Così ci inoltriamo nell’Avvento, il tempo che da’ forma ad ogni attesa.
Festeggiare l'Avvento significa saper
attendere: attendere è un'arte che il nostro tempo impaziente ha dimenticato.
Esso vuole staccare il frutto maturo non appena germoglia; ma gli occhi ingordi
vengono soltanto illusi, perché un frutto apparentemente così prezioso è dentro
ancora verde, e mani prive di rispetto gettano via senza gratitudine ciò che li
ha delusi. Chi non conosce la beatitudine acerba dell'attendere, cioè il
mancare di qualcosa nella speranza, non potrà mai gustare la benedizione intera
dell'adempimento.
Chi non conosce la necessità di lottare con
le domande più profonde della vita, della sua vita e nell'attesa non tiene
aperti gli occhi con desiderio finché la verità non gli si rivela, costui non
può figurarsi nulla della magnificenza di questo momento in cui risplenderà la
chiarezza; e chi vuole ambire all'amicizia e all'amore di altro, senza
attendere che la sua anima si apra all'altra fino ad averne accesso, a costui
rimarrà eternamente nascosta la profonda benedizione di una vita che si svolge
tra due anime.
Nel mondo dobbiamo attendere le cose più
grandi, più profonde, più delicate, e questo non avviene in modo tempestoso, ma
secondo la legge divina della germinazione, della crescita e dello sviluppo.
- Dietrich Bonhoeffer -
da: "Voglio vivere questi giorni con voi", a cura di M. Weber, Editrice Queriniana, Brescia 2007, p. 37
anche: Ia domenica di Avvento, 2 dicembre 1928
“L’attesa, l’attendere è una dimensione che
attraversa tutta la nostra esistenza personale, familiare e sociale. L’attesa è
presente in mille situazioni, da quelle più piccole e banali fino alle più
importanti, che ci coinvolgono totalmente e nel profondo...
Si potrebbe dire che l’uomo è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. E dalle sue attese l’uomo si riconosce: la nostra "statura" morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo...”.
Si potrebbe dire che l’uomo è vivo finché attende, finché nel suo cuore è viva la speranza. E dalle sue attese l’uomo si riconosce: la nostra "statura" morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo...”.
- papa Benedetto XVI -
dall’ “Angelus del 28 novembre 2010”
Tempo di venuta.
Di sorprendente novità.
Il tempo liturgico che più mi corrisponde,
tempo di presagi e di profezia,
di inizi e di incompiutezza,
tempo di
invocazione.
Un giorno avrà fine l'attesa,
che io veda il Tuo sorgere, già qui.
Nella penombra che è la vita.
- Franca Negri -
Nessun commento:
Posta un commento