sabato 26 settembre 2015

Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi -beh? Che è successo? - Charles Bukowski -

Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi -beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l'amare se non amare che te? Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti -ti amo-, almeno credo. Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l'ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso. C'è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore. Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti. Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo. Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti. Quando te ne sei andata io mi sono un po' rincoglionito. Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? 

Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi? Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. 
Io adesso ti sto pensando facendomi del male. 
Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me. Ma non ci sei. 
Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni. Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un po' a dirti il vero mi fa incazzare. Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato. 
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me. Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci. Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti. Sei incancellabile tu. 

Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?

- Charles Bukowski -





Ero perso. Ero senza interessi. Non me ne fregava niente se cercavate di uccidermi. Non vi avrei fermato. Stavo vivendo un'esistenza che non significava niente per me. Trovavo posti dove stare. Stanzette in affitto. Bar. Prigioni. Sonno e indifferenza sembravano le uniche possibilità. Tutto il resto sembrava privo di senso. Sapevo sempre esattamente quanti soldi avevo con me.
Per esempio: un biglietto da cinque e due da uno nel portafoglio una moneta da venticinque, una da dieci e una da due centesimi nella tasca destra davanti. Non avevo voglia di parlare con nessuno e non volevo che nessuno mi parlasse. Ero considerato un disadattato e un tipo strambo. Mangiavo pochissimo ma ero incredibilmente forte. A volte abbassavo le tapparelle nella mia stanza e me ne stavo a letto per una settimana o più. Ero in uno strano viaggio ma era privo di senso. Non avevo idee. Non avevo progetti. Dormivo. Non facevo altro che dormire e aspettare.
Non mi sentivo solo. Non soffrivo di vittimismo. Ero solo invecchiato in una vita nella quale non riuscivo a trovare alcun senso.

- Charles Bukowski -




Tutti quei viaggi, tutte quelle  pagine di Kerouac, per morire solo, solo sotto una gelida luna messicana, solo, capite?
Non riuscite a vedere quei cactus magri e miserabili?
Il Messico non è brutto solo per via della repressione, è brutto e stop.
Non riuscite a vedere gli animali del deserto che stanno a guardare? 

Le rane, cornute e semplici, i serpenti simili a fessure di mente umana che strisciano, si fermano, attendono, ottusi sotto un'ottusa luna messicana.
Rettili, guizzi di cose a guardare questo tizio sulla polvere in maglietta bianca. Neal, lui, aveva trovato il suo movimento, non faceva male a nessuno. Il duro ragazzo del riformatorio steso lungo i binari di una ferrovia americana.


- Charles Bukowski -




Buona giornata a tutti. :-)


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