sono rimasto l’ultimo”.

Il gelso sorrise e gli disse: “Arrivederci, Giovanni!”. “E’ un addio amico, è un addio!”, rispose il bruco. Ma l’albero sussurrò: “vedrai, vedrai…”.

In primavera una farfalla stupenda, dalle ali rosse e nere, volava leggera intorno al gelso. “Hai visto, Giovanni, che avevo ragione io? Hai già dimenticato com’eri poco tempo fa!”.

- Don Bruno Ferrero - 

Come i bruchi della storia, anche gli uomini credono innanzitutto in ciò che vedono e toccano. 

Non tutti credono che come Gesù anche noi risorgeremo a Vita Eterna. Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti … e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. (1Cor 15, 20-22) 

Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti … e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. (1Cor 15, 20-22)


- Buongiorno signora.
- Buongiorno.
- Va tutto bene? E’ freddo oggi, Cosa fa lì ferma?
- Sto aspettando mio figlio. E' andato a comprare qualcosa un po' di tempo fa, ma sembra che sia in ritardo.
Rispose l’anziana signora guardando il suo orologio.
- Allora, mentre aspetta, potrei farle compagnia io, se non la disturbo…
- Grazie, non si preoccupi. Sono sicura che un bel giovanotto come lei ha cose migliori da fare che far compagnia ad una vecchia come me.
- Non è un disturbo signora, glielo assicuro.
L’ uomo si sedette su quella panchina a fianco della signora.
E cosi Michele, come ogni mattina, stava seduto accanto alla sua vecchia madre, che aspettava un figlio che non le era mai stato più vicino di così...

- autore sconosciuto - 


Buona giornata a tutti :-)








 

venerdì 28 aprile 2023

Riguardo alla rabbia (De Ira) - Thich Nhat Hanh

 Un monaco decide di meditare da solo. Lontano dal suo monastero, prende una barca e va in mezzo al lago, chiude gli occhi e inizia a meditare.

Dopo alcune ore di silenzio imperturbabile, improvvisamente sente il colpo di un'altra barca che colpisce la sua. Con gli occhi ancora chiusi, sente crescere la sua rabbia e, quando li riapre, è pronto a gridare al barcaiolo che ha osato disturbare la sua meditazione.

Ma quando ha aperto gli occhi, ha visto che era una barca vuota, non legata, che galleggiava in mezzo al lago.

In quel momento, il monaco raggiunge l'autorealizzazione e capisce che la rabbia è dentro di lui; ha semplicemente bisogno di colpire un oggetto esterno per provocarlo.

Dopodiché, ogni volta che incontra qualcuno che irrita o provoca la sua rabbia, si ricorda; l'altra persona è solo una barca vuota.

La rabbia è dentro di me.

- Thich Nhat Hanh - 

 


10 LEZIONI DI VITA DI Thích Nht Hnh

1. Non sottostimare mai il potere di una parola gentile, un tocco o un sorriso.

2. Se ami qualcuno, il regalo più importante che puoi fargli è la tua presenza. Esserci, senza vergognarsi dei propri difetti e della propria storia personale, ha un valore immenso, è un segnale di grande amore. Al contrario, non esserci (soprattutto mentalmente) significa provare un totale disinteresse. Circondati di persone che ci sono e sarai felice.

3. Essere belli significa essere se stessi.

La massima bellezza di una persona si nota quando smette di indossare maschere e nascondersi ma inizia ad essere se stessa e sprigionare la propria essenza.

4. Cammina come se stessi baciando la terra con i tuoi piedi.

5. Finché sei vivo, tutto è possibile.

6. Quando una persona ti fa soffrire è solo perché soffre profondamente con se stessa. Le cattiverie nei nostri confronti ci fanno male, ma quando le subiamo dovremmo sempre comprendere che solo chi soffre vuol far soffrire gli altri.

7. Dare la colpa agli altri non ha alcun effetto positivo.

8. Lascia andare ciò che non ti serve e sarai felice

9.Il vero amore è libero da legami. Amare una persona significa volerla accompagnare nel percorso della vita senza cambiarla.

