mercoledì 17 agosto 2016

Tipo Otto: Il Capo - Helen Palmer

Gli Otto parlano di un’infanzia combattiva in cui solo il forte era rispettato. L'infanzia è stata un campo di battaglia. Sono bambini che hanno imparato a rifiutare i propri limiti per sembrare forti. L'Otto vuole esercitare il potere e tenere sotto controllo i rivali. 
Impegno significa prendere la persona amata sotto le proprie ali e sgomberare la via dai pericoli.
Molti Otto non hanno più riscoperto dentro di sé la tenerezza che hanno nascosto al momento della perdita dell’innocenza infantile. 

Rabbia e energia vengono mobilitate contro una minaccia esterna e la rabbia fa sentire l’Otto forte perché sostituisce immediatamente la paura di essere il più vulnerabile o di essere tradito da una persona in cui ripone fiducia. 
La fiducia viene data solo alla totale apertura dell’altro.
Gli Otto raccontano che è un dolore tremendo sentirsi vulnerabili quando l’energia se ne è andata, così hanno mantenuto vivo il mito dell’invincibilità.
Quando si profila l’amore, l’Otto si sente lacerato tra il riaffacciarsi della tenerezza e l’abitudine a negarla.
Si sentono sicuri quando detengono il controllo della situazione, quando sono loro a decidere e gli altri obbediscono. Sono sensibili ad ogni tentativo di influenzare il loro comportamento, a cui si ribellano.
Progettare la vendetta serve a bloccare i sentimenti di umiliazione e di minaccia derivati da una sconfitta.
I Capi vogliono appurare la sincerità delle affermazioni degli altri mettendoli alla prova per verificarne la sincerità sotto pressione. Il confronto è sentito indispensabile all’amicizia perché è sotto pressione che le persone rivelano le intenzioni nascoste e disprezzano chi si sottrae allo scontro.
Agendo solo in nome dell’io, gli Otto si costruiscono la versione più comoda della verità, difendendola come l'unica giusta. 

Una volta ingaggiata la battaglia, perdono la flessibilità necessaria per riflettere su quello che stanno facendo o per considerare eventi nuovi che potrebbero modificare la posizione presa.
Con la maturità e con esperienze positive con autorità leali e amici fidati, le difese si allentano e, se non intervengono minacce di manipolazione, l’Otto diventa sempre più disponibile a soluzioni di compromesso.
L’Otto evoluto raggiunge la rara capacità di riconoscere che ognuno ha una sua verità ed è oggettivo rispetto ai bisogni di ognuno.
Gli eccessi, ad esempio sprechi e baldorie, servono a bloccare l’emergere di una componente dolorosa, una consapevolezza che minaccia il senso di potenza personale.
La modalità percettiva degli Otto funziona per grandi opposizioni (amico o nemico, con me o contro di me), perché la situazione non essendo più o bianca o nera, cessa di essere prevedibile.
Se c’è qualcosa da dire, l’Otto lo dirà con la possibile recriminazione che le parole dettate dall’ira possano causare la rottura di un’amicizia.

Un Otto inconsapevole cercherà sempre di dominare la situazione, mentre un Otto più consapevole è fiducioso nella propria capacità di adottare l'atteggiamento giusto.All’inizio di un rapporto, sessualità e amore saranno sottoposti a molte condizioni. 
La vulnerabilità degli Otto emerge molto lentamente e con trepidazione. Vogliono dominare ma sono attratti da chi si sottrae al loro potere. 
Chi gli tiene testa andrà incontro a momenti duri ma, se manterrà le proprie posizioni, otterrà lo stesso rispetto che il Capo accorda a se stesso. 
Per un Otto, amore significa sentire il compagno come parte di sé, sente il compagno in cui ha fiducia come membro di un unico organismo.
Vogliono la leadership e la supervisione di tutti i particolari: la chiave per lavorare bene con un Capo è dargli tutte le informazioni.
Gli Otto evoluti posseggono energie inesauribili per spingere e concretizzare un progetto.


Fattori di crescita: lasciare l'iniziativa all'altro, riconoscere la difficoltà ad ammettere di aver sbagliato. 

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Perchè, a volte, ti serve un passo falso per capire come si cammina e dopo prendi il via... Ti serve un inciampo, poi metti un piede dietro l'altro e non cadi, no, stavolta no, hai trovato equilibrio. Ed è una gran conquista.

- Giulia Carcasi -



«Io sono come la sfera di cristallo in cui la gente trova la sua unità mistica. 
A causa della mia ossessione per l’essenziale, della mia noncuranza per i dettagli, le banalità, le interferenze, le contingenze, le apparenze, le facciate, i travestimenti, guardare dentro di me è come guardare nella sfera di cristallo. Gli altri vedono il loro fato, il loro io potenziale, il loro io segreto. 
Io non mi presto a chiacchiere da poco. Sto zitta. Mi sottraggo, mi allontano. Sono sempre catturata dalla natura profonda della gente, impegnata nella ricerca della loro verità e il mio interesse si sveglia solo quando è questa natura che parla. Il miracolo che mi aspetto, un miracolo di chiarezza, si verifica sempre.»

- Anaïs Nin - Diario II. 1934-1939
a cura di Gunther Stuhlmann, traduzione di Delfina Vezzoli, Bompiani, 2014 



Quando si lotta per qualcosa di importante bisogna circondarsi di persone che sostengono il nostro lavoro. È una trappola e un veleno avere intorno persone che hanno le nostre stesse ferite ma non il desiderio vero di guarirle. 

- Clarissa Pinkola Estes - 
da: "Donne che corrono coi lupi"



Buona giornata a tutti. :-)