Una volta, la sera dopo il Giorno del Perdono, la luna
rimase coperta dalle nuvole, e il Baalshem non poté uscire a dire la
benedizione della luna.
Ciò l’angustiava molto perché sentiva che un destino
imponderabile era affidato all’opera delle sue labbra.
Invano diresse la sua
profonda forza verso la luce del pianeta, per aiutarlo a gettare i suoi gravi
veli; ogni volta che mandava qualcuno a vedere, sempre gli veniva risposto che
le nuvole s’erano ancora infittite.
Alla fine perse la speranza.
Intanto i suoi discepoli, che non sapevano della pena del loro maestro, si
erano riuniti nella parte più esterna della casa e avevano incominciato a
danzare, perché in tal modo erano soliti festeggiare il perdono appena
ricevuto.
Quando la gioia crebbe, invasero danzando la camera del Baalshem.
Quando la gioia crebbe, invasero danzando la camera del Baalshem.
Presto il
fervore li sopraffece, presero per le mani colui che sedeva afflitto e lo
tirarono nel loro girotondo. In quel momento di fuori risuonò un grido.
Improvvisamente la notte s’era rischiarata; in uno splendore mai visto la luna
si librava nel cielo purissimo.
- Martin Buber -
Da: "I racconti dei chassidim"
- Charles Spurgeon -
1834-1892, predicatore battista riformato britannico
Un giorno in cui riceveva degli ospiti eruditi, Rabbi
Mendel di Kozk li stupì chiedendo loro a bruciapelo: ”Dove abita Dio?”.
Quelli
risero di lui. “Ma che vi prende? Il mondo non è
forse pieno della sua gloria?”.
Ma il Rabbi diede lui la risposta alla
domanda: “Dio abita dove lo si lascia entrare”.
Ecco ciò che conta in ultima analisi: lasciar entrare Dio. Ma lo si può lasciar entrare solo là dove ci si trova e dove ci si trova realmente, dove si vive e dove si vive una vita autentica.
Se instauriamo un rapporto santo con il piccolo mondo che ci è affidato, se, nell’ambito della creazione con la quale viviamo, noi aiutiamo la santa essenza spirituale a giungere a compimento, allora prepariamo a Dio una dimora nel nostro luogo, allora lasciamo entrare Dio.
Ecco ciò che conta in ultima analisi: lasciar entrare Dio. Ma lo si può lasciar entrare solo là dove ci si trova e dove ci si trova realmente, dove si vive e dove si vive una vita autentica.
Se instauriamo un rapporto santo con il piccolo mondo che ci è affidato, se, nell’ambito della creazione con la quale viviamo, noi aiutiamo la santa essenza spirituale a giungere a compimento, allora prepariamo a Dio una dimora nel nostro luogo, allora lasciamo entrare Dio.
- Martin Buber -
Da: “Il cammino dell’uomo”
Gli esseri umani non procedono tenendosi per mano per tutto il cammino della vita. C’è una foresta vergine in ciascuno di noi, un campo di neve dove anche l’impronta delle zampe d’uccello è sconosciuta.
Qui ci addentriamo da soli e preferiamo che sia così.
Avere sempre la solidarietà, essere sempre accompagnati, essere sempre compresi, sarebbe intollerabile.
- Virginia Woolf -
Il nostro tempo e il tempo di Dio non vengono misurati
con lo stesso orologio.
- Charles Spurgeon -
1834-1892, predicatore battista riformato britannico
Nessun commento:
Posta un commento