10. Il momento presente è tutto ciò che hai. L’unica cosa che abbiamo realmente è il momento presente. Ieri è un passato irraggiungibile, domani un futuro incerto.

Vivere al massimo il momento presente è tutto ciò che davvero ci serve per essere felici.

Thích Nht Hnh -


Buona giornata a tutti :-)





mercoledì 11 agosto 2021

Ti chiameranno “pazza” - Alejandro Jodorowsky

Ti chiameranno “pazza” perché lo sei, perché sei nata con il dono di vedere le cose in un altro modo e questo li spaventa.

Ti chiameranno ′′intensa′′ perché lo sei, perché sei nata con il valore ben indossato per permetterti di sentire tutto pienamente e questo li intimidisce.

Ti chiameranno ′′egoista′′ perché è così, perché hai scoperto di essere la cosa più importante della tua vita e questo non gli conviene.

Ti chiameranno in molti modi, con molti giudizi, per molto tempo, ma resta ferma in te e in quello che vuoi, e ti prometto che un giorno ti chiameranno per dirti: ′′ Grazie di esistere ".

 - Alejandro Jodorowsky -


Ti stanchi di chi promette di esserci e non c’è mai, ti stanchi di correre dietro alle persone, di amare troppo per poi ridurti a pezzi, ti stanchi di essere l’unica a dare, ti stanchi di dover sempre ricominciare da sola, di dover sempre rialzarti anche se non hai più forze, ti stanchi ma anche il tuo cuore si stanca di avere crepe, la tua mente si stanca di pensare troppo e di avere sempre tanti problemi, di non essere mai libera.

Ti stanchi di non essere mai la prima scelta di nessuno.

E quando sei al limite cambi, sei fredda, diventi acida, non ti fidi più di nessuno e ti fai scorrere la vita addosso aspettando costantemente qualcuno che ti salvi da questa indifferenza.

Si sono cambiata, ma non per colpa mia.

  ~ Charles M. Schulz ~


Mi è capitato di amare tanto

e di dare tanto,

così tanto da dimenticarmi di me.

Mi è capitato di sentirmi sbagliata

e di permettere che mi facessero sentire tale.

Mi è capitato di elemosinare

amore e attenzioni.

Ho usato tutta la pazienza che avevo.

Poi ho scelto me.

Ho capito che alla fine ero io

l'unica persona su cui avrei potuto contare.

E adesso non mi accontento più.

E non è presunzione.

È solo voglia di un amore all'altezza

del cuore che ho.

 ~ Riccardo Bertoldi ~

Tratto dal libro: "Scrivimi, magari ti amo ancora"


Buona giornata a tutti :-)


www.leggoerifletto.it



 


martedì 5 gennaio 2021

“C’era…” - Umberto Saba

 


C’era, un po’ in ombra, il focolaio; aveva
arnesi, intorno, di rame. Su quello
si chinava la madre col soffietto,
e uscivano faville.
C’era nel mezzo una tavola dove
versava antica donna le provviste.
Il mattarello vi allungava a tondo
la pasta molle.
C’era, dipinta in verde, una stia, 
e la gallina in libertà raspava.
Due mastelli, là sopra, riflettevano,
colmi, gli oggetti.
C’era, mal visto nel luogo, un fanciullo.
Le sue speranze assieme alle faville
del focolaio si alzavano. Alcuna
guarda! è rimasta.

- Umberto Saba -


"... Se la sua giornata le sembra povera, non la accusi; accusi se stesso, si dica che non è abbastanza poeta da evocarne le ricchezze; poiché per chi crea non esiste povertà, né vi sono luoghi indifferenti o miseri" - 

(da una lettera di Rainer Maria Rilke)



Il successo di una persona non si misura dalla quantità di soldi che ha in banca, ma dalla quantità di gioia che ha nel cuore. 

- Omar Falworth - 




Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 2 luglio 2020

Accettare i propri limiti - Omar Falworth

Accettare i propri limiti

Tutti noi esseri umani, abbiamo delle carenze, delle crepe,  dei limiti... ma il nostro orgoglio non vuole accettarli e fa pensare frasi del genere...

