Il tenero e rischioso
volto dell’amore
m’è apparso la sera
di un giorno troppo lungo
Forse era un arciere
con l’arco
o forse un musicista
con l’arpa
io non so più
Io non so nulla
Tutto quel che so
è che m’ha ferita
forse con una freccia
forse con un canto
Tutto quel che so
è che m’ha ferita
e ferita al cuore
scottante oh scottante
ferita dell’amore.
m’è apparso la sera
di un giorno troppo lungo
Forse era un arciere
con l’arco
o forse un musicista
con l’arpa
io non so più
Io non so nulla
Tutto quel che so
è che m’ha ferita
forse con una freccia
forse con un canto
Tutto quel che so
è che m’ha ferita
e ferita al cuore
scottante oh scottante
ferita dell’amore.
- Jacques Prévert -
Léon Bazile Perrault – Cupido
Dimmi qual' è la differenza tra speranza e attesa perché il
mio cuore non lo sa.
Si taglia continuamente sul
vetro dell’attesa.
Si perde costantemente nella nebbia della speranza.
Si perde costantemente nella nebbia della speranza.
- Anna Kamienska -
Anche tu un giorno avrai un uomo.
Lo
sceglierai. E sai come?
Quando sentirai che quell’uomo è casa.
Una casa che è ovunque voi siate insieme.
- Alessandro D’Avenia -
Una casa che è ovunque voi siate insieme.
- Alessandro D’Avenia -
da: "Cose che
nessuno sa"
Se tutto dovesse
andar bene,
ma veramente bene, senza incidenti o crolli,
infine arriverà la tremarella.
Vedo amici più anziani che vibrano,
il mento scosso, le mani inarrestabili.
Parliamo allora di questo movimento,
un vento che soffia da dentro
per scuotere le foglie delle dita
e non si ferma più.
E’ questo stormire neurologico
di fronde che dunque mi attende
se tutto, proprio tutto, andasse bene.
E mi tramuterò in una betulla
o in un cipresso sul bordo del fiume,
in quel tremolare di luci
alzate dalla brezza.
Mi farò soffio, mi farò soffiare,
panno lasciato al sole ad asciugare.
- Valerio Magrelli -
ma veramente bene, senza incidenti o crolli,
infine arriverà la tremarella.
Vedo amici più anziani che vibrano,
il mento scosso, le mani inarrestabili.
Parliamo allora di questo movimento,
un vento che soffia da dentro
per scuotere le foglie delle dita
e non si ferma più.
E’ questo stormire neurologico
di fronde che dunque mi attende
se tutto, proprio tutto, andasse bene.
E mi tramuterò in una betulla
o in un cipresso sul bordo del fiume,
in quel tremolare di luci
alzate dalla brezza.
Mi farò soffio, mi farò soffiare,
panno lasciato al sole ad asciugare.
- Valerio Magrelli -
Buona giornata a tutti :-)