Lo si creda o no, noi siamo
stati allevati nel seno di un popolo allegro.
Un cantiere era allora un luogo
della terra dove gli uomini erano felici.
Oggi un cantiere è un luogo della
terra dove gli uomini recriminano, si odiano, si battono; si uccidono.
Ai miei tempi tutti cantavano. Nella maggior parte dei luoghi di lavoro si
cantava; oggi vi si sbuffa. Direi quasi che allora non si guadagnava
praticamente nulla. Non si ha l’idea di quanto i salari fossero bassi.
Nondimeno tutti mangiavano. Anche nelle case più umili c’era una sorta di
agiatezza di cui si è perduto il ricordo.
Conti, non se ne facevano. Perché
c’era poco da contare. Ma i figli potevano essere allevati. E se ne tiravano
su. Era sconosciuta questa odiosa forma di strangolamento che oggi ci torce
ogni anno di più. Non si guadagnava; non si spendeva; e tutti vivevano.(...)
Abbiamo conosciuto un onore del lavoro identico a quello che nel Medio Evo governava le braccia e i cuori. Proprio lo stesso, conservato intatto nell’intimo.
Abbiamo conosciuto un onore del lavoro identico a quello che nel Medio Evo governava le braccia e i cuori. Proprio lo stesso, conservato intatto nell’intimo.
Abbiamo conosciuto l’accuratezza spinta sino alla perfezione,
compatta nell’insieme, compatta nel più minuto dettaglio.
Abbiamo conosciuto
questo culto del lavoro ben fatto perseguito e coltivato sino allo scrupolo
estremo. Ho veduto, durante la mia infanzia, impagliare seggiole con lo stesso
identico spirito, e col medesimo cuore, con i quali quel popolo aveva scolpito
le proprie cattedrali.
Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano.
Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano.
Coltivavano un onore,
assoluto, come si addice a un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben
fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben
fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben
fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una
tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto,
un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte
della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle
parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali.
E sono solo io – io ormai così imbastardito – a farla adesso tanto lunga.
E sono solo io – io ormai così imbastardito – a farla adesso tanto lunga.
Per
loro, in loro non c’era allora neppure l’ombra di una riflessione. Il lavoro
stava là. Si lavorava bene.
Non si trattava di essere visti o di non essere visti. Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.
Non si trattava di essere visti o di non essere visti. Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.
Charles Peguy
da "Il denaro",1913
"Tutti siamo responsabili della parola di Dio a
noi affidata. Non basta che essa venga scritta nei libri, che venga ripetuta in
modo estremamente espressivo. Essa deve vivere in noi e portare frutto nella
vita quotidiana."
- Stefan Wyszynski -
- Stefan Wyszynski -
"Semina un po', semina molto, il grano della
speranza. Semina il tuo sorriso, la tua energia, il tuo coraggio, il tuo
entusiasmo. Semina tutto quello che c'è di bello in te, le più piccole cose, i
nonnulla: ogni granellino arricchirà un piccolo angolo della terra."
Alessandra Martini
"Il mezzo migliore per farsi amare è di amare; ed
essere amati è il mezzo per veder seguiti i propri esempi, ascoltate le proprie
parole, efficaci i propri consigli, credute le proprie affermazioni, adottate
le proprie credenze."
- Charles de Foucauld -
- Charles de Foucauld -
Fidarci di te
Dio mio,
alle volte devo fare
un pezzo di strada con qualcuno,
ascoltare, incoraggiare,
aprirgli gli occhi
sul tuo mondo meraviglioso.
Egli, talvolta,
non ne percepisce neppure il fascino,
per qualcosa che tristemente ha perduto
o sogna qualcosa di impossibile.
Signore,
aiutaci a fidarci di te,
della tua provvidenza.
Guardandoci, fa' che ci sentiamo privilegiati,
appagati e pieni di gratitudine.
Nel tuo amore c'è tutto ciò
di cui abbiamo bisogno.
- Elke Fischer -
alle volte devo fare
un pezzo di strada con qualcuno,
ascoltare, incoraggiare,
aprirgli gli occhi
sul tuo mondo meraviglioso.
Egli, talvolta,
non ne percepisce neppure il fascino,
per qualcosa che tristemente ha perduto
o sogna qualcosa di impossibile.
Signore,
aiutaci a fidarci di te,
della tua provvidenza.
Guardandoci, fa' che ci sentiamo privilegiati,
appagati e pieni di gratitudine.
Nel tuo amore c'è tutto ciò
di cui abbiamo bisogno.
- Elke Fischer -
Buona giornata a tutti :-)
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