“Perché devo rinunciare a ciò che voglio fare?”
“Perché gli altri possono e io no?"

La società odierna ci spinge alla continua competizione per raggiungere degli obiettivi.
Bene. Benissimo.
Lottare per rendere più AZZURRA la nostra vita... fare qualche sacrificio per un futuro migliore... è bene.
Purché non esageriamo.
Purché non cadiamo nell'errore di credere che la felicità sia alla fine della strada del successo... del SUCCESSO AD OGNI COSTO.

Possiamo benissimo vivere una vita serena e piena di gratificazioni, anche accettando i nostri limiti e percorrendo soltanto un tratto di tale strada.

Non lasciamoci incantare dai più forti, dalle persone che hanno raggiunto le METE PIÚ AMBITE SECONDO SOCIETA’

Osserviamo invece le persone che (anche se deboli) hanno raggiunto le METE PIÙ AMBITE SECONDO SERENITA’, le persone che sanno essere spesso di buonumore, liete e gioiose,  persone che hanno raggiunto il vero successo.... le PERSONE AZZURRE

Avere dei limiti non è ne un ostacolo né un impedimento alla nostra vita serena.

Per volare a grandi altezze non bisogna avere chissà quali grandi capacità. Bisogna semplicemente approvarsi per come si è, apprezzarsi per le qualità che si hanno e, soprattutto, rispettare il proprio modo di essere.

- Omar Faltworth - 
da: Pensieri azzurri per vivere felici - ed. Splendida Mente



Non lasciare che si annidi in te l'idea che la vita non è altro che una lunga sequenza di problemi da risolvere. La trasformeresti in un continuo assillarti alla ricerca di soluzioni.

La vita mette a disposizione di chiunque un numero illimitato di tele e tutti i colori dell'arcobaleno
Non fare come coloro che credono di disporre soltanto di una tavolozza e qualche tubetto di colori sbiaditi.

- Omar Faltworth - 

da: Pensieri azzurri per vivere felici - ed. Splendida Mente



Credeteci anche voi! Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 3 giugno 2020

Oggi eviterò ... - Omar Faltworth

Il mattino. Eccolo!

Oggi eviterò le persone che cominciano a rovesciarmi addosso le loro lamentele
A che serve lamentarsi?
Soltanto a irradiare intorno a sé messaggi di sfiducia che, impregnando 
l' atmosfera di negatività, favoriscono che gli altri diventino negativi.
Per cui..
Se ascolterò qualcuno che incomincia la solita tiritera: "In Italia tutti cercano di farla a tutti... Tutti rubano... Nessuno è onesto".. e frasi del genere, troverò una scusa e mi allontanerò da costui.
Non voglio rimanere contagiato.
Voglio vivere serenamente, io.
Ecco!...

- Omar Faltworth -
da: "Pensieri azzurri per vivere sereni" ed. Splendida Mente



Essere cortesi con gli altri

Spesso, intrappolati da un modo di vivere frenetico, moltissimi individui diventano persone grigie.
Le persone grigie non hanno il cuore e l'abitudine alla cortesia.

 … e si dimostrano distaccate, fredde, persino ostili…
 … sempre in lotta con gli altri...
 … sempre sul chi va là ...

Ma non dobbiamo lasciarci coinvolgere dal loro ombroso modo di essere.
Dobbiamo sforzarci di essere cortesi e disponibili.... di aiutarle se ce lo chiedono, anche se nel momento del nostro bisogno non le abbiamo viste accanto a noi... sforzarci di dare, anche se non abbiamo ricevuto.
Essere cortesi e disponibili è un’ espansione della propria umanità, un accorgimento degli animi nobili.
Se durante il giorno ci siamo dati agli altri senza aspettative, avvertiremo una dolce serenità, quando la sera andremo a letto.
E ci addormenteremo ricevendo un sincero "grazie dalla nostra coscienza.

