Ci sono cristiani scalatori di paradiso e ci sono cristiani "terrestri". Questi aspettano che il paradiso discenda in loro e li scavi secondo misura.
La misura del paradiso in noi è il compimento preciso e generoso del nostro
dovere quotidiano.
Questo dovere che è il contrario di ciò che si potrebbe chiamare spirito di avventura, spirito di ricerca.
Esso libera alla visita di Dio la piccola particella di umanità che noi siamo e ci stabilisce in una legge di amore.
Compiere il proprio dovere quotidiano è accettare di rimanere dove si è, perché il regno di Dio giunga fino a noi e si estenda su questa terra che noi siamo.
E' accettare con un'obbedienza magnanima la materia di cui siamo fatti, la famiglia di cui siamo membri, la professione in cui lavoriamo, il popolo che è il nostro, il continente che ci circonda, il mondo che ci serra, il tempo in cui viviamo.
Perché il dovere di stato non è quell'obbligo meschino di cui si parla talvolta. E' il debito del nostro stato di essere carnali, di figli o di padri, di funzionari, di padroni, di operai, di commercianti; di francesi, di europei, di "cittadini del mondo", di uomini d'oggi.
E il saldo di questo debito, versato integralmente, soldo a soldo, ogni minuto, farebbe di noi dei giusti.
Sarebbe un lungo viaggio fare il giro del dovere così considerato.
Noi ci contenteremo di percorrerne, con lo sguardo, alcune tappe.
Questo dovere che è il contrario di ciò che si potrebbe chiamare spirito di avventura, spirito di ricerca.
Esso libera alla visita di Dio la piccola particella di umanità che noi siamo e ci stabilisce in una legge di amore.
Compiere il proprio dovere quotidiano è accettare di rimanere dove si è, perché il regno di Dio giunga fino a noi e si estenda su questa terra che noi siamo.
E' accettare con un'obbedienza magnanima la materia di cui siamo fatti, la famiglia di cui siamo membri, la professione in cui lavoriamo, il popolo che è il nostro, il continente che ci circonda, il mondo che ci serra, il tempo in cui viviamo.
Perché il dovere di stato non è quell'obbligo meschino di cui si parla talvolta. E' il debito del nostro stato di essere carnali, di figli o di padri, di funzionari, di padroni, di operai, di commercianti; di francesi, di europei, di "cittadini del mondo", di uomini d'oggi.
E il saldo di questo debito, versato integralmente, soldo a soldo, ogni minuto, farebbe di noi dei giusti.
Sarebbe un lungo viaggio fare il giro del dovere così considerato.
Noi ci contenteremo di percorrerne, con lo sguardo, alcune tappe.
(Madeleine Delbrel)
- Luigi Maria Epicoco -
Non basta sentire per dire anche di aver
ascoltato. Non basta vedere per dire anche di aver guardato. Molte volte la
verità è sotto i nostri occhi o l'ascoltiamo tutti i giorni ma siamo incapaci
di riconoscerla. Un po' come dire che ogni giorno vedi tua moglie ma non è
detto che riconosci ogni giorno con il tuo sguardo la donna che ami. Cristo ci
educa ad ascoltare e a guardare, cioè a cogliere le cose nella loro profondità
e non solo nella loro superficialità.
Ma quando tu sai veramente quello che hai ascoltato o visto, non puoi più fare finta di niente. L'inferno è fare finta di niente.
Ma quando tu sai veramente quello che hai ascoltato o visto, non puoi più fare finta di niente. L'inferno è fare finta di niente.
- Luigi Maria Epicoco -
La gioia vera viene da un’armonia profonda
tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di
essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita.
(Messa di
chiusura dell'incontro delle famiglie a Roma, ottobre 2013)
Molte di queste belle cose sono sempre
gratis per chi le riceve ma a volte costano per chi le mette in
pratica....Abbracci, baci, sorrisi, amore costano il saper superare gli
ostacoli che spesso ci impediscono di aprirci al nostro prossimo, la famiglia
costa la fatica di saper tenere uniti i sentimenti nonostante i caratteri
diversi, le belle dormite costano il saper abbandonare tristezze e
preoccupazioni, i ricordi costano spesso lacrime....
Ma nonostante tutto esse
ripagano ampiamente chi le pratica, donando la leggerezza del cuore nel vedere
la gioia di chi le riceve.
- Massimo Arrighi -
diacono diocesi di Lecce
Buona giornata a tutti :-)
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