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sabato 9 marzo 2013

Il ruolo dell'angelo custode secondo Gabrielle Bitterlich - don Marcello Stanzione -


Secondo la mistica cattolica austriaca Gabrielle Bitterlich, fondatrice dell'Opus Angelorum, è proprio durante l'agonia del cristiano che l'angelo custode può interve­nire efficacemente.
Per la Bitterlich, l'an­gelo custode è proprio colui che ricorda al moribondo i fatti della sua infanzia, le sue prime preghiere, la sua mamma che gli mostrò la croce e gli richiama i ricordi po­sitivi ... in tal modo in innumerevoli casi si scioglie nell'uomo e nella donna la crosta indurita della lontananza da Dio e in que­sti minuti egli ritorna bambino e aperto al­la grazia.
Soprattutto l'angelo custode al­lontana le tremende seduzioni dei demoni maligni che tentano di spingere il mori­bondo alla disperazione.
Un angelo tenta di rivolgere lo sguardo del morente verso la croce e l'immagine della Madonna e verso quelle persone che lo possono aiutare spi­ritualmente.
Poco prima di morire la per­sona diventa come un bambino stanco, che cerca solo di tornare a casa. 
È questo il momento della lotta diretta tra l'angelo e il demonio per la conquista definitiva di quest'anima, dove l'angelo combatte in sua difesa come una madre combatte per la sua creatura.
Nell'istante in cui l'anima si separa dal corpo e si deve presentare al Giudizio di Dio anche allora l'angelo ha ancora la possibilità di aiutare il suo pro­tetto presentando tutte le opere buone che quell'anima ha fatto in vita. 
Che cosa succede all'angelo custode se il suo pro­tetto va in Paradiso?
L'angelo custode ac­compagna quest'anima tra il giubilo di tutti gli angeli che hanno avuto qualche parte nella salvezza di questa persona fino al trono di Dio. 
Il suo servizio di angelo cu­stode è finito, egli non guida più alcun'al­tra persona. Egli ritornerà ancora alla fine dei tempi, al momento del giudizio univer­sale per lodare in eterno Dio insieme al suo protetto.
Che cosa avviene invece al­l'angelo custode se il suo protetto va a fi­nire all'inferno? Sempre la Bitterlich nelle sue rivelazioni private, scrive che tale an­gelo farà parte degli "angeli martiri" cioè farà parte di quella schiera di angeli che nonostante tutti i loro sforzi hanno avuto i loro protetti dannati per sempre.
Dice la Bitterlich che tali angeli portano una stri­scia rossa sul loro vestito e vengono inca­ricati di uno speciale servizio alla Madonna.
Che cosa invece accade all'an­gelo se il suo protetto va in Purgatorio?
L'angelo aspetta fino a che il suo protetto abbia riparato la pena e scontato la pena. Anche in questo caso, dice la Bitterlich, l'angelo viene messo a disposizione di Maria e trasmette e implora per il suo pro­tetto tutti gli aiuti e i soccorsi della chiesa militante, specialmente dei vivi che 
offro­no le sante messe per le anime del Purgatorio e così riducono la loro purifica­zione, dopo la quale l'angelo lo accompa­gna in cielo.

(don Marcello Stanzione)



I santi concordano che i nostri angeli custodi ci accompagnano anche durante la permanenza nel Purgatorio, per consolarci, come afferma sant’Agostino (Sermo 46).

Santa Francesca Romana diceva:

«Quando un uomo muore, il suo angelo custode conduce la sua anima nel Purgatorio e si pone alla sua destra. L’angelo presenta a Dio le preghiere che si fanno per lui e intercede per l’abbreviazione delle sue sofferenze». 


Santa Maria Maddalena dé Pazzi, collocata in spirito in un luogo del Purgatorio, vide vicino ad ognuna delle anime i loro angeli custodi che la consolavano.

Lo stesso vide Santa Margherita Maria de Alacoque e altri santi.

Spesso il nostro angelo ci ispira a pregare per i nostri familiari defunti o per le anime del Purgatorio in generale, perché è una grande opera di carità. 

Santa Veronica Giuliani scrive nel suo diario: «Un mattino il mio angelo custode mi chiese di offrire le mie opere buone in unione con i meriti della Passione di Gesù e della Santissima Vergine per un’anima del Purgatorio… In seguito la vidi libera da tutte le sue pene, tutta bella e gloriosa».

