C'era una volta un re che rispondeva al
nobile nome di Enrico il Saggio. Aveva tre figlie che si chiamavano Alba, Bettina
e Carlotta. In segreto, il re preferiva Carlotta. Tuttavia, dovendo designare
una sola di esse per la successione al trono, le fece chiamare tutte e tre e
domandò loro:
"Mie care figlie, come mi amate?"
La più grande rispose:
"Padre, io ti amo come la luce del giorno, come il sole che dona la vita alle piante. Sei tu la mia luce!"
Soddisfatto, il re fece sedere Alba alla sua destra, poi chiamò la seconda figlia e gli fece la stessa domanda , Bettina rispose:
"Padre, io ti amo come il più grande tesoro del mondo, la tua saggezza vale più dell'oro e delle pietre preziose. Sei tu la mia ricchezza!"
Lusingato e cullato da questo filiale elogio, il re fece sedere Bettina alla sua sinistra. Poi chiamò Carlotta e gli chiese teneramente :
"E tu, piccola mia, come mi ami?"
La ragazza lo guardò fisso negli occhi e rispose senza esitare:
"Padre, io ti amo come il sale da cucina!"
Il re rimase interdetto:
"Che cosa hai detto?"
Carlotta disse di nuovo :
"Padre, io ti amo come il sale da cucina."
La collera del re tuonò terribile:
"Insolente! Come osi, tu, luce dei miei occhi, trattarmi così? Vattene! Sei esiliata e diseredata!"
La povera Carlotta, piangendo tutte le sue lacrime, lasciò il castello e il regno di suo padre. Trovò un posto nelle cucine del re vicino e, siccome era bella, buona e brava, divenne in breve la capocuoca del re.
"Padre, io ti amo come la luce del giorno, come il sole che dona la vita alle piante. Sei tu la mia luce!"
Soddisfatto, il re fece sedere Alba alla sua destra, poi chiamò la seconda figlia e gli fece la stessa domanda , Bettina rispose:
"Padre, io ti amo come il più grande tesoro del mondo, la tua saggezza vale più dell'oro e delle pietre preziose. Sei tu la mia ricchezza!"
Lusingato e cullato da questo filiale elogio, il re fece sedere Bettina alla sua sinistra. Poi chiamò Carlotta e gli chiese teneramente :
"E tu, piccola mia, come mi ami?"
La ragazza lo guardò fisso negli occhi e rispose senza esitare:
"Padre, io ti amo come il sale da cucina!"
Il re rimase interdetto:
"Che cosa hai detto?"
Carlotta disse di nuovo :
"Padre, io ti amo come il sale da cucina."
La collera del re tuonò terribile:
"Insolente! Come osi, tu, luce dei miei occhi, trattarmi così? Vattene! Sei esiliata e diseredata!"
La povera Carlotta, piangendo tutte le sue lacrime, lasciò il castello e il regno di suo padre. Trovò un posto nelle cucine del re vicino e, siccome era bella, buona e brava, divenne in breve la capocuoca del re.
Un giorno arrivò al
palazzo il re Enrico. Tutti dicevano che era triste e solo. Aveva avuto tre
figlie ma la prima era fuggita con un chitarrista californiano, la seconda era
andata in Australia ad allevare canguri e la più piccola l'aveva cacciata via
lui...
Carlotta riconobbe subito suo padre. Si mise ai fornelli e preparò i suoi piatti migliori. Ma invece del sale usò in tutti lo zucchero.
Il pranzo divenne il festival delle smorfie: tutti assaggiavano e sputavano poco educatamente nel tovagliolo.
Il re, rosso di collera, fece chiamare la cuoca.
La dolce Carlotta arrivò e soavemente disse:
"Tempo fa, mio padre mi cacciò perché avevo detto che lo amavo come il sale di cucina che dà gusto a tutti i cibi. Così, per non dargli un altro dispiacere, ho sostituito il sale importuno con lo zucchero."
Il re Enrico si alzò con le lacrime agli occhi:
"E il sale della saggezza che parla per bocca tua, figlia mia. Perdonami e accetta la mia corona."
Si fece una gran festa e tutti versarono lacrime di gioia: erano tutte salate, assicurano le cronache del tempo.
Carlotta riconobbe subito suo padre. Si mise ai fornelli e preparò i suoi piatti migliori. Ma invece del sale usò in tutti lo zucchero.
Il pranzo divenne il festival delle smorfie: tutti assaggiavano e sputavano poco educatamente nel tovagliolo.
Il re, rosso di collera, fece chiamare la cuoca.
La dolce Carlotta arrivò e soavemente disse:
"Tempo fa, mio padre mi cacciò perché avevo detto che lo amavo come il sale di cucina che dà gusto a tutti i cibi. Così, per non dargli un altro dispiacere, ho sostituito il sale importuno con lo zucchero."
Il re Enrico si alzò con le lacrime agli occhi:
"E il sale della saggezza che parla per bocca tua, figlia mia. Perdonami e accetta la mia corona."
Si fece una gran festa e tutti versarono lacrime di gioia: erano tutte salate, assicurano le cronache del tempo.
- don Bruno Ferrero -
"Voi siete il sale della terra" (Matteo 5,13).
Saggio è colui che non si lascia turbare
dalle sofferenze,
non si lascia allettare dalle gioie,
non cade preda della
paura e della collera.
- Bhagavad-Gita -
[poema indù, 5° secolo a.C.]
"La Chiesa non ha mai detto che le ingiustizie
non possono o non devono essere corrette; o che le condizioni della società non
possono o non devono essere rese più felici o che non vale la pena di dedicarsi
alle faccende secolari e materiali; o che non è giusto promuovere le buone
maniere, diffondere il benessere o ridurre la violenza.
Ha detto che non
dobbiamo fare affidamento sulla certezza che il benessere diventerà più diffuso
o la violenza più rara, come se ciò fosse un inevitabile movimento della
società verso un’umanità senza peccato, invece di essere, com’è, una condizione
dell’umanità, anche migliore, che però può essere seguita da una
peggiore".
- Gilbert Keith Chesterton -
da: Il pozzo e le
pozzanghere
Buona giornata a tutti. :-)