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lunedì 18 ottobre 2021

Il pescatore

Sul molo di un piccolo villaggio messicano, un turista americano si ferma e si avvicina ad una piccola imbarcazione di un pescatore del posto.
Si complimenta con il pescatore per la qualità del pesce e gli chiede quanto tempo avesse impiegato per pescarlo. Il pescatore risponde: "Non ho impiegato molto tempo" e il turista: "Ma allora, perchè non è stato di più, per pescarne di più?"
Il messicano gli spiega che quella esigua quantità era esattamente ciò di cui aveva bisogno per soddisfare le esigenze della sua famiglia. 
Il turista chiese: "Ma come impiega il resto del suo tempo?"
E il pescatore: "Dormo fino a tardi, pesco un pò, gioco con i miei bimbi e faccio la siesta con mia moglie. La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra, canto qualche canzone, e via così, trascorro appieno la vita."
Allorchè il turista fece:  "La interrompo subito, sa sono laureato ad Harvard, e posso darle utili suggerimenti su come migliorare. Prima di tutto dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più. Così logicamente pescherebbe di più. 
Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa. Barca più grossa significa più pesce, più pesce significa più soldi, più soldi più barche… Potrà permettersi un’intera flotta! Quindi invece di vendere il pesce all’uomo medio, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce, potrà a suo tempo aprirsene una sua. In seguito potrà lasciare il villaggio e trasferirsi a Mexico City o a Los Angeles o magari addirittura a New York! Da lì potrà dirigere un’enorme impresa!"
Il pescatore lo interruppe:  "Ma per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?"
E il turista: " 20, 25 anni forse", quindi il pescatore chiese:  "….e dopo?"
Turista: "Ah dopo, e qui viene il bello, quando il suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare miliardi!"
E il pescatore: "miliardi? e poi?"
Turista: "Eppoi finalmente potrà ritirarsi dagli affari e andare in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un pò di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo qualcosa, suonando la chitarra e trascorrere appieno la vita".




L'uomo non ama il cambiamento perché cambiare significa guardare in fondo alla propria anima con sincerità mettendo in contesa se stessi e la propria vita. Bisogna essere coraggiosi per farlo, avere grandi ideali. 
La maggior parte degli uomini preferisce crogiolarsi nella mediocrità e fare del tempo lo stagno della propria esistenza 

- Erasmo da Rotterdam - 


Non abbiate paura delle vostre ferite, dei vostri limiti, della vostra impotenza.
Perché è con quel bagaglio che siete d'aiuto e non con le vostre presunte forze, con il vostro presunto sapere.

 - Frank Ostaseski - 




"Conserva l'amore nel tuo cuore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient'altro può portare."

(Oscar Wilde)





Buona giornata a tutti :-)


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lunedì 19 aprile 2021

I due boscaioli – don Bruno Ferrero

Due boscaioli lavoravano nella stessa foresta ad abbattere alberi. I tronchi erano imponenti, solidi e tenaci. I due boscaioli usavano le loro asce con identica bravura, ma con una diversa tecnica: il primo colpiva il suo albero con incredibile costanza, un colpo dietro l'altro, senza fermarsi se non per riprendere fiato rari secondi.
Il secondo boscaiolo faceva una discreta sosta ogni ora di lavoro.
Al tramonto, il primo boscaiolo era a metà del suo albero. Aveva sudato sangue e lacrime e non avrebbe resistito cinque minuti di più.
Il secondo era incredibilmente al termine del suo tronco. Avevano cominciato insieme e i due alberi erano uguali!
Il primo boscaiolo non credeva ai suoi occhi. "Non ci capisco niente! Come hai fatto ad andare così veloce se ti fermavi tutte le ore?".
L'altro sorrise: "Hai visto che mi fermavo ogni ora. Ma quello che non hai visto è che approfittavo della sosta per affilare la mia ascia".

Il tuo spirito è come l'ascia. Non lasciarlo arrugginire. Ogni giorno affilalo un po:
1. Fermati dieci minuti e ascolta un po' di musica.
2. Cammina ogni volta che puoi.
3. Abbraccia ogni giorno le persone che ami e dì loro: "Ti voglio bene".
4. Festeggia compleanni, anniversari, onomastici e tutto quello che ti viene in mente.
5. Sii gentile con tutti. Anche con quelli di casa tua.
6. Sorridi.
7. Prega.
8. Aiuta qualcuno che ha bisogno di te.
9. Coccolati.
10. Guarda il cielo e punta in alto.