Il servo di Dio Pedro de Basco (+ 1645), dice che una notte si dimenticò di pregare per le anime del Purgatorio; il suo angelo custode lo svegliò e gli disse: «Figlio mio, le anime del Purgatorio aspettano il tuo aiuto e la tua compassione». Per questo non deve meravigliare che nei momenti decisivi dell’agonia, il nostro angelo raddoppi i suoi sforzi per preparare chi gli è stato affidato o l’agonia di altre anime.

Santa Faustina Kowalska, nel suo Diario, parla molto di come il suo angelo le ispirasse di pregare per gli agonizzanti la Coroncina della Misericordia, che Gesù le aveva insegnato per salvarli. Dice: «In modo misterioso il Signore mi fa conoscere che un’anima agonizzante ha bisogno delle mia preghiere, ma spesso è il mio angelo custode che me lo dice» (II 215)
 

Preghiera a San Michele Arcangelo per le anime del Purgatorio

Grande San Michele, 
che sei stato incaricato da Dio 
d’introdurre in Cielo le anime degli eletti, 
ti prego per tutti coloro che io ho amato 
e che non ci sono più.
Degnati di visitarle, di assisterle 
e di soccorrerle in mezzo alle fiamme in cui bruciano, 
nell’oscura prigione in cui piangono.
Fa’ che Dio le ammetta al più presto al suo banchetto celeste, 
in quel meraviglioso luogo di luce e di pace.
E quando verrà per la mia anima 
l’ora di scendere in questo oscuro soggiorno, 
ti scongiuro, intercedi per lei 
e vieni a soccorrerla!
Amen.


"Svegliatevi figli. Siate consapevoli dell’esistenza dell’Inferno e abbiate molta paura di varcare le porte della dannazione eterna.
Vi dico questo non per spaventarvi, ma per assicurarMi che abbiate compreso dove vi condurrà il peccato mortale a meno che voi non ritornate ora da Me."





Preghiera all’angelo custode
"Angelo Santo, amato da Dio, 
ti prego, per amore a Gesù Cristo, 
che quando sarò ingrato e ostinatamente sordo ai tuoi consigli, 
tu non voglia, per questo abbandonarmi; 
al contrario, riportami subito sulla retta via, se ho deviato; 
insegnami, se sono ignorante; 
rialzami, se sono caduto; 
sostienimi, se sono in pericolo e conducimi alla felicità eterna. 
Amen."
(San Giovanni Berchmans)



Buona giornata a tutti. :-)











lunedì 5 dicembre 2011

Preghiera all’Angelo Custode – San Francesco di Sales -

S. Angelo, Tu mi proteggi fin dalla nascita.
A te affido il mio cuore: dallo al mio Salvatore Gesù,
poiché appartiene a Lui solo.
Tu sei anche il mio consolatore nella morte!
Fortifica la mia fede e la mia speranza,
accendi il mio cuore d'amore divino!
Fa che la mia vita passata non mi affligga,
che la mia vita presente non mi turbi,
che la mia vita futura non mi spaventi.
Fortifica la mia anima nelle angosce della morte;
insegnami ad essere paziente,
con­servami nella pace!
Ottienimi la grazia di gustare come ultimo cibo il Pane degli angeli!
Fa che le mie ultime parole siano: Gesù, Maria e Giuseppe; 
che il mio ultimo respiro sia un respiro d'amo­re
 e che la tua presenza sia il mio ultimo conforto.
Amen.

(San Francesco di Sales)
http://www.leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/la-devozione-e-possibile-in-ogni.html

Quadro dei Cinque S.Franceschi  (1722)
  Salvatore Ferrari da Rivello
chiesa di san Francesco di Paola (Reggio Calabria)
(sono rappresentati i santi: Francesco di Paola,  Francesco di Sales, Francesco Saverio, Francesco d’Assisi e Francesco Borgia)
  
San Francesco di Sales. Figlio primogenito, Francois nacque il 21 agosto 1567 in Savoia. Ricevette sin dalla più tenera età un’accurata educazione, coronata dagli studi universitari di giurisprudenza a Parigi e a Padova. Fu sacerdote zelante ed instancabile lavoratore nella vigna del Signore. Si diede alla pubblicazione di fogli volanti, che egli stesso faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri, meritandosi per questa originale attività pubblicitaria il titolo di patrono dei giornalisti e di quanti diffondono la verità cristiana servendosi dei mezzi di comunicazione sociale. Fu direttore spirituale di San Vincenzo de’ Paoli. E’ considerato padre della spiritualità moderna; oggi è dottore della Chiesa e patrono dei sordi. Amava molto la Sacra Famiglia tanto da affermare che i tre augusti personaggi della casetta di Nazareth rap­presentano il mistero della Santissima e adorabile Trinità. Giuseppe, Gesù e Maria: Trinità meravigliosa e degna di tutti gli onori”.
 


