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mercoledì 22 ottobre 2014

Elkana ed Anna: veramente sposi - don Oreste Benzi -

Nella Bibbia c'è la storia di Elkana e Anna. 
Anna era sterile e chiedeva a Dio con tutta la sua fede, un figlio. 
La sterilità era sentita come una grande umiliazione. Elkana consola Anna con parole che riversano su di lei un amore perfetto: «Anna perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io migliore di dieci figli?» (l Sam 1,8). 
Che cosa occorre per essere un buon papà? È necessario essere un buon marito. E per essere un buon marito che cosa occorre? 
Avere nel proprio cuore solo la propria moglie. Neanche una scappatella? Neanche una! Elkana è proprio uno di questi mariti. 
E per essere una buona mamma che cosa occorre? Bisogna essere una buona moglie. E per essere una buona moglie è necessario curare il proprio marito! 
I figli non hanno bisogno dell'amore del papà verso di loro, non hanno bisogno dell'amore della mamma verso di loro, ma hanno bisogno dell'amore del papà verso la mamma e della mamma verso il papà! 
L'amore tra papà e mamma è la miglior medicina che previene ogni male psichico e cura anche i mali fisici dei figli.
Elkana e Anna avevano una fede semplice e profonda in Dio! 
Per Anna, Dio era un Padre, con il quale si sfogava in tutti i modi, ed era un rapporto basato sulla certezza assoluta che Dio li amava. 
La preghiera fatta insieme tra marito e moglie ha sempre un effetto equilibrante nello sviluppo dei figli. 
Ai vostri figli date il senso ultimo, definitivo della vita, non cresceteli in maniera atea!


- don Oreste Benzi -



La cosiddetta subordinazione e persino arrendevolezza della donna, in realtà, sono sostanzialmente la subordinazione e l'arrendevolezza di una medicina universale; ella cambia come cambiano le medicine, a seconda della malattia.
Deve essere ottimista con il marito che non sta bene, deve fare mostra di salutare pessimismo davanti a un uomo troppo spensierato; deve impedire che don Chisciotte subisca prepotenze, ma deve altresì impedire che il bullo sia prepotente con gli altri. 
Il re di Francia scrisse: «Sempre la donna cambia, è davvero sciocco chi si fida di lei.»
In realtà è proprio perché la donna cambia sempre che ci fidiamo di lei. Correggere ogni avventura o stravaganza con l'antidoto del buon senso non significa (come i moderni paiono credere) essere nella posizione di una spia o di una schiava. Vuoi dire, piuttosto, trovarsi nella posizione di Aristotele, o (come minimo) di Herbert Spencer: essere una morale universale, un completo sistema di pensiero. Lo schiavo si vanta; il perfetto moralista rimprovera.
In altre parole, la donna è un trimmer nel vero e onorevole senso di questo termine, che per una ragione o per l'altra è sempre usato in un senso diametralmente opposto al suo. Infatti, a quanto pare, si ritiene che trimmer si riferisca a una persona codarda che si schiera sempre dalla parte del più forte. In realtà, indica una persona profondamente cavalleresca, che si schiera costantemente dalla parte dei più deboli, come uno che mantiene in equilibrio (trims) una barca sedendosi dal lato in cui vi sono poche persone. La donna è una bilanciatrice: il suo è un lavoro generoso, pericoloso e romantico.

- Gilbert Keith Chesterson -
da"Ciò che non va nel mondo"



Lei rise. E lui pensò che non c’era lavoro più importante e più gratificante del riuscire a farla ridere ancora.
Forse allora questo è l’amore: avere qualcuno che ti faccia ridere e sorridere, una nuvola di leggerezza al tuo fianco, per sempre.

- Helen Simonson - 


Il matrimonio non è un cammino liscio, senza conflitti; no, non sarebbe umano. 
E' simbolo della vita, della vita reale, non è una fiction, è un sacramento dell'amore di Cristo e della Chiesa, che trova nella Croce la sua verifica e la sua garanzia.

- Papa Francesco - 


Dipinto di Amy Judd

Amami per ciò che vedi ad occhi chiusi
o per quello che senti quando resto in silenzio.
Lo stesso farò io camminandoti accanto.
E se sarai con me,
ti insegnerò a volare
e tu mi insegnerai a restare.

- Preghiera Indiana -


Buona giornata a tutti :-)









domenica 25 agosto 2013

Giovani, ribellatevi ma «solo» con la vita - don Oreste Benzi -

Io dico spesso ai giovani che sempre più fre­quentemente incontro:

"Ribellatevi, non con la violenza, ma con la vita, senza mai demordere. 
Siate come un rullo compressore vivente che non la­scia tranquillo nessuno. Non scendete a compro­messo. Riappropriatevi della gestione della società. Siete stati sradicati dalle vostre o­rigini, vi è stato tolto il futu­ro dalle mani, siete costretti a consumare emozioni. Per il sistema è meglio che siate drogati!".

Nella società del profitto il potere economico, politico, finanziario, ha co­me fine principale se stesso.

Le leggi che lo regolano non tengono conto dell’uomo, del suo bene, del suo progresso. 

Occorre che le persone che non accettano le regole del profitto e che vogliono intraprendere la strada del gratuito s’incontrino per dare vita a "mondi alternativi" fondati su un sistema di relazioni interpersonali basate sul gratuito.
All’interno di questi "mondi vitali" deve nascere non tanto l’elaborazione teorica, quanto la sperimentazione di vita. Se un insieme di professionisti (medici, avvocati, giudici, maestri etc.) si uniscono ed operano assieme secondo le regole del gratuito, si spezzano le regole della casta.

Se uno è solo potrà essere additato come esempio, ma non cambia la storia. 

Se sono più persone, incidono sulle dinamiche della società del profitto e le mettono in crisi. Questi "mondi vitali" come insieme di persone che attuano la società del gratuito mettono in crisi il modello di famiglia della società del profitto, il modello di impresa, di commercio, di scuola, di divertimento, di lavoro dipendente della società del profitto. 
Intaccano anche il modello di difesa della patria con il servizio militare, di difesa civile con la polizia, di amministrazione della giustizia. 
La seconda linea strategica è l’azione sulla società del profitto, attraverso incentivi e disincentivi e la lotta nonviolenta ma decisa. 
Quando si parla di oppressi bisogna individuare gli oppressori, quando si parla di affamati bisogna individuare coloro che affamano, quando si parla di handicappati bisogna individuare chi fa diventare handicappato, perché si nasce con un limite ma chi fa diventare handicappato è la società.

Bisogna rimuovere le cause dell’ingiustizia perché siano smantellate le fabbriche dei poveri. L’art. 3 della Costituzione «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine politico, economico, sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo e la partecipazione dei lavoratori alla vita sociale». 

Io spero che soprattutto i giovani si sveglino, si ribellino con una vita basata sulla giustizia, non con la violenza, e smettano di accodarsi a chi dice parole e cerca solo di conservare il potere.

(don Oreste Benzi)

Testo inedito ritrovato tra le carte relative agli anni 2003-2004)




Oggi non si può più essere cristiani come semplice conseguenza del fatto di vivere in una società che ha radici cristiane: anche chi nasce da una famiglia cristiana ed è educato religiosamente deve, ogni giorno, rinnovare la scelta di essere cristiano, cioè dare a Dio il primo posto, di fronte alle tentazioni che una cultura secolarizzata gli propone di continuo, di fronte al giudizio critico di molti contemporanei”.
“Le prove a cui la società attuale sottopone il cristiano, infatti – sono tante, e toccano la vita personale e sociale. 
Non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie. 
La tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita. 


- papa Benedetto XVI -



"Gesù sa che viene rifiutato e crocifisso, già sa con certezza che risorgerà. 
È così, per sempre. È la nostra storia, fratelli miei! 
Come vorrei che Cristo parlasse al vostro cuore, non vi desse pace e vi facesse capire che ci ha associati alla Sua gloriosa e grande avventura. 
Non guarderemo più allora ciò che toccherà a noi in sorte, ciò che ci capiterà. Noi sappiamo soltanto che camminiamo in Gesù e che Lui ci porta avanti. Sappiamo con certezza che appena annunci la verità di Dio, subito trovi la crocifissione, ma tu l’affronti con gioia perché sai che in quella crocifissione è già contenuta la risurrezione".


- don Oreste Benzi -

Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo.

- Giordano Bruno -

Buona giornata a tutti. :-)