Dio mio,
insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad immaginare l'avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l'immagino.
Insegnami a piangere sulle mie colpe
senza cadere nell'inquietudine.
Insegnami ad agire senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando comincio,
perché è proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi Tu i vuoti delle mie opere.
Fa' che io ami il tempo
che tanto assomiglia alla Tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l'impressione
di parteciparvi in qualche modo.
- Jean Guitton -
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Jean Guitton (Saint-Etienne 18 agosto 1901 – Parigi 21 marzo 1999)
L’ultima cena di Gesù, partenza di Giuda
acquarello.
Gli apostoli, appena abbozzati, in una macchia di colore azzurro intorno a una mensa colorata in giallo per alludere al mistero divino, sembrano espellere dalla comunità Giuda come un proiettile avvolto in un ombra scura.
Jean Guitton, filosofo, scrittore cattolico, Papa Paolo VI lo nominò primo uditore laico al Concilio Vaticano II.
Studioso della vita di Gesù, dei Vangeli, e soprattutto del cattolicesimo nel mondo moderno, Nei suoi scritti si evidenzia la necessità di una fede totalizzante, che non coinvolga solo l’intelligenza e la volontà ma che si estenda a tutto l’essere umano. Uno dei cardini del suo pensiero è quello della perfetta compatibilità tra fede e ragione.
Il più bel regalo che possiamo fare alle persone a noi
care è il nostro tempo, cioè la nostra vita.
Non è mai tempo perso,
quello dedicato alle persone per noi importanti.
Tutti i momenti a loro dedicati diventano ricordi che profumano di vita.
Chi ama veramente, il tempo lo
trova sempre. Perché il tempo è
una scelta.
La scelta di dare sempre la priorità ai sentimenti, alle emozioni.
- Agostino Degas -
La felicità è più una questione di percezione che di
favori esteriori.
È la famosa storia del bicchiere che l'ottimista vedrà mezzo
pieno e il pessimista, invece, mezzo vuoto.
Così, la contrarietà può egualmente
portare al disfattismo o allo slancio.
Il fallimento può essere adombrante o
fortificante, dipende.
Dipende da come lo accogliamo. E se nessuno si
sognerebbe di scambiare la notte per il giorno, o di confondere tenebre e luce,
alcuni hanno la facoltà di agganciare il loro sguardo alle stelle, e di veder
sorgere la tenue speranza, anche nella notte più profonda.
Quella speranza che
finisce per trionfare con le prime luci dell'alba.
«C'è la speranza che è la più forte!
C'è la gioia che è la più forte!
C'è l'amore che è il più forte!»
- Paul Claudel -
Buona giornata a tutti. :-)
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