Anni fa una contadina, essendo il marito ammalato
gravemente, fece voto di accendere ogni giorno, per un intero anno, un cero
dinanzi all'effige della Santa Vergine.
Tutte le mattine, di buon'ora, correva fino alla piazza principale del paese
dove si ergeva la chiesa parrocchiale e, recitato un Pater, Ave e Gloria,
offriva la sua candela alla Madonna.
Poi se ne tornava velocemente a casa per assistere il marito infermo.
Dopo nove giorni, l'uomo si alzò dal letto guarito.
Il decimo giorno, la donna, avendo da lavare tutta la biancheria accumulatasi durante la malattia del marito, disse tra sé:
" Oggi ho troppo lavoro da sbrigare. Vorrà dire che andrò in chiesa domani e accenderò due ceri "
Poi se ne tornava velocemente a casa per assistere il marito infermo.
Dopo nove giorni, l'uomo si alzò dal letto guarito.
Il decimo giorno, la donna, avendo da lavare tutta la biancheria accumulatasi durante la malattia del marito, disse tra sé:
" Oggi ho troppo lavoro da sbrigare. Vorrà dire che andrò in chiesa domani e accenderò due ceri "
L'indomani pioveva grosso un dito, perciò la donna si
disse:
" Oggi c'è troppa pioggia. Se uscissi, m'inzupperei tutta. Vorrà dire che andrò domani e accenderò tre ceri "
" Oggi c'è troppa pioggia. Se uscissi, m'inzupperei tutta. Vorrà dire che andrò domani e accenderò tre ceri "
Di giorno in giorno, trovava sempre una scusa buona per
non andarci. Però la brava donna si faceva premura di tenere il conto delle
candele che avrebbe dovuto accendere.
E così un bel dì si accorse che erano già cinquanta e pensò :
" Cinquanta candele ? Ma se io, adesso, vado in chiesa ad accendere cinquanta candele mi prenderanno certamente per matta! "
E così un bel dì si accorse che erano già cinquanta e pensò :
" Cinquanta candele ? Ma se io, adesso, vado in chiesa ad accendere cinquanta candele mi prenderanno certamente per matta! "
Perciò decise di lasciar stare.
Troppo spesso ci rivolgiamo a Lui solo nel bisogno e ci
dimentichiamo di ringraziarlo ogni giorno per il dono della vita.
Troppo presi dalle nostre vite, dai nostri mille impegni .... però quando abbiamo
bisogno il tempo per chiedergli una grazia lo troviamo.
Il cuore - Martin
Buber
Rabbi Mendel soleva dire che tutti gli uomini che gli
avevano chiesto di pregare Dio per loro gli passavano nella mente quando diceva
la tacita preghiera delle Diciotto Benedizioni (preghiera che si recita tre
volte al giorno stando in piedi).
Un giorno un tale si stupì che ciò fosse possibile,
poiché il tempo non bastava certo. Rabbi Mendel rispose: "Una traccia
della pena di ognuno rimane incisa nel mio cuore. Nell'ora delle preghiera io
apro il mio cuore e dico: Signore del mondo, leggi ciò che è scritto
qui!".
Martin
Buber
Da: “Storie e leggende chassidiche”, Mondadori
Il ritmico battito del cuore lo
percepisco identico come allora, nel chiasso del nostro mondo, non appena vi
accosto l’orecchio.
È forse addirittura vero che, quanto
più lo si vuole sopraffare con i nostri rumori e nullità, quel ritmo si fa
sentire con tanta maggiore ostinazione, fedeltà e silenzio.
Alla nostra volontà di potere e alla
nostra impotenza esso si manifesta come l’unità, a null’altra paragonabile, di
potere e d’impotenza, in cui sta in assoluto l’essenza dell’amore.
Hans Urs von Balthasar
da: "Il cuore del mondo"
San Michele Arcangelo,
difendici nella battaglia;
contro le malvagità
e le insidie del diavolo sii
nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il
Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti,
con la potenza che ti
viene da Dio,
ricaccia nell’inferno satana
e gli altri spiