Già da ragazzo ho visto le ascensioni
in montagna come esercizio alla disciplina.
Erano un simbolo del fatto che sono
io a prendere in mano la mia esistenza e a darle forma, che sono io a
stabilire le mete e anche ad arrivarci.
Ciò che sentivo istintivamente da
ragazzo l'ho ritrovato poi in Viktor E. Frankl, lo psicoterapeuta viennese, che
era anche un appassionato alpinista. In un discorso una volta disse che
l'alpinista «è in concorrenza e in rivalità soltanto con una persona e quella
persona è lui stesso. Pretende qualcosa da se stesso, esige qualcosa da se
stesso»
Frankl parla poi del fatto che
l'essere umano ha bisogno della tensione interiore, tra se stesso e una meta
che si prefigge.
Quando, in un'escursione in montagna, stabiliamo
una meta, creiamo in noi una sana tensione, che ci fa bene.
Se esigiamo sempre
troppo poco da noi stessi, spesso nella nostra vita si insinua la sensazione di
mancanza di senso.
L'assenza di una meta impedisce che sviluppiamo davvero le
energie che sono racchiuse in noi. La meta, però, deve essere scelta in maniera
adeguata.
Se ci poniamo obiettivi troppo ambiziosi, pretendiamo troppo da noi
stessi.
Se però non osiamo nulla, il viaggio della vita perde energia.
La meta
conferisce al nostro camminare una dinamica interiore che ci fa bene.
- Anselm Grùn -
da: "Cime e valli della vita" - ed. Queriniana
Lungo la strada ci imbattiamo sempre
nei nostri limiti, a volte ci rendiamo conto che la strada non prosegue.
Allora bisogna trovare un nuovo orientamento.
Della vita fanno parte esperienze
di picco e valli di mediocrità, ascese faticose e addii pieni di malinconia.
Posso camminare da solo e allora mi ritrovo a confronto con me stesso. Ma mi
piace anche camminare in compagnia, in particolare con i miei fratelli e le mie
sorelle. Fa bene camminare insieme, sostenersi a vicenda, incoraggiarsi o,
semplicemente, mettersi a chiacchierare.
Già i filosofi greci sviluppavano le
loro idee più importanti camminando.
E così il camminare è anche sempre fonte
di ispirazione.
Spesso camminando mi vengono nuove idee che in seguito, prima o
poi, mi piace mettere per iscritto. Ma non uso mai il tempo delle camminate per
annotarmi i pensieri. Non tengo un diario. E durante la vacanza rinuncio a
qualsiasi forma di scrittura.
Mi abbandono esclusivamente al camminare e
all'osservare, alle conversazioni e alle pause.
- Anselm Grùn -
da: "Cime e valli della vita" - ed. Queriniana
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno
scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
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