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domenica 29 marzo 2020

Ispira le nostre azioni o Signore, Vita Seconda di Tommaso da Celano 669

Piace qui riportare una visione del Santo, degna di essere ricordata.
Una notte, terminata finalmente una lunga preghiera, si assopì a poco a poco e si addormentò.
Quell'anima santa viene introdotta nel santuario di Dio, e vede in sogno, tra l'altro, una donna di questo aspetto: la testa sembrava d'oro, il petto e le braccia d'argento, il ventre di cristallo e le gambe di ferro. 
Era alta di statura, di complessione snella e armoniosa. Ma la donna, nonostante fosse di bella presenza, indossava uno squallido mantello.
Al mattino, alzatosi, il Padre espose la visione a frate Pacifico, uomo santo, senza spiegarne il significato. 
Molti l'hanno interpretato a loro piacimento. Ma non credo che sia fuori luogo tenere l'interpretazione suggerita dallo Spirito Santo al predetto Pacifico, durante il racconto stesso.
«Questa donna di bella presenza -spiegò- è l'anima bella di san Francesco. 
La testa d'oro significa la contemplazione e la conoscenza delle verità eterne; il petto e le braccia d'argento sono le parole del Signore che meditava nel suo cuore e concretizzava nelle opere. 
Il cristallo rigido e trasparente indica rispettivamente la sua sobrietà e castità; il ferro la sua tenace perseveranza. Infine il povero mantello significa lo spregevole e minuscolo corpo, che riveste la sua anima preziosa».
Tuttavia molti altri, che hanno lo spirito di Dio, per questa donna intendono la povertà, in quanto sposa del Padre «Questa -affermano -l'ha resa d'oro il premio della gloria, d'argento la divulgazione della fama, cristallina la professione di vivere senza denaro in perfetta coerenza dentro e fuori, di ferro la perseveranza finale. Ma a questa nobile donna hanno intessuto uno straccio di mantello gli uomini con la loro mentalità carnale ».
Altri, in numero maggiore, applicano questa visione all'Ordine, seguendo la successione dei periodi secondo l'uso di Daniele.
Ma che si riferisca al Padre è evidente soprattutto dal fatto che non volle assolutamente interpretarla, per non peccare di vanagloria. Mentre se andasse riferita all'Ordine, non l'avrebbe passata sotto silenzio.


MEDITAZIONE
Gesù è un profeta così grande che molti pensano che in Lui sia ritornato sulla terra Elia o Giovanni Battista. Ma questo lascia presagire la sorte che lo attende: Giovanni Battista è stato ucciso per aver detto la verità. 
Gesù, più di Giovanni, pone la linea di confine fra il vecchio e il nuovo, fra una concezione di peccato ancora legata al fare pratico, ed una concezione invece in cui entra in gioco l'anima, la profondità dell'essere umana, la sua vera essenza. 
Gesù vuole guarirci nell'anima e nel corpo e ha dato questo potere anche ai suoi Santi, perchè sono suoi strumenti. Anche a san Francesco. 
"Poi, com’a Dio piacque, il detto lebbroso sanato del corpo e dell’anima, dopo quindici dì della sua penitenza, infermò d’altra infermità; e armato delli Sacramenti ecclesiastici sì si morì santamente. E la sua anima, andando in paradiso, apparve in aria a santo Francesco che si stava in una selva in orazione, e dissegli: «Riconoscimi tu?». «Qual se’tu?» disse santo Francesco. «Io sono il lebbroso il quale Cristo benedetto sanò per li tuoi meriti, e oggi me ne vo a vita eterna; di che io rendo grazie a Dio e a te. Benedetta sia l’anima e ’l corpo tuo, e benedette le tue sante parole e operazioni; imperò che per te molte anime si salveranno nel mondo. E sappi che non è dì nel mondo, nel quale li santi Agnoli e gli altri santi non ringrazino Iddio de’santi frutti che tu e l’Ordine tuo fate in diverse parti del mondo; e però confòrtati e ringrazia Iddio, e sta’con la sua benedizione». E dette queste parole, se n’andò in cielo, e santo Francesco rimase molto consolato. 
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen." Chi incontra Gesù viene liberato, guarito, perdonato, restituito alla vita. Così dove arriva Francesco, l'uomo viene liberato dalle potenze del male. (FF1857 )

PREGHIERA
Signore Gesù, una danza è costata la testa al tuo precursore; i nostri istinti sono spesso più forti del desiderio di compiere la tua volontà! 
Fà sorgere nel mondo persone capaci di richiamarci, con la loro fedeltà alla tua parola, a ritornare a te, che vuoi essere la nostra gioia per sempre, nei secoli dei secoli.


ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento.” Amen.


Buona giornata a tutti. :-)






martedì 23 gennaio 2018

Incontro con il lebbroso – Tommaso da Celano

17. "Poi, come vero amante della umiltà perfetta, il Santo si reca tra i lebbrosi e vive con essi, per servirli in ogni necessità per amor di Dio. Lava i loro corpi in decomposizione e ne cura le piaghe virulente, come egli stesso dice nel suo Testamento: 'Quando era ancora nei peccati, mi pareva troppo amaro vedere i lebbrosi, e il Signore mi condusse tra loro e con essi usai misericordia'. La vista dei lebbrosi infatti, come egli attesta, gli era prima così insopportabile, che non appena scorgeva a due miglia di distanza i loro ricoveri, si turava il naso con le mani. Ma ecco quanto avvenne: nel tempo in cui aveva già cominciato, per grazia e virtù dell'Altissimo, ad avere pensieri santi e salutari, mentre viveva ancora nel mondo, un giorno gli si parò innanzi un lebbroso: fece violenza a se stesso, gli si avvicinò e lo baciò. Da quel momento decise di disprezzarsi sempre più, finché per la misericordia del Redentore ottenne piena vittoria.
Quand'era ancora nel mondo e viveva vita mondana, egli si occupava dei poveri, li soccorreva generosamente nella loro indigenza e aveva affetto di compassione per tutti gli afflitti. Una volta, che aveva respinto malamente, contro la sua abitudine, poiché era molto cortese, un povero che gli aveva chiesto l'elemosina, pentitosi subito, ritenne vergognosa villania non esaudire le preghiere fatte in nome di un Re così grande. Prese allora la risoluzione di non negar mai ad alcuno, per quanto era in suo potere, qualunque cosa gli fosse domandata in nome di Dio. E fu fedele a questo proposito, fino a donare tutto se stesso, mettendo in pratica anche prima di predicarlo il consiglio evangelico: Dà a chi ti domanda qualcosa e non voltar le spalle a chi ti chiede un prestito (Mt 5,42)."

- Tommaso da Celano -
Fonte: Tommaso da Celano, Vita prima di San Francesco d'Assisi, nn. 348-349




„Il mondo circostante era, come si è già notato, un groviglio di dipendenze familiari, feudali, e altre. L'idea complessa di San Francesco era che i Piccoli Frati dovessero essere come pesciolini, liberi di muoversi a proprio piacimento in quella rete. E potevano farlo proprio per il loro essere piccoli e perciò guizzanti. [... ] 
Calcolando, per così dire, su questa astuzia innocente, il mondo era destinato ad essere circuito e conquistato da lui, e impacciato nel reagire alla sua azione. 
Non si poteva di certo lasciar morire di fame un uomo continuamente votato al digiuno, né lo si sarebbe potuto distruggere e ridurre alla miseria, poiché era già un mendicante. 
Vi sarebbe stata una soddisfazione ben scarna anche nel percuoterlo con un bastone, poiché egli si sarebbe lasciato andare a salti e canti di gioia, essendo l'umiliazione la sua unica dignità. 
E nemmeno lo si sarebbe potuto impiccare, perché il cappio sarebbe divenuto la sua aureola".


- Gilbert Keith Chesterton - 
da: " Francesco", VII



4 ottobre, ed il serafico padre migra da questa vita a Dio.

Si fa deporre "nudo a terra" e "sembrava l'immagine del crocifisso".
Passa con facilità da questo mondo al Padre, com'è invece difficile attraversare "sorella nostra morte corporale" se non si è trovati nudi delle cose di questo mondo. "Guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali" ed invece felici "quilli ke trovarà ne li toi santissime volontade ke lla morte seconda no li farà male".
A lui non ha fatto male, anzi.




Buona giornata a tutti. :-)