Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non
piove più e allora ti chiedi -beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per
chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì
che lo sapevo: che senso poteva avere per me l'amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti -ti amo-, almeno credo. Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di
questa cosa che mi manchi ma l'ho capita bene solo quando fuori ha smesso di
piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia,
ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non
ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso. C'è come un diario che ho
chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non
gli schemi che mi porto nel cuore. Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore
che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti. Ma io non ero
riuscito a dirti quel ti amo. Era una primavera quando andasti via, lo ricordi?
Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti. Quando
te ne sei andata io mi sono un po' rincoglionito. Mi persi, diciamoci la
verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se
anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma,
un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che
stai facendo in questo momento?
Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi? Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento.
Io adesso ti sto pensando facendomi del male.
Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me. Ma non ci
sei.
Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei
sogni. Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male
questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso
vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un po' a dirti il vero mi fa
incazzare. Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono
incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me. Ma non
è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno
provo a convincermi che bisogna provarci. Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me
ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo
vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare
a dimenticarti senza cancellarti. Sei incancellabile tu.
Sei come quelle
macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci
puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Ero perso. Ero senza interessi. Non me ne fregava
niente se cercavate di uccidermi. Non vi avrei fermato. Stavo vivendo
un'esistenza che non significava niente per me. Trovavo posti dove stare.
Stanzette in affitto. Bar. Prigioni. Sonno e indifferenza sembravano le uniche
possibilità. Tutto il resto sembrava privo di senso. Sapevo sempre esattamente
quanti soldi avevo con me.
Per esempio: un biglietto da cinque e due da uno nel portafoglio una moneta da
venticinque, una da dieci e una da due centesimi nella tasca destra davanti.
Non avevo voglia di parlare con nessuno e non volevo che nessuno mi parlasse.
Ero considerato un disadattato e un tipo strambo. Mangiavo pochissimo ma ero incredibilmente
forte. A volte abbassavo le tapparelle nella mia stanza e me ne stavo a letto
per una settimana o più. Ero in uno strano viaggio ma era privo di senso. Non
avevo idee. Non avevo progetti. Dormivo. Non facevo altro che dormire e
aspettare.
Non mi sentivo solo. Non soffrivo di vittimismo. Ero solo invecchiato in una
vita nella quale non riuscivo a trovare alcun senso.
Tutti quei viaggi, tutte quelle pagine di Kerouac, per morire solo, solo sotto una gelida luna messicana, solo, capite?
Non riuscite a vedere quei cactus magri e miserabili?
Il Messico non è brutto solo per via della repressione, è brutto e stop.
Non riuscite a vedere gli animali del deserto che stanno a guardare?
Le rane, cornute e semplici, i serpenti simili a fessure di mente umana che strisciano, si fermano, attendono, ottusi sotto un'ottusa luna messicana.
Rettili, guizzi di cose a guardare questo tizio sulla polvere in maglietta bianca. Neal, lui, aveva trovato il suo movimento, non faceva male a nessuno. Il duro ragazzo del riformatorio steso lungo i binari di una ferrovia americana.
Non riuscite a vedere quei cactus magri e miserabili?
Il Messico non è brutto solo per via della repressione, è brutto e stop.
Non riuscite a vedere gli animali del deserto che stanno a guardare?
Le rane, cornute e semplici, i serpenti simili a fessure di mente umana che strisciano, si fermano, attendono, ottusi sotto un'ottusa luna messicana.
Rettili, guizzi di cose a guardare questo tizio sulla polvere in maglietta bianca. Neal, lui, aveva trovato il suo movimento, non faceva male a nessuno. Il duro ragazzo del riformatorio steso lungo i binari di una ferrovia americana.
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