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mercoledì 3 maggio 2023

L'importanza del rispetto: Parole per un figlio - Alberto Pellai

Rispetta e chiedi di essere rispettato.
Non usare il tuo sguardo per spaventare.
Né per umiliare. 
Né per annientare. 
Usa parole che aiutino gli altri non solo a capire chi sei, ma anche a farli sentire compresi e ascoltati da te. 
Rispetta te stesso, ciò che sei e ciò che desideri essere.
Esigi che gli altri abbiano dei tuoi sogni, dei tuoi desideri, del tuo modo di essere tutto il rispetto che ti è necessario.
Fa’ che il rispetto sia la chiave con cui aprirai la porta del cuore di chi deciderà di amarti e di esserti accanto.
Insegna il rispetto, quando lo vedrai violato o trascurato.
Soprattutto aiuta chi non è rispettato a fare del diritto al rispetto la propria più urgente conquista personale.
Solo così diventerai seme che nella terra della vita darà frutto.

- Tratto da “Ragazzo mio. Lettera agli uomini veri di domani” di Andrea Pellai, De Agostini ed. -


Siamo figli di un mondo distratto

Siamo figli di un mondo distratto
che ha dimenticato come far ridere i bambini e invece di una favola regaliamo un dvd invece dei colori compriamo loro un pc. 
Siamo figli di un mondo distratto
che ha dimenticato come giocare con la palla far correre un aquilone in riva al mare e correre a piedi scalzi nei prati. 
Siamo figli degli smartphone, dei tablet e dei pc 
vogliamo conoscere chi c’è dall’altra parte del mondo 
senza vivere chi è accanto a noi. 
Siamo figli di un mondo distratto fatto di sms 
e di buongiorno dimenticati 
di un caffè postato sui social 
e un caffè oramai freddo ancora da bere.
Siamo figli di un mondo distratto che ha dimenticato come far sorridere un bambino...

- Silvana Stremiz - 


Buona giornata a tutti :-)





lunedì 19 ottobre 2020

... sei uno di quelli che pensano che i figli sono un dono del cielo.... - Nembrini Franco

 "...E lei con l'aria di fare la saputella mi disse: "Lo so che sei uno di quelli che pensano che i figli sono un dono del cielo..."

" ...Ma senti un po', ma tu, che cosa dici di te stesso?" 
Sapete cosa mi rispose, in seconda superiore, vuol dire a quindici anni? Disse: " Professore, poche storie" scusate la parola, ma ve la riferisco come l'ho ricevuta "io sono l'esito di una scopata".
...
Sono rimasto annichilito per dieci minuti, poi ho cercato di recuperare, di ragionare. La vera crisi del nostro tempo è che nei nostri figli, nei nostri giovani s'infila un cinismo così; per forza poi vengono fuori le violenze più devastanti. E si va allora a cercare se è colpa dell'insegnante che gli ha dato quattro o se il papà lo ha preso a sberle, non c'entra niente. 
E' la questione dell'educazione.

Perchè, neanche a farlo apposta, quel giorno all'intervallo vado al bar, tutto colpito dall'episodio di questo ragazzino, e trovo una collega brillante, la tipica sessantottina di un po' di anni fa, che è venuta a sapere che aspetto il quarto figlio.

Così si sente in dovere di prendermi un po' in giro: "Ah ah, ci sei cascato un'altra volta!" Allora le ho detto: " Guarda che io i figli li cerco, li voglio e non ci sono proprio "cascato". Meglio per te che non ci sei cascata, ma per me no. Io i figli li ho desiderati. E lei con l'aria di fare la saputella mi disse:
"Lo so che sei uno di quelli che pensano che i figli sono un dono del cielo." Allora non ci ho visto più : "Senti bella collega, i casi sono due: o i figli sono un dono del cielo, come hai detto tu, perchè è proprio giusto, i figli sono testimonianza e presenza dell'Essere, del Mistero presente, di Uno più grande di me e di te; o l'alternativa che hai è che ti porto in una classe dove c'è un ragazzino che ti spiega lui cosa sono i figli.

E devi scegliere, perchè non c'è una terza possibilità. O i figli sono l'esito di una scopata - ma glielo devi dire ai tuoi figli mentre li guardi, devi averne il coraggio - oppure dovrai dire ai tuoi figli che sono un dono del Cielo.

Cioè, misteriosamente, sono l'irrompere di una cosa che è più grande di me e di te e di tuo marito messi insieme; non c'è una terza possibilità.

 (Franco Nembrini)

 Fonte: Di padre in figlio. Conversazioni sul rischio di educare"



Siate forti per custodire e difendere la vostra fede, quando tanti la combattono e la perdono; siate forti per mantenere in voi il verbo di Dio, e per manifestarlo colle opere, quando tanti altri l’hanno bandito dall’anima; siate forti per acquistare la vera scienza, e per vincere gli ostacoli che incontrerete nell’azione a pro’ dei vostri fratelli. 

Non abbiate paura che si voglia imporvi dei gravi sacrifìci, di proibirvi dei leciti sollazzi; si vuole soltanto rendere veramente cara la vostra età, che è l’età delle belle speranze, di rendere splendida la vostra carriera, così che nell’autunno della vita possiate cogliere copiosi quei frutti, dei quali sono presagio i fiori della vostra primavera; e quindi vi raccomando soltanto di esser forti per conservarvi figli devoti della Chiesa di Gesù Cristo, quando tanti purtroppo, senza forse saperlo, si mostrano ribelli, perché il criterio primo e massimo della fede, la regola suprema e incrollabile della ortodossia è l’obbedienza al magistero sempre vivente e infallibile della Chiesa, costituita da Cristo columna et firmamentum veritatis, colonna e sostegno di verità.

 - San Pio X - 



Buona giornata a tutti :-)))

www.leggoerifletto.it