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mercoledì 3 maggio 2023

L'importanza del rispetto: Parole per un figlio - Alberto Pellai

Rispetta e chiedi di essere rispettato.
Non usare il tuo sguardo per spaventare.
Né per umiliare. 
Né per annientare. 
Usa parole che aiutino gli altri non solo a capire chi sei, ma anche a farli sentire compresi e ascoltati da te. 
Rispetta te stesso, ciò che sei e ciò che desideri essere.
Esigi che gli altri abbiano dei tuoi sogni, dei tuoi desideri, del tuo modo di essere tutto il rispetto che ti è necessario.
Fa’ che il rispetto sia la chiave con cui aprirai la porta del cuore di chi deciderà di amarti e di esserti accanto.
Insegna il rispetto, quando lo vedrai violato o trascurato.
Soprattutto aiuta chi non è rispettato a fare del diritto al rispetto la propria più urgente conquista personale.
Solo così diventerai seme che nella terra della vita darà frutto.

- Tratto da “Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani” di Andrea Pellai, De Agostini ed. -


Siamo figli di un mondo distratto

Siamo figli di un mondo distratto
che ha dimenticato come far ridere i bambini e invece di una favola regaliamo un dvd invece dei colori compriamo loro un pc. 
Siamo figli di un mondo distratto
che ha dimenticato come giocare con la palla far correre un aquilone in riva al mare e correre a piedi scalzi nei prati. 
Siamo figli degli smartphone, dei tablet e dei pc 
vogliamo conoscere chi c’è dall’altra parte del mondo 
senza vivere chi è accanto a noi. 
Siamo figli di un mondo distratto fatto di sms 
e di buongiorno dimenticati 
di un caffè postato sui social 
e un caffè oramai freddo ancora da bere.
Siamo figli di un mondo distratto che ha dimenticato come far sorridere un bambino...

- Silvana Stremiz - 


Buona giornata a tutti :-)





giovedì 9 giugno 2022

“ Educare vuol dire togliere” - Paolo Crepet

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.

Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.

Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.

Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran brutta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.

Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.

Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

- Paolo Crepet - 


Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come far ridere i bambini

e invece di una favola regaliamo un dvd

invece dei colori compriamo loro un pc.

Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come giocare con la palla

far correre un aquilone in riva al mare

e correre a piedi scalzi nei prati.

Siamo figli degli smartphone, dei tablet e dei pc

vogliamo conoscere chi c’è dall’altra parte del mondo

senza vivere chi è accanto a noi.

Siamo figli di un mondo distratto

fatto di sms e di buongiorno dimenticati

di un caffè postato sui social

e un caffè oramai freddo ancora da bere.

Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come far sorridere un bambino

(Silvana Stremiz)


Buona giornata a tutti :-)



domenica 26 gennaio 2020

L’amore, che cos’è l’amore?

“È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. 
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. 
Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. 
Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”. 
“L’amore, che cos’è l’amore? Penso che l’amore sia qualcosa che in realtà non si può descrivere a parole. Amare una persona significa capirla, volerle bene, dividete le gioie e i e dispiaceri. E poi, col tempo, viene anche l’amore fisico, hai diviso qualcosa, hai dato via qualcosa e qualcosa hai ricevuto, che tu sia sposato o meno, che nasca o non nasca un figlio. 
Non c’entra affatto se hai perso o no l’onore, basta che tu sappia che per tutta la vita avrai vicino qualcuno che ti capisce e che non devi dividere con nessun altro!”

Dal diario di Anna Frank





L'onda chiese al mare: "Mi ami?"
Ed il mare le rispose "Il mio amore è così forte,che ogni volta che ti allontani verso la terra,io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. 
Senza di te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto,senza emozioni. Tu sei l'essenza del mio esistere!"
L'onda fu felice.
Tra le braccia del mare, facendo finta ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose,per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva,con le sue braccia grandi, per riportarla a sè. 
Raccontano che una volta la luna illumina il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perchè l'onda potesse assaporare anch'essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L'onda e il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più.
Ma poi, alla fine è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un amore senza fine.


William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), L'Onda, 1896


Le persone sensibili

hanno sempre il cuore spettinato,
l’anima sottosopra,
gli occhi sgranati,
una lacrima pronta a scendere,
un sorriso appeso sulle labbra
pronto ad esplodere.
Vivono in bilico
alle gioie e ai dolori della vita.
Respirano di petto
mai di polmoni..
vivono a mille minuti l’ora.
Le persone sensibili
sanno sorridere per poco,
piangere per un nonnulla,
fermarsi meravigliate
davanti ad un arcobaleno,
sorridere ad un gatto,
guardare verso il mare
assaporando in esso l’infinito
di pace e di tormento.
Sanno trasformare la sabbia
in polvere di stelle,
accendere un sogno nel buio.
Le persone sensibili ci sono,
stanno sedute lì in disparte,
aspettando il momento giusto
per darti quell’abbraccio che aspettavi,
sanno vedere oltre l’apparenza,
oltre un sorriso,
oltre una lacrima,
oltre alla rabbia,
oltre al dolore
perché vivono di cuore.

- Silvana Stremiz - 



Buona giornata a tutti. :-)


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