- Omar Faltworth -

da: "Pensieri azzurri per vivere sereni" ed. Splendida Mente



Buona giornata a tutti. :-) 





giovedì 2 aprile 2020

Brani estratti del libro “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün - 3

Il tuo nome ti rammenta il giorno del battesimo. Infatti sei stato battezzato col tuo nome. Aspergendo l'acqua su di te, il sacerdote ha pronunciato queste parole: «Alberto, ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». 
Nel battesimo il tuo nome è stato legato a quello del Dio uno e trino. Il battesimo ti ha unito a Dio, tuo padre, che ti ha pensato e creato. 
Ha creato un'unione spirituale con Gesù che si è fatto uomo come te e ti accompagna come un fratello. E ti ha riempito di Spirito Santo, che trasforma ogni cosa dentro di te e ti ha ricolmato di vita e amore divini. 
Da quel momento partecipi della comunione con il Dio uno e trino. 
Non sei semplicemente in te stesso. Sei già in ogni momento nel Signore, immerso nell'amore divino.
Sei stato asperso con acqua. Ogni volta che ti fai il segno della croce con l'acqua benedetta ti viene ricordato il momento del battesimo. Il battesimo è la promessa che non seccherai mai, che non perderai mai il legame con la fonte dello Spirito Santo che zampilla dentro di te. Dissetandoti a questa fonte puoi lavorare molto senza sfinirti. Perché la fonte da cui attingi è inesauribile, poiché è divina. Lì avrai sempre voglia di vivere, potrai sempre essere creativo. La fonte dello Spirito Santo è in te. 
Ti ristorerà, guarirà le tue ferite e renderà feconda la tua vita.
L'acqua del battesimo significa anche qualcos'altro. Con l'acqua ci purifichiamo. Che cosa viene lavato via nel battesimo? 
Si tratta forse del peccato originale? E’ il peccato del singolo? E’ il sudiciume del mondo? 
Per me il lavacro attraverso l'acqua battesimale significa cancellare la patina che i nostri genitori applicano su di noi o noi stessi creiamo. 
La nostra pura immagine originaria viene offuscata da quanto padre e madre proiettano su di noi. In questo caso mia madre non mi percepisce come sono realmente. 
Vede piuttosto in me tutto ciò che non ha potuto sperimentare e mi spinge a vivere la sua esistenza non vissuta. 
Oppure i genitori vedono in me tutto ciò che hanno vietato a se stessi, i loro bisogni e le loro passioni rimosse. 
Così la loro immagine si sovrappone al mio io e offusca il mio pensiero e i miei sentimenti. 
Non crescerò mai nella forma che il Signore ha pensato per me. Il battesimo è la promessa che Dio laverà via questa patina. Spesso si tratta di una patina che creo io stesso. 
Non mi vedo come sono realmente, bensì attraverso gli occhiali della mia ambizione o dello svilimento e del disprezzo di me stesso. 
Anche questa patina va lavata via, affinché la pura immagine di Dio possa farsi visibile in me.
Il tuo onomastico vuole farti toccare l'immagine autentica che Dio ha disegnato di te. Segnati in modo consapevole con l'acqua benedetta e immagina come il Signore ti purifichi dalla patina con cui la vita ti ha intorbidato, come diventi più limpido e puro, chiaro e autentico. Ricordati del battesimo, in cui sei stato unto re, sacerdote e profeta. Hai una dignità regale. Sei un profeta. Hai qualcosa da comunicare a questo mondo che tu solo puoi annunciare. E sei sacerdote o sacerdotessa. Sei in grado di scoprire i segni di Dio in questo mondo. E hai la capacità di tramutare le cose terrene in divine, di accogliere lo Spirito di Dio che libera e guarisce.

- estratto da: “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün, ed. Querininana - 



Puoi leggere nel nome di Dio e di Gesù il significato del tuo nome. Nel nome di Dio è espressa la sua essenza, in quello di Gesù la sua azione salvifica e redentrice. Oggi, giorno del tuo onomastico, medita sul nome di Dio che ti promette di essere sempre con te e dalla tua parte. 
Medita sul nome di Gesù attraverso la preghiera dedicata a lui. Sovrapponi il nome di Gesù al tuo. 
Non ti si rivelerà solo il vero significato del tuo nome. Sentirai anche come attraverso il nome di Gesù ritrovi te stesso, la tua essenza più vera, il tuo Io autentico creato da Dio. E forse allora potrai intuire anche tu qualcosa della “dolcezza” del tuo nome, del fatto che il tuo nome lascia in te un gusto piacevole, che il tuo nome è pieno di amore. 
Nel tuo nome si condensa l'amore di cui ti avvolge il Signore, riversandolo in te con lo Spirito Santo. 
Nel nome incontri l'amore che ti portano gli altri. Riversa nel tuo nome anche il tuo amore e la tua tenerezza. Pronunciando il tuo nome con amore dici di sì a te stesso e ti accetti. 
Nel pronunciare con tenerezza il tuo nome cresce l'amore per te stesso.
Il tuo nome ti conduce alla parte più intima di te stesso. Nel nome sei te stesso in modo assoluto. Tutti i nomi e i giudizi pronunciati dalla gente su di te svaniscono. Lì percepisci il tuo vero io, l'immagine autentica e incontaminata di Dio in te. Là dove tu sei tu, in modo assoluto, sei pieno di amore e di bontà come Gesù. Lì sei in armonia con te stesso. 
Vivi la pace, la forza vitale e la libertà. 
Sei redento, libero, limpido e puro, risanato e completo. Quando mediti sul tuo nome e senti il suo puro suono, si realizza ciò che sant'Ireneo ha detto della dignità umana: «Gloria dei - homo vivens = La gloria di Dio è l'uomo vivente». 
Quando nel Padre nostro dici «Sia santificato il tuo nome» prega Dio che la sua gloria divina rifulga anche nel tuo nome, che l'energia vitale del Signore fiorisca in te.

Brani estratti del libro “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün
monaco benedettino – Ediz. Queriniana


Buona giornata a tutti. :-)


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lunedì 2 marzo 2020

Brani estratti del libro “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün - 2 -

Il tuo nome ha un significato. Ti sei già occupato del significato del tuo nome? Qual è la sua radice? 
Sarebbe bene che approfondissi lo studio dell'etimologia del tuo nome. L'etimologia è l'analisi del significato originario autentico di una parola. Riconoscendo il significato letterale del tuo nome scoprirai allo stesso tempo un progetto per la tua esistenza. Il tuo nome ti offre una forma in cui puoi crescere. 
Vorrei citare solo alcuni esempi: Alberto significa «splendente di nobiltà». 
Se ti chiami così, il tuo nome costituisce un segno del fatto che in te c'è qualcosa di nobile, lo splendore della nobiltà interiore. 
Il tuo nome crea uno spazio al cui interno puoi penetrare, nel quale scoprire la tua complessità e la tua bellezza. 
Il mio nome, Anselmo, significa «colui che è protetto dagli dei». E’ un nome che mi conforta. Non sono solo al mondo. Dio tiene la sua mano protettiva su di me. Nel corso della mia vita l'ho sperimentato spesso. 
Giovanni significa «Dio è misericordioso». Chi porta questo nome vive sotto il segno della promessa che Dio lo circonda sempre e in ogni luogo della sua presenza d'amore risanatrice, che la grazia divina assorbe, trasformandoli, tutti i suoi fallimenti e le sue colpe.
Prendendo in considerazione il tuo nome potrai comprendere esperienze che hai già vissuto. 
Ti apri a ciò che è già presente in te e nella tua persona, che però spesso, nella routine quotidiana, non vedi. 
Il nome ti mostra il tuo potenziale nascosto, ti mostra sotto il segno di quale promessa stia la tua vita.

