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giovedì 26 settembre 2013

San Giovanni-Maria Vianney (Curato d’Ars) - Biografia, preghiere

Nato in una famiglia di agricoltori, ebbe l’infanzia e la fanciullezza segnata dalla Rivoluzione francese. Farà la prima confessione ai piedi del grande orologio, nella sala comune della sua casa natale e non nella chiesa del villaggio, e ad impartire l’assoluzione sarà un prete
 « clandestino ».
Due anni più tardi arriverà il momento della prima comunione, questa volta in un granaio, durante una Messa clandestina, celebrata da un prete « refrattario » (che non aveva giurato fedeltà alla Rivoluzione). A 17 anni Giovanni-Maria decide di rispondere alla chiamata di Dio: «
Vorrei guadagnare delle anime al Buon Dio
», confiderà alla madre, Maria Béluze. Ma per due anni suo padre si oppone a questo progetto : c’è bisogno di braccia per mandare avanti il lavoro dei campi.
Così è a 20 anni che Giovanni-Maria comincia a prepararsi al sacerdozio, presso l'abbé Balley, parroco d'Écully. Fu ordinato prete nel 1815.Risvegliò la fede dei suoi parrocchiani attraverso la predicazione, lo stile di vita, la cura dei poveri. Ma soprattutto la sua fama di confessore attira da lui numerosi pellegrini che cercano il perdono di Dio e la pace del cuore. La sua unica preoccupazione è la salvezza delle anime. Fu un martire del confessionale: arrivò a starvi anche 18 ore al giorno. Benedetto XVI, sull’esempio di Vianney, invita a rimettere al centro delle preoccupazioni pastorali la confessione. Le sue lezioni di catechismo e le sue omelie parlano soprattutto della bontà e della misericordia di Dio. Sacerdote che si consuma d’amore davanti al Santissimo Sacramento, si dona interamente a Dio, ai suoi parrocchiani e ai pellegrini. Muore il 4 agosto 1859, dopo essersi votato fino in fondo all’Amore. La sua povertà era sincera e reale. Beatificato l’8 gennaio 1905, nello stesso anno viene dichiarato “patrono dei preti francesi”. canonizzato nel 1925 da Pio XI (lo stesso anno di Santa Teresina del Bambino Gesù), nel 1929 sarà proclamato “patrono di tutti i parroci del mondo”. Nel 1986, il venerabile Giovanni Paolo II, nel bicentenario della nascita del santo, andò in pellegrinaggio ad Ars.
Oggi Ars accoglie ogni anno 450.000 pellegrini e il Santuario propone diverse attività. Il Cuore incorrotto dell’abbé Vianney è custodito in un reliquiario donato, in occasione del centenario della beatificazione, dalla parrocchia di San Giovanni Maria Vianney (località Borghesiana) di Roma al Santuario di Ars. L'opera, in bronzo argentato, è stata fusa nella fonderia dei laboratori della Domus Dei di Albano su progetto dell'artista Alessia Bernabei di Roma. Il reliquiario è stato ideato prendendo spunto da una frase tratta dalle omelie del Curato: «Il cuore dei santi é saldo come una roccia tra i flutti del mare», e rielabora il portale della Cappella del Cuore di Ars, trasformandolo in un tempietto, edificato sopra una roccia, che si erge tra le onde del mare. Nel 1986 ad Ars è stato aperto un seminario, che forma i futuri preti alla scuola di Giovanni-Maria Vianney. Perché là dove passano i santi, Dio passa assieme a loro!



 fonte: http://santibeati.it/dettaglio/23900



"Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio
é di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo".

Preghiera di S. Giovanni Maria Vianney




Diceva il Santo Curato d'Ars:

“Come mai fratelli miei, quando una persona non pensa affatto alla sua salvezza, ma vive nel peccato, non è per nulla tentata, mentre contro colui che decide di cambiare vita e di donarsi completamente al buon Dio, tutto l’inferno si scaglia contro ? 