- don Bruno Ferrero - 
da: “Il segreto dei pesci rossi”



Quando il comportamento di qualcuno ti causa dolore, potresti nutrire risentimento nei suoi confronti. Tuttavia non fai altro che ferire te stesso, poiché il risentimento abbassa l’energia, l’entusiasmo e l’efficienza. 
Ogni parola o gesto scortese che quell’individuo ha avuto per te è un riflesso della sua persona; il suo comportamento non è un’affermazione sul tuo vero Io. 
Quando le persone agiscono in modo scortese, allontanano la luce e l’amore dalla loro vita e attraggono esperienze che tendono ad alimentare la loro insoddisfazione. Più le persone sembrano sgradevoli, più hanno bisogno di amore, che cura l’infelicità e instilla il calore nei loro cuori. 
Questo non significa che devi stare in compagnia di coloro che sembrano comportarsi in modo scortese nei tuoi confronti. Puoi inviare da lontano pensieri d’affetto e raggiungere comunque il tuo obiettivo. 
Quando invii amore verso qualcuno per il quale provi risentimento, la “guarigione” avviene su tre livelli: 
1) ti libera dal dolore e dal tormento della rabbia. 
2) spezza gli schemi indesiderati, poiché tu attrai ciò che pensi. 
3) aiuta a guarire l’altra persona. Quindi, perdona. Il beneficio che ne trarrai supererà qualsiasi piacere derivante dal covare risentimento. Perdona e sii libero!

- Doreen Virtue - 
da: La guida degli angeli






"Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. 
O un giardino piantato col nostro sudore. 
Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. 
Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti poi la nostra impronta. 
La differenza tra l'uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. 
Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita."


- Ray Bradbury - 
da: "Fahrenheit 451" (1953), traduzione di Giorgio Monicelli, Arnoldo Mondadori Editore, 1966.



“Una delle lezioni più importanti della vita è quella di imparare l’indipendenza:  comprendere la libertà, che significa emancipazione dall’attaccamento, dai risultati, dalle opinioni e dalle aspettative.”

- Brian Weiss -



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giovedì 18 marzo 2021

La Saggezza - don Bruno Ferrero

 C’era una volta un re che aveva passato tutta la vita a far guerre e a ingrandire il suo regno. A sessant’anni, si rese conto che non aveva imparato molto sulla vita e sul senso dell’esistenza. Convocò tutti i suoi ministri e consiglieri e ordinò: “Prendete tut­to il denaro dei miei forzieri e andate ai quattro ango­li del mondo alla ricerca dei libri di sapienza; vorrei fi­nalmente conoscere la vera saggezza della vita”.


I consiglieri presero sacchi d’oro e sciamarono ver­so tutte le direzioni della terra. Tornarono dopo sette anni spingendo quaranta cammelli carichi di ogni sor­ta di libri grandi e piccoli. Un vera montagna di libri rari. Vedendoli, il re esclamò: “Ho sessantasette anni, non avrò mai il tempo di leggere tutti questi libri. Fa­temi un riassunto di tutto!”.

Furono convocati i più abili letterati del mondo che si misero al lavoro e dopo sette anni consegnarono un ottimo riassunto di tutto quel tesoro di sapienza. Ma il ri­assunto equivaleva ancora al carico di sette cammelli.

“Ho già settantaquattro anni” disse il re. “Non ho il tempo di leggere tutto. Riassumete ancora!”. Si fece il riassunto del riassunto. Ci vollero altri sette anni, al termine dei quali i saggi si ritrovarono con il carico di un solo cammello.

«Ho passato gli ottant’anni” disse il re, sempre più debolmente. “I miei occhi sono molto stanchi. Non ri­uscirei mai a leggere questi libri. Riassumete ancora!”. I saggi si rimisero al lavoro e per sette anni ancora la­vorarono giorno e notte. Il risultato fu un solo libro. Un libro che conteneva tutta la saggezza della terra.

In quel momento, un valletto si precipitò dai saggi: “Presto, portate il libro al re. Sta morendo”. Il re aveva ormai ottantotto anni ed agonizzava nel suo letto.

Il più dotto dei saggi avvicinò il volto a quello del re che in un debole soffio gli mormorò all’orecchio; “Per favore, riassumi in una sola frase tutto il sapere, tutta la saggezza del mondo…”.

“Eccola, sire: – Vivi il momento presente -”.

La maggior parte di noi non vincerà i grandi premi della vita. 
Non diventerà milionario, né presenterà il Festival di Sanremo, non sarà eletto presidente, né vincerà il Nobel. Ma possiamo goderci i piccoli piaceri della vita. Una carezza sulla spalla. Un bacio sulla guancia. 
La luna piena. Un posto libero in un parcheggio. Un fuoco scoppiettante. Un bel tramonto. Goditi le piccole delizie della vita. Ce ne sono in abbondanza per ognuno di noi. 

- don Bruno Bruno Ferrero - 
da: La Vita è Tutto Ciò che Abbiamo, editrice Elledici
 


  




















Essere l'uomo più ricco al cimitero non mi interessa,
andare a letto la notte sapendo che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso,
quello mi interessa.
- Steve Jobs -


 
 
 
 
Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni,
stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l'ordine, l'armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all'azione.
- Platone -
 


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