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



venerdì 14 ottobre 2011

... che sei il mio custode... - Abate Zaverio Peyron -

Il trovare un vero amico che ci aiuti e sia tutto dedicato a noi con amore, con costanza e con disinteresse è cosa ben difficile. Non è così dell’angelo custode, un vero amico sicuro, fedele, unico nel suo genere, che ci accompagna per comando divino, con amore e senza apparire.

Per comando divino – Se abbiamo un angelo al nostro fianco per assisterci non è per condiscendenza sua o nostra volontà, ma per decreto di Dio.
Nei Salmi è scritto: "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede" (Salmo 91, 11).
Quanto dobbiamo ringraziare il buon Dio di questo comando! Se l’assistenza angelica fosse solo effetto dell’amore degli angeli, saremmo certi di averli ancora con noi, dopo tanti rifiuti che abbiamo dato alle loro buone ispirazioni? Stanchi di noi forse ci avrebbero già abbandonati. Se fossimo noi che con le nostre suppliche li avessimo chiamati a custodirci, saremmo certi di essere esauditi?… di averli sempre?… almeno nei momenti più critici?… Ma, dato che ciò risponde ad una disposizione di Dio, noi siamo invece certi che tutti abbiamo un angelo custode indipendentemente dalla nostra santità, l’abbiamo sempre, dalla nascita alla morte. L’assistenza è perfetta perché l’angelo è creatura perfetta che ubbidisce a Dio senza debolezze, ritardi, infedeltà.

Con amore – Gli angeli custodi ci vogliono bene:
1) per rispetto a Dio perché, amando Dio, amano quelli che a Lui appartengono;
2) per rispetto a noi perché siamo i loro fratelli destinati a prendere il posto degli angeli ribelli e scacciati e quindi facciamo parte della loro famiglia celeste;
3) perché noi siamo infelici e sofferenti e quindi degni di aiuto: siamo quindi occasione a loro di esercitare lo spirito di carità a cui si informano tutti gli eletti.
La custodia degli angeli è tutta amorosa e fatta con gioia, con fervore, con soavità.

Senza apparire – Anche se molte volte nella Sacra Scrittura e nelle vite dei Santi leggiamo di apparizioni di angeli, ordinariamente però gli angeli operano invisibilmente: sia perché tale è la loro natura spirituale, sia perché la loro manifestazione non è necessaria, sia infine per dare a noi una grande lezione di umiltà e disinteresse operando di nascosto per amor di Dio.

(continua)
(Abate Zaverio Peyron)
1) http://leggoerifletto.blogspot.com/2011/10/angelo-di-dio-abate-zaverio-peyron.html

  I tre Arcangeli con Tobia
  di Francesco Botticini (1446-1497)
  Galleria degli Uffizi, Firenze, Italy
 
Gabriele, il nome deriva dall'ebraico e significa: "La forza di Dio", "Dio è forte", o anche "l'eroe di Dio". È uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia, rivela a Daniele i segreti del piano di Dio. A lui è affìdato l'incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni Battista, figlio di Zaccaria e di Elisabetta e a Maria quella di Dio. San Gabriele, «colui che sta al cospetto di Dio» (si presenta così quando annuncia a Maria la sua scelta come madre del Redentore). È lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall'esilio all'avvento del Messia..
Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l'angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco. Il Talmud lo descrive come l'unico angelo che può parlare siriaco e caldeo. Nell' Islam, Gabriele è uno dei capi Messaggeri di Dio.

Buona giornata a tutti. :-)



domenica 2 ottobre 2011

Angelo di Dio... – Abate Zaverio Peyron -


Dio non solo ha popolato tutto il mondo visibile che noi conosciamo di uomini, animali, piante, minerali, ecc., ma ancora di una moltitudine immensa di altre creature superiori a noi, spirituali e intelligenti che abbelliscono il Paradiso e adorano Dio attorno al suo trono e lo lodano continuamente. Una parte di questi spiriti angelici sono destinati alla custodia della Chiesa, delle famiglie e degli individui in particolare e perciò vengono detti angeli custodi. L’uomo con la sua mente limitata e ignorante delle cose celesti, non potrà mai comprendere adeguatamente la dignità, la bellezza, le qualità del suo angelo custode e quindi non potrà mai tributargli l’ossequio che si merita.
Gli angeli sono: nobilissimi, intelligentissimi, potentissimi.


