mercoledì 16 gennaio 2019

La porta piccola è sempre aperta


Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli, marocchini e giovani drogati.
Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non le sa dare quasi più nessuno.
Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca.
Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.
Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui.
Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa. E una notte lo fece. Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono.

Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta per l'uomo. Può essere la porta del confessionale, quella della chiesa o del pentimento. E là sempre un Padre che attende. Un Padre che ha già perdonato e che aspetta di ricominciare tutto daccapo.





Dio sempre aspetta. Dio è accanto a noi, Dio cammina con noi, è umile: ci aspetta sempre. Gesù sempre ci aspetta. Questa è l'umiltà di Dio. Nella storia del Popolo di Dio ci sono momenti belli che danno gioia e anche momenti brutti di dolore, di martirio, di peccato, e sia nei momenti brutti, sia nel momenti belli una cosa sempre è la stessa: il Signore è là, mai abbandona il Suo popolo!

- Papa Francesco -
Omelia 24 settembre 2013, Casa Santa Marta


Preghiera di Papa Paolo IV

Siamo qui, Signore Gesù.
Siamo venuti come i colpevoli
ritornano al luogo del loro delitto.
Siamo venuti come colui che Ti ha seguito,
ma Ti ha anche tradito,
tante volte fedeli e tante volte infedeli.
Siamo venuti per riconoscere
il misterioso rapporto fra i nostri peccati e la tua passione:
l’opera nostra e l’opera Tua.
Siamo venuti per batterci il petto,
per domandarti perdono,
per implorare la Tua misericordia.
Siamo venuti perché sappiamo che Tu puoi,
che Tu vuoi perdonarci,
perché Tu hai espiato per noi.
Tu sei la nostra redenzione e la nostra speranza.




 Buona giornata a tutti. :-)