Certe volte le donne vivono “addormentate”.
Mangiano dormendo.
Lavorano dormendo.
Amano dormendo.
Fanno shopping dormendo.
Si sposano dormendo.
Fanno progetti di vita dormendo.
Sono di tutte le età queste donne. Di tutte le nazionalità. Di tutte le classi
sociali. Di tutti i livelli culturali.
Le puoi incontrare per strada, di fronte a casa, all’uscita dal cinema, in
treno, al supermercato.
Fanno tutto ciò che devono fare, dormendo.
Poi, certe volte, inaspettatamente succede qualcosa: si svegliano!
Non è un momento facile.
Si guardano intorno e si chiedono: «Ma dove sono?».
Mentre se lo chiedono vedono tutto ciò che prima era di fronte ai loro occhi in
modo nuovo.
«Non ha la stessa luce » pensano dubbiose. «Non sembra la stessa cosa».
È il momento del travaglio. In cui ci si sente strane, scombussolate.
«Ma come ho vissuto fino ad ora? » si domandano.
Forse hanno trent’anni, forse settanta. Non importa.
Il risveglio è uguale per tutte: traumatico.
Però il risveglio è anche affascinante.
Ci si arrabbia con se stesse all’inizio.
Perché quando si viveva con gli occhi chiusi si amava l’uomo sbagliato.
Ci si faceva sfruttare dagli altri.
Si sceglievano cose che non piacevano, solo per far contenti tutti.
Ci si considerava poco capaci.
Oppure ci si sentiva troppo capaci e ci si arroccava da qualche parte.
«Che rabbia » esclamano le donne all’inizio. Quanto tempo ho buttato. Quante
occasioni ho perduto…
Ma all’anima non importa del passato. Non importa del tempo.
All’anima importa del risveglio.
Lei ha solo un timore: che tu ti riaddormenti.
Accade: è un momento critico il risveglio.
Può succedere di fuggire: chiudendo gli occhi di nuovo.
Se ti sei svegliata non farlo…la vita ti aspetta… e tu
meriti di viverla…
- Simona Oberhammer -
da : La Via Femminile
Lungo i
bivi della tua strada, incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle,
viverle a fondo o lasciarle perdere, dipende soltanto dalla scelta che fai in
un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare, spesso si
gioca la tua esistenza e quella di chi ti sta vicino.
- Susanna Tamaro -
Illustrazione: ( Rechka on deviantART)
Non è da tutti riuscire a capire ed amare le donne
difficili, spigolose, quasi inaccessibili. Solo apparentemente sono solari ed
estroverse, anche sicure di sé, ma in realtà sempre diffidenti e insicure,
sempre sulla difensiva.
E si tengono tutto dentro.
Non guardatele troppo negli
occhi, perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia, delusione,
paura, fragilità.
La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di
corteggiatori. Perché amano ma non dipendono mai
dall’amore, da quell'amore che per loro è solo un sogno.
E sono dure, prima di
tutto con se stesse.
Solo chi sa guardare “oltre” il sorriso riesce a vedere il
muro impenetrabile che hanno eretto. Che difende la loro interiorità ricca ma
ferita, spaventata.
La loro sensibilità troppe volte ferita. Il difficile
vissuto che solo loro conoscono. Perché sono donne spigolose, difficili, quasi
inaccessibili.
Quelle con l’anima in fiamme e il sorriso splendente.
(©Agostino Degas)
Da donna a donna
"L'arrivo di Maria da Elisabetta, è presentato
dall'evangelista con solennità e con una sorpresa iniziale: Maria "entrata
nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta" (Lc 1,40).
L'affronto che Maria fa a Zaccaria è grave.
Lei avrebbe dovuto dirigere il suo saluto prima al
padrone di casa, il sacerdote Zaccaria e poi alla moglie. Maria ignora Zaccaria
Lei è portatrice dello Spirito e questo non può essere comunicato al sacerdote
che è rimasto incredulo e sordo alla voce del Signore.(Lc 1,20).
Come l'angelo Gabriele, messaggero di vita, entrò
da Maria e la salutò (Lc1,28),ugualmente Maria piena di vita entra e saluta
Elisabetta. Questo saluto si dirige da donna a donna.
Quel che accomuna le due donne, l'anziana e la
giovane, è che in entrambe palpita una nuova vita.
Per questo il saluto non coinvolge il
sacerdote, chiuso alla novità e refrattario alla speranza, ma solo alle due
donne, la vergine e la sterile, quelle che contro ogni speranza e aspettativa
si sono aperte alla vita."
Padre Alberto Maggi
Da: “Non ancora Madonna. Maria secondo i
Vangeli”
Buona giornata a tutti. :-)