Nobilissimi – Gli angeli custodi sono nobilissimi per creazione perché destinati ad essere i principi della Corte celeste e gli ambasciatori della volontà di Dio che li arricchì di doni degni di una tale posizione. Sono nobilissimi per gloria, perché nella lotta con Lucifero e i suoi seguaci ne uscirono vittoriosi e quindi hanno una ricompensa che li fa rifulgere di onori speciali. Nobilissimi rispetto a noi: perché qualunque dignità di questo mondo non può stare a paragone di quella angelica.

Intelligentissimi – Gli angeli custodi, essendo esseri essenzialmente spirituali, sono perfettamente intelligenti: illuminati direttamente da Dio vedono di ogni cosa la sua natura ed essenza, senza bisogno di ragionamenti ed istruzioni altrui. Non avendo bisogno dei sensi esterni, come ha bisogno l’uomo, per apprendere, non sono soggetti a tutte quelle illusioni in cui cadono gli uomini. Essi conoscono quindi con chiarezza e senza pericoli di errore la volontà di Dio e il nostro bene, la malizia del demonio e tutti i suoi inganni, tutte le verità di Fede, ogni rimedio ai mali fisici e morali, ogni causa ed effetto di questa terra. Mentre la loro intelligenza è perfetta, la loro volontà è tutta santa ed indirizzata al conseguimento della nostra felicità eterna. Fortunato colui che, quale docile Tobia, si lascia dirigere dal suo angelo custode! Costui non avrà mai a rimpiangere di essersi ingannato, ma, come Tobia, finirà il suo pellegrinaggio qui sulla terra benedicendo Iddio e ringraziando "il suo Arcangelo Raffaele".


Potentissimi – I nostri angeli custodi, operando sempre in piena conformità agli ordini di Dio, sono forti della stessa forza di Dio a cui nulla può resistere.
Vuoi conoscere, dice S. Tommaso di Villanova (1488-1555), la potenza dell’angelo?
Un solo angelo che Dio aveva dato al popolo ebraico per condurlo alla terra promessa uccise tutti i primogeniti d’Egitto in una sola notte, asciugò il mare, sommerse i cocchi e l’esercito del Faraone.
Un angelo tanto può chiudere la bocca a leoni affamati per salvare Daniele, quanto impedire alla fornace ardente di Nabucodonosor di bruciare Sidrac, Misach e Abdenago.
Alla voce dell’angelo un giorno tutte le tombe si scoperchieranno e resusciteranno i morti.
Nulla può superare la forza dell’angelo perché Dio combatte con esso.
Ben diversa invece è la forza dei demoni perché sono angeli decaduti e quindi, se sono pieni di odio e di malizia, hanno però perduta la loro originaria intelligenza e forza: sono come cani arrabbiati con la museruola e attaccati alla catena, che non possono fare se non quello che Dio permette e non possono nuocere se non a chi è imprudente.
Un solo angelo è più forte di qualunque legione di demoni. Lo sperimentò molte volte S. Francesca Romana, assediata sovente da orribili demoni che le comparivano urlanti, di statura gigantesca e con continue minacce di ucciderla: bastava che il suo angelo custode, che sovente le compariva sotto forma di piccolo fanciullo dai capelli dorati, muovesse un solo capello, perché tutti quegli orribili demoni fuggissero spaventati.

(continua)
(Abate Zaverio Peyron)
Tratto da un opuscolo dell'Abate Zaverio Peyron di Torino (1862-1944), nella vita ebbe fama di santo e si dice che per tutta la sua vita fu in contatto con il suo angelo custode.  Sono pagine che, benché pubblicate nel 1923, sono sempre attuali e scritte in modo semplice e chiaro; l’opuscolo è stato pubblicato con l’Imprimatur della Curia di Torino.


L'Annunciazione

Beato Angelico, 1432-1434

Museo del Prado, Madrid (Spagna)


Leggiamo le parole di Gesù (Matteo XVIII. 10):“Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli (i bambini) per­ché vi dico che gli Angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cie­li".
Malgrado ciò, la figura del Custode divise a lungo i dottori della Chiesa nel tenta­tivo di chiarirne con precisione la concettualità, collocazione iconologica, compiti, attributi e funzioni. Furono per primi i Be­nedettini a farne oggetto di de­vozione e da essi si estese e venne rapidamente accettata da tutti.
Da sempre c’è un interesse tra i credenti e non per questo etereo messaggero divino, mezzo di congiunzione spirituale tra l'uo­mo e il suo Dio, che dà il senso della sua costante presenza, vicino a noi e in noi.

Buona giornata a tutti. :-)