Primieramente voglio dirvi che la quaresima è già
incominciata e bisogna santificarla colle buone opere.
Io vi darò un mezzo per
santificare questi giorni: la confessione e la comunione frequente per ottenere
da Dio tutte le grazie delle quali si ha di bisogno.
Fra tutto l’anno questi
sono i giorni propizi!
Io non intendo già con questo che facciate rigorose
penitenze, o lunghi digiuni. Volete però che io vi suggerisca un modo di fare
anche voi un po’ di penitenza, adattata alla vostra età ed alla vostra
condizione?
Io ve lo suggerisco. Consiste in un digiuno che tutti potete fare,
cioè custodire il vostro cuore e i vostri sensi.
Fate digiunare il demonio, non
commettendo alcun peccato.
Attenti ai sensi. Fate digiunare i vostri occhi.
Gli
occhi sono chiamati le finestre per le quali entra il demonio nell’anima.
E noi
come faremo per impedire che entri?
Chiudete queste finestre, quando vanno
chiuse.
Non permettete mai che gli occhi si fermino in nessun modo a guardare
cose o dipinti o fotografie che siano contrarie alla virtù della modestia.
Ritirate subito gli sguardi, quando s’incontrano con oggetti pericolosi.
Un’altra mortificazione degli occhi è di frenare la curiosità: mai e poi mai
leggere libri che parlino contro la religione, o che siano immorali, o anche
solo pericolosi per la vostra età.
Come vi ho già detto e ripetuto molte volte,
dateli alle fiamme questi libri, quando vi capitano nelle mani, consegnateli ai
vostri educatori, liberatevi presto da simile peste.
Vi è poi da mortificare,
da far digiunare l’udito con non mai fermarsi ad ascoltare discorsi che possano
offendere la bella virtù, o discorsi di mormorazione contro il terzo o il
quarto, i Superiori o i compagni.
Far digiunare la lingua, con proibirle ogni parola che
possa dare scandalo, astenendovi sempre dal dire motti pungenti contro qualche
compagno, rifuggendo dal parlare male di chicchessia: insomma non tener mai un
discorso, che non osereste fare al cospetto di un superiore.
Mortificate la gola, col non andare tanto in cerca di
quello che più piace al palato, ma prendere quello che danno; non essere nel
numero di coloro che desiderano sempre e studiano il modo di avere qualche cibo
speciale, qualche bicchiere di vino.
Potrete anche fare qualche mortificazione sopportando con
pazienza certe contrarietà, un po’ di caldo o un po’ di freddo, senza
lamentarvi.
Non dite subito come fanno alcuni: – Scriverò che mi si mandi da
casa questo e quello.
- Se non è vera necessità, pazientate alquanto, aspettate,
fate con pacatezza, fate adagio. Non stizze, non musi, non irrequietezza.
Mortificatevi sopportando con carità e pace qualche piccolo difetto dei vostri
compagni, qualche incomodo o della camerata o della scuola.
In conclusione,
mortificatevi, non ascoltando, non dicendo e non facendo cosa contraria in
qualsivoglia modo al buon esempio.
Così facendo, benchè siano cose di poco
peso, vi serviranno di penitenza adattata a ciascuno di voi, non vi nuoceranno,
vi faranno raggiungere lo scopo pel quale venne istituito il digiuno della
quaresima, vi aiuteranno potentemente a vincere le cattive inclinazioni, vi
faranno acquistare grandi meriti per l’anima.
Osservate bene l’orario, e
specialmente in questo tempo di quaresima.
Invece di fare opere di penitenza
fate quelle dell’obbedienza.
Siate puntuali al mattino nell’alzarvi, alla sera
nell’andare a letto, nell’andare a scuola e in chiesa e nell’eseguire ogni
altro vostro dovere.
Buona notte!
- don Bosco -
Buona giornata a tutti. :-)