La vera storia di Santa Lucia è ambientata
nel quarto secolo, in Sicilia, a Siracusa. Ci troviamo nel periodo delle persecuzioni contro i Cristiani.
Lucia è una donna di umili origini, la quale
sembra essere destinata ad un buon futuro di moglie e madre. Un giorno, però,
la vita di Lucia viene stravolta nel momento in cui scopre che sua mamma è
gravemente ammalata: la donna si reca sulla tomba di Sant'Agata per chiederne
la guarigione.
La Santa le appare e le dice che se vuole vedere sua mamma di
nuovo in vita dovrà mettere al primo posto le attenzioni per i bambini poveri e
in secondo piano l'amore verso il suo fidanzato.
Lucia accetta e nel
momento in cui torna a casa trova sua mamma miracolosamente guarita. Ecco
allora che Lucia decide di donarsi a Gesà e di rompere il fidanzamento. La cosa scatenerà
l'ira del suo compagno che la denuncerà come
cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati
dall'imperatore Diocleziano.
Il processo si svolse davanti all'arconte Pascasio. Minacciata
di essere mandata in un lupanaro, tra le prostitute, Lucia rispose: "Il
corpo si contamina solo se l'anima acconsente". Il dialogo serrato tra lei
ed il magistrato vide piuttosto ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia
quasi mettere in difficoltà l'Arconte. Pascasio dunque ordinò che la giovane
fosse costretta con la forza, ma lei diventò miracolosamente così pesante, che
né decine di uomini né la forza di buoi riuscirono a spostarla. Lucia allora fu
sottoposta al supplizio del fuoco, ma ne rimase totalmente illesa, sicché
infine, piegate le ginocchia, fu decapitata, o secondo le fonti latine, le fu
infisso un pugnale in gola (jugulatio). Morì solo dopo aver ricevuto la
Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa.
Privo di ogni
fondamento, e assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino
al secolo
XV, è l'episodio in cui Lucia si strappa - o le vengono cavati - gli
occhi. L'emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da
ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata
protettrice della vista a motivo del suo nome Lucia (da Lux, luce).
Il culto di Santa Lucia è
legato al culto della Luce.
Nel primo cristianesimo portato nel nord
Europa la storia di Santa Lucia si è “adattata” alle tradizioni locali al fine
di facilitare la penetrazione del nuovo credo nel tessuto pagano.
Nel culto di Santa Lucia si trovano infatti
moltissimi elementi presenti
nella tradizione legata a culti di divinità pagane o alle
cerimonie del cambio
delle stagioni.
La stessa festa dedicata alla Santa e ora fissata al 13 dicembre era in origine
intorno al 23 dicembre, cioè vicinissima al solstizio d’inverno (20 o 21
dicembre), da cui il detto “Santa
Lucia il giorno più corto che ci sia”
La paura atavica che il buio divenga perenne
spiega bene l’attenzione verso tradizioni che esaltano la luce. In questo contesto,
le feste del solstizio di inverno, in corrispondenza al Natale, e l’invocazione di
una santa della luce, sono facilmente comprensibili.
Il legame con la santa è talmente forte da essere sopravvissuto e anzi esaltato
dalla cultura protestante. Se infatti i mercatini di Natale tedeschi detti di
San Nicola si sono trasformati in Mercatini del Bambin Gesù, nella lotta al
culto dei santi, in Svezia Santa Lucia è molto
venerata anche dalla cultura Luterana e rappresenta un importante legame
tra Italia e Svezia. Ogni anno, infatti, viene eletta Santa Lucia di Svezia una ragazzina
che raggiungerà Siracusa per prendere parte alla processione della santa.
Santa Lucia, in alcune aree del Nord Italia appare
come portatrice di doni ai bambini, prima e in sostituzione di Babbo Natale (o
San Nicola).
Questa tradizione pone la santa tra i vari personaggi che, tra dicembre e
gennaio, coccolano i bambini: Babbo Natale/San Nicola, i Re Magi, la
Befana e appunto, Santa Lucia.A Verona la storia si riallaccia alla santa come portatrice
di doni.
A causa di una forte epidemia di infezione agli occhi, nel 1200 i genitori
decisero di far fare ai bambini un pellegrinaggio in onore della
santa.
Si trattava di compiere il pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di Sant'Agnese, dedicata alla martire siracusana. Oggi, nel luogo dove un tempo sorgeva la chiesa, si trova invece la sede de comune scaligero: Palazzo Barbieri.
I bambini si
rifiutarono di partecipare al pellegrinaggio finché gli adulti non
promisero che, al loro ritorno, la santa avrebbe
portato loro dei doni.
Ancora oggi il 13 dicembre i bambini sono portati in chiesa per la benedizione agli
occhi e la notte del 12 attendono dei doni.
E ora un ricordo personale. Il 13 dicembre
2001 il nord Italia fu sommerso da una neve eccezionale. Quel fenomeno meteorologico
fu chiamato il Blizzard di Santa Lucia. Era una mattina come le altre e come tutte le mattina ero uscita per andare al lavoro. Nel corso della giornata la "bomba siberiana" irruppe nel nord Italia e nel tardo pomeriggio arrivò anche a Milano e la Lombardia, sommergendo la città con una nevicata eccezionale.
Tornai a casa in questa situazione .
Preghiera a Santa Lucia
O gloriosa martire della Cattolica Chiesa,
luce di santità ed esempio di fortezza,
pensando alle tue sublimi virtù,
nasce in me la brama di praticarle,
ma sono debole a tanto:
perciò a te mi volgo o vergine e ti prego
di ottenermi dal Sommo Bene la
costanza nell'effettuare il mio desiderio
ed una scintilla del tuo divino amore:
affinché io disprezzi, al par di te,
i vani piaceri terreni aspirando
solamente ai gaudi eterni.
Così sia.
Buona giornata a tutti. :-)