- estratto da: “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün, ed. Querininana - 




Consulta un dizionario specifico per conoscere l'etimologia del tuo nome. Cosa ti fa venire in mente? 
Che cosa ti colpisce? Dai fiducia al significato nascosto del nome. Fallo tuo attraverso la meditazione e poi osserva te stesso. Che cosa scopri di nuovo che finora non avevi notato? 
Come ti senti a confidare nel fatto che il tuo nome non è soltanto un suono vuoto, ma esprime la tua essenza, e che in esso si cela una promessa? Anche se ti sembra di essere lontano da quanto esprime il tuo nome, puoi crescere nella sua realtà, scoprendo così per la prima volta quanto è nascosto in te.
 Il tuo nome ti rimanda al tuo santo patrono. 
Il giorno del tuo onomastico la Chiesa celebra la festa del santo di cui porti il nome. 
Se ti occupi del tuo santo protettore, scoprirai in te alcune cose che non noti badando solo alla tua storia familiare. 
Hai delle capacità che non derivano esclusivamente dai genitori. Il santo patrono vuole indicarti le possibilità celate dentro di te. Se osservi la sua figura, puoi crescere attraverso di essa e scoprire l'immagine unica che Dio si è formato di te. Nella figura del santo protettore puoi riconoscere l'immagine autentica e non deformata di te che nasce dalla mano creatrice di Dio.
Sono affezionato al mio santo patrono, sant'Anselmo. 
Due aspetti del suo carattere sono per me particolarmente importanti. 
Per prima cosa, si dice che sant’Anselmo fosse una delle persone più amabili della sua epoca. Ciò mi sprona a sviluppare l’amabilità in me stesso. In secondo luogo sant’Anselmo fu uno dei teologi più importanti del suo tempo, la cui teologia però scaturiva dalla preghiera. 
Il giorno di sant'Anselmo, il 21 aprile, prendo sempre un suo libro per leggerlo. Di solito si tratta delle preghiere da lui redatte. 
In esse percepisco il suo amore per Cristo, il desiderio di vedere il volto di Dio, la sua sensibilità, il suo grande cuore, ma anche la sua fragilità. Leggendo i suoi testi anche il mio cuore diventa più grande. 
Arrivo a sentire il mio desiderio di vedere il volto di Dio e trovare pace nel Signore. 
Prego sant'Anselmo di donare anche a me quell'amore che lo ha contraddistinto, di far sì che anch'io come lui mi sforzi sempre di riconoscere il Signore in ogni cosa, vedendolo come il vero scopo della mia vita. 
Per me l'onomastico è sempre un giorno prezioso, non solo perché i miei confratelli e amici mi fanno gli auguri. 
Il giorno del mio onomastico riacquisto la consapevolezza di chi sono veramente e di quale sia la traccia indelebile che vorrei lasciare in questo mondo. 
Il giorno del mio onomastico mi sento in comunione con sant'Anselmo. Questo mi fa bene. Mi fa sentire a casa, al sicuro, con un compagno di strada che percorre con me ogni via e che mi svela la ricchezza della mia esistenza.
Leggi in un martirologio la storia della vita del tuo santo patrono. Cerca dei libri per poter apprendere qualcosa su di lui. Magari ti risulterà simpatico. 
In lui hai un maestro interiore che ti conduce alla pienezza di vita. Leggendo la sua biografia, con tutti gli alti e bassi che ha attraversato, comprendi meglio te stesso. 
Il santo ti incita a lavorare su te stesso, affinché sviluppi quanto è celato in te, affinché non ti accontenti della mediocrità. 
Se ti chiami Francesco o Francesca la vita di san Francesco ti affascinerà e ti aprirà gli occhi per riconoscere lo splendore della creazione e cantare il Signore come suo creatore. Sant'Alfonso ti mostrerà il suo grande cuore. Sant'Ignazio ti ha mostrato con il suo esempio come reagire ai colpi del destino senza demordere.
Esistono tuttavia anche santi la cui storia si perde nella notte dei tempi. 
Da un punto di vista storico sappiamo pochissimo di loro, ci sono state tramandate solo delle leggende. 
Eppure molte volte proprio nelle leggende viene espresso l'aspetto fondamentale di quel santo. 
Se ad esempio prendi in considerazione la leggenda di san Cristoforo, vedrai che in essa si svela il segreto della sua esistenza. Era un uomo alla ricerca di qualcosa, che ha seguito la sua inquietudine fino a trovare Dio stesso. Ed è l'uomo che sta sulla riva e ci aiuta a superare bene i fiumi che attraversano la nostra esistenza. 
Se ti chiami Barbara, riconoscerai in lei il mistero della donna sacerdotessa. 
E’ la consolatrice degli agonizzanti e porta loro Cristo nel calice dell'Eucaristia. Quando venne colpita, le sue ferite si tramutarono in nuova bellezza. 
In questo modo assicura anche a te che le tue ferite si tramuteranno in perle. Caterina è la donna pura e sincera, la regina che ti rende sempre consapevole della tua dignità e la donna saggia che supera tutti i dotti del mondo in saggezza. Fidati della saggezza celata dentro di te. E’ sufficiente per riuscire a superare le difficoltà in questo mondo.
Nei santi diventa evidente l'azione di Dio sugli esseri umani. Alcuni santi sono modelli da emulare. Altri esprimono in misura maggiore l'operato di Dio. Dimostrano che Dio sana tutte le tue ferite e trasforma i tuoi bisogni. 
I santi sono come un prisma che riflette l'operato di Dio su di noi. 
Mostrano come Dio trasformi gli esseri umani e come vorrebbe trasformarti affinché tu viva quanto di autentico è celato dentro di te, così che tu possa sfiorare la pura immagine scaturita dalle mani del Signore.

