"...E lei con l'aria di fare la
saputella mi disse: "Lo so che sei uno di quelli che pensano che i figli
sono un dono del cielo..."
" ...Ma senti un po', ma tu, che cosa dici di te stesso?"
Sapete cosa mi rispose, in seconda superiore, vuol dire a quindici anni? Disse:
" Professore, poche storie" scusate la parola, ma ve la riferisco
come l'ho ricevuta "io sono l'esito di una scopata".
...
Sono rimasto annichilito per dieci minuti, poi ho cercato di recuperare, di
ragionare. La vera crisi del nostro tempo è che nei nostri figli, nei nostri
giovani s'infila un cinismo così; per forza poi vengono fuori le violenze più
devastanti. E si va allora a cercare se è colpa dell'insegnante che gli ha dato
quattro o se il papà lo ha preso a sberle, non c'entra niente.
E' la questione dell'educazione.
Perchè, neanche a farlo apposta, quel
giorno all'intervallo vado al bar, tutto colpito dall'episodio di questo
ragazzino, e trovo una collega brillante, la tipica sessantottina di un po' di
anni fa, che è venuta a sapere che aspetto il quarto figlio.
Così si sente in dovere di prendermi
un po' in giro: "Ah ah, ci sei cascato un'altra volta!" Allora le ho
detto: " Guarda che io i figli li cerco, li voglio e non ci sono proprio
"cascato". Meglio per te che non ci sei cascata, ma per me no. Io i
figli li ho desiderati. E lei con l'aria di fare la saputella mi disse:
"Lo so che sei uno di quelli che pensano che i figli sono un dono del
cielo." Allora non ci ho visto più : "Senti bella collega, i casi
sono due: o i figli sono un dono del cielo, come hai detto tu, perchè è proprio
giusto, i figli sono testimonianza e presenza dell'Essere, del Mistero
presente, di Uno più grande di me e di te; o l'alternativa che hai è che ti
porto in una classe dove c'è un ragazzino che ti spiega lui cosa sono i figli.
E devi scegliere, perchè non c'è una
terza possibilità. O i figli sono l'esito di una scopata - ma glielo devi dire
ai tuoi figli mentre li guardi, devi averne il coraggio - oppure dovrai dire ai
tuoi figli che sono un dono del Cielo.
Cioè, misteriosamente, sono
l'irrompere di una cosa che è più grande di me e di te e di tuo marito messi
insieme; non c'è una terza possibilità.
(Franco Nembrini)
Fonte: Di padre in figlio.
Conversazioni sul rischio di educare"
Siate forti per custodire e difendere
la vostra fede, quando tanti la combattono e la perdono; siate forti per
mantenere in voi il verbo di Dio, e per manifestarlo colle opere, quando tanti
altri l’hanno bandito dall’anima; siate forti per acquistare la vera scienza, e
per vincere gli ostacoli che incontrerete nell’azione a pro’ dei vostri
fratelli.
Non abbiate paura che si voglia imporvi dei gravi sacrifìci, di
proibirvi dei leciti sollazzi; si vuole soltanto rendere veramente cara la
vostra età, che è l’età delle belle speranze, di rendere splendida la vostra
carriera, così che nell’autunno della vita possiate cogliere copiosi quei
frutti, dei quali sono presagio i fiori della vostra primavera; e quindi vi
raccomando soltanto di esser forti per conservarvi figli devoti della Chiesa di
Gesù Cristo, quando tanti purtroppo, senza forse saperlo, si mostrano ribelli,
perché il criterio primo e massimo della fede, la regola suprema e incrollabile
della ortodossia è l’obbedienza al magistero sempre vivente e infallibile della
Chiesa, costituita da Cristo columna et firmamentum veritatis, colonna e
sostegno di verità.
- San Pio X -
Buona giornata a tutti :-)))
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