Ascoltate quello che S. Agostino ci dice:

“Ecco, egli dice, come il demonio si comporta verso il peccatore: fa come un carceriere che custodisce nella sua prigione molti carcerati, ma avendo nelle sue tasche le chiavi, li lascia tranquilli, sapendo che non possono uscire.

E’ questo, dunque, il suo modo di agire, verso un peccatore che non intende lasciare il suo peccato: non si scomoda affatto per tentarlo, sarebbe tempo perso, dal momento che il peccatore, non solo non abbandona il peccato, ma ogni giorno che passa, rafforza le sue catene. 

Perciò, sarebbe inutile tentarlo, e allora lo lascia vivere in pace, ammesso che stando in peccato si possa godere la pace.

Gli nasconde il suo stato fino alla morte, quando si ripromette di mostrargli il quadro più orribile della sua vita, e così sprofondarlo nella disperazione. Ben altro discorso merita colui che ha deciso di cambiare vita e di donarsi tutto al buon Dio. 

(Santo Curato D'Ars)



Buona giornata a tutti. :-)














sabato 26 maggio 2012

Il perdono è la legge - Santo Curato d'Ars -

Il buon Dio perdonerà solamente coloro che avranno perdonato: è la legge.
I santi non nutrono né odio, né astio; essi perdonano tutto, anzi, ritengono sempre di meritare, per le offese che hanno arrecato al buon Dio, molto di più del male che viene loro fatto.
I cattivi cristiani, invece, sono vendicativi.
Quando si odia il proprio prossimo, Dio ci restituisce questo odio: è un atto che si ritorce contro di noi.
Un giorno dicevo ad una persona: “Ma allora non desidera andare in paradiso, dato che non vuole vedere quell’uomo!” - “Oh, sì che voglio andarci,tuttavia cercheremo di stare lontani l’uno dall’altro, in modo da non vederci”.
Non avranno di che preoccuparsi, poiché la porta del paradiso è chiusa all’odio. In paradiso non esiste il rancore.
Per questo, i cuori buoni e umili, che sopportano le ingiurie e le calunnie con gioia o indifferenza, cominciano a godere del loro paradiso in questo mondo; coloro, invece, che serbano rancore sono infelici: hanno l’espressione preoccupata ed uno sguardo che sembra divorare ogni cosa attorno a sé.
Ci sono persone che, in apparenza devote, se la prendono per la minima ingiuria, per la più piccola calunnia.
Si può essere santi da fare miracoli ma, se non si ha la carità, non si andrà in paradiso.

L’unico modo per spiazzare il demonio, quando questi suscita in noi sentimenti di odio verso coloro che ci fanno del male, è pregare subito per loro. Ecco come si riesce a vincere il male con il bene, ed ecco cosa significa essere santi.
(Omelia del Santo Curato d'Ars)


sabato 4 febbraio 2012

Atto d'amore del Santo Curato d'Ars -

Io ti amo, o mio Dio,
ed il mio unico desiderio è di amarti fino all’ultimo soffio della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferirei morire amandoti,
che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, o mio Dio,
e desidero il cielo solo per poter avere la gioia di amarti perfettamente.
Ti amo, o mio Dio,
temo l'inferno solo perché non ci sarà mai la dolce consolazione di amarti.
O Dio mio,
se la mia lingua non può dirti continuamente che ti amo,
almeno voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Fammi la grazia di soffrire amandoti,
di amarti soffrendo
e di spirare un giorno amandoti
e avendo coscienza di amarti.
E più si avvicina la mia fine,
più ti scongiuro di accrescere il mio amore e di perfezionarlo.
Così sia!

(S. Giovanni Maria Vianney, il Curato d'Ars)

   Giovanni Maria Battista (Jean-Marie Baptiste) Vianney (1786 – 1859) sacerdote francese, reso famoso col titolo di "Curato d'Ars" per la sua intensa attività di parroco in questo piccolo villaggio dell’Ain.