- estratto da: “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün, ed. Querininana - 




Il tuo santo patrono ti dimostra che non sei solo durante il cammino della tua esistenza. 
Qualcuno ti accompagna lungo la tua vita. 
Il santo di cui porti il nome viene con te. E’ come un angelo che ti protegge, che ti segue quando sbagli strada o prendi una deviazione, finché ti conduce alla meta. Il santo vuole incoraggiarti ad andare avanti quando ti sembra che le tue forze siano esaurite. 
Ti rialza quando cadi. Ti mostra che non è mai troppo tardi per tornare indietro. E vuole dirti che tutto ciò che è in te ha il diritto di esistere. Dio può trasfigurare ogni lato di te. Non devi vergognarti di non essere santo quanto il tuo patrono. Anche lui non lo è sempre stato. Anche lui è passato attraverso alti e bassi, luci e ombre per ritrovare Dio in ogni cosa. 
E’ al tuo fianco persino quando tu stesso non riesci a sopportarti, quando vengono alla luce così tanti aspetti insostenibili di te stesso. 
Il tuo santo patrono non ti da mai per perso. 
Ti incita a non svalutare te stesso, ma a scegliere sempre la vita.
Il tuo patrono è il tuo intercessore presso Dio. Puoi pregarlo di intervenire per te quando ne hai bisogno. E’ ovvio che puoi anche pregare direttamente Dio di aiutarti. Ma pregando il tuo santo patrono percepisci nella preghiera qualcosa di umano. Sei rappresentato dal tuo santo protettore davanti al trono di Dio. Non devi pregare da solo. 
Qualcuno prega per te. 
Quando la tua preghiera ammutolisce, quando non trovi più parole, quando la tua fiducia vacilla, il tuo santo patrono continua a pregare per te. 
Quando dialoghi con lui, sai che egli è presso Dio. 
Qualcuno che sta dalla tua parte è davanti al Signore. Attraverso di lui raggiungi l'ambito divino, in lui sei già rappresentato davanti a Dio, una parte di te si trova già presso il Signore. Poiché attraverso il nome sei unito al santo che si chiama come te.
Prega il tuo patrono soprattutto quando hai la sensazione di aver smarrito la strada, quando sei così lontano da ciò che esprime il tuo nome o da quanto ha incarnato il santo che festeggi oggi, il giorno del tuo onomastico. 
Pregalo di farti avvicinare a quanto è autentico, di aiutarti a scoprire l'immagine unica che Dio ha di te e a tradurla in realtà ogni giorno di più. Pregalo di stare al tuo fianco anche nell'anno che verrà, affinché la tua strada ti conduca a una libertà, a una forza vitale e un amore sempre crescenti.

- estratto da: “Ti ho chiamato per nome” di Anselm Grün, ed. Querininana - 



Buona giornata a tutti. :-)


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