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sabato 2 settembre 2017

Da “La preghiera giorno dopo giorno” - Anthony Bloom

La vera preghiera

Per me pregare significa mettersi in rapporto. 
Io non ero credente; un bel giorno, scoprii Dio ed egli mi apparve improvvisamente come valore supremo e pienezza di vita, ma al tempo stesso come persona. 
Credo che la preghiera non possa dire assolutamente nulla a chi non ritiene di avere un tu al quale indirizzare la propria lode. Non si può insegnare a pregare a una persona che non avverte la presenza del Dio vivente; si può insegnarle a far finta di credere ma non sarà certo la finzione a costituire quell'atteggiamento spontaneo che è la vera preghiera.
Perciò, come premessa a questo libro sulla preghiera, quel che desidero trasmettere è la mia ferma convinzione che Dio sia una realtà personale con la quale è possibile entrare in relazione. In un secondo tempo chiederò al lettore di trattare Dio come un vicino di casa, come una persona, e di stimare questa conoscenza allo stesso modo in cui si considera il rapporto con un fratello o un amico. Questo, per me, è essenziale.
Una delle ragioni per le quali sia il culto comunitario che la preghiera privata sembrano essere così privi di calore o così convenzionali sta nel fatto che la nostra azione di lode, che ha luogo in un cuore che comunica con Dio, il più delle volte è assente. Ogni espressione, verbale o gestuale, può essere d'aiuto, ma si tratta pur sempre di espressioni di ciò che è essenziale, vale a dire un profondo silenzio di comunione.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 



Dio in noi

L'evangelo ci insegna che il regno di Dio si trova prima di tutto in noi. 
Se non siamo capaci di trovare dentro di noi il regno, se non riusciamo a incontrare Dio interiormente, nelle profondità stesse del nostro essere, le probabilità che abbiamo di incontrarlo al di fuori sono estremamente remote. Quando Gagarin fece ritorno dallo spazio e pronunciò la famosa frase: "Non ho visto Dio da nessuna parte in cielo" uno dei nostri preti a Mosca osservò: "Se non l'hai visto sulla terra, non lo vedrai mai in cielo" .
Questo vale anche per quello di cui sto parlando. 
Se non riusciamo a entrare in contatto con Dio sotto la nostra pelle, se così si può dire, allora le possibilità di riconoscerlo, perfino se lo si incontrasse faccia a faccia, si riducono notevolmente.
Giovanni Crisostomo diceva: "Cerca la porta del tuo cuore, scoprirai che essa è la porta che conduce al regno di Dio". 
Dobbiamo volgere il nostro sguardo verso l'interno, non verso l'esterno. 
Ma all'interno in un modo estremamente particolare. 
Non sto dicendo che bisogna diventare introspettivi. 
Non dico che si debba entrare nell'intimo come si fa in psicanalisi o in psicologia. 
Non si tratta di compiere un viaggio nella propria interiorità, ma di incamminarsi attraverso il nostro io, per approdare dal livello più profondo dell'io al luogo dove egli dimora, quel punto dove l'io e Dio si incontrano.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 


La nascita della preghiera

La preghiera è ricerca di Dio, incontro con Dio, e andare oltre quest'incontro nella comunione. E dunque un' attività, uno stato e anche una situazione; e si tratta di situarsi sia rispetto a Dio che riguardo al creato.
Essa sorge dalla presa d'atto che il mondo in cui viviamo non è semplicemente bidimensionale, imbrigliato in categorie come tempo e spazio, un piatto mondo nel quale si può incontrare solo la superficie delle cose, una superficie opaca che racchiude il vuoto.
La preghiera nasce dalla scoperta che il mondo possiede profondità, che non siamo circondati unicamente da realtà visibili, ma siamo immersi e penetrati dall'invisibile.
E questo mondo invisibile è al tempo stesso la presenza di Dio, realtà suprema e sublime, e la nostra verità più profonda.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 


martedì 1 agosto 2017

Riflessioni sulla preghiera - Anthony Bloom

Preghiera piena di significato 

A meno che la preghiera che intendi offrire a Dio non sia importante e piena di significato anzitutto per te, non sarai in grado di presentarla al Signore. 
Se non presti attenzione alle parole che proferisci, se il tuo cuore non risponde loro, o se la tua vita non è orientata in sintonia con la preghiera, questa non sarà protesa verso Dio.
Dunque devi per prima cosa scegliere una preghiera che puoi dire con tutta la mente, con tutto il cuore e con tutta la volontà, una preghiera che non ha necessariamente bisogno di essere un modello di arte liturgica, ma che dev’essere autentica, qualcosa che non sia inadeguato a ciò che vuoi esprimere. Devi comprendere la tua preghiera, in tutta la ricchezza e la precisione che essa possiede.
Devi anche mettere tutto il tuo cuore nell’atto con cui adori, un atto con cui riconosci Dio, ti prendi cura di lui, e questo è il vero significato dell’amore, un’azione che ti coinvolge nella mente, nel cuore, un’azione totalmente adeguata a ciò che sei tu.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera



Preghiera continua

Un ultimo modo per pregare è l’utilizzo, più o meno ininterrotto, di preghiere vocali che fungano da sottofondo, da bastone da passeggio, lungo tutto l’arco della giornata e per tutta la vita.
Penso a qualcosa che si riferisce in modo specifico alla tradizione ortodossa. 
È quella che chiamiamo la “preghiera di Gesù”, una preghiera incentrata sul nome di Gesù. 
“Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”. 
Questa preghiera è usata non solo da monaci e monache ma anche da semplici cristiani.
È la preghiera della stabilità, perché non è un’orazione discorsiva – non ci muoviamo da un pensiero a un altro pensiero – è una preghiera che ci pone faccia a faccia con Dio mediante una professione di fede in lui, e definisce una situazione che riguarda noi stessi. 
È una professione di fede che, secondo il pensiero di molti asceti e mistici ortodossi, riassume in sé tutto l’evangelo.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003)
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 



Preghiera purificata

A volte pensiamo che non siamo degni di pregare, e perfino che non ne abbiamo il diritto. 
È una tentazione. 
Ogni goccia d’acqua, da qualsiasi parte provenga, da una pozzanghera come dall’oceano, viene purificata mediante l’evaporazione; lo stesso è di ogni preghiera che sale a Dio.
Più ci sentiamo avviliti, e più abbiamo bisogno di pregare. 
E senz’altro quello che provò un giorno Ivan di Cronstadt quando, mentre pregava sotto lo sguardo di un demonio, questi gli borbottò: “Tu, ipocrita, come osi pregare con la tua mente sudicia, piena dei pensieri che vi ho letto?”. 
Egli rispose: “È proprio perché la mia mente è colma di pensieri che mi disgustano e contro i quali combatto che sto pregando Dio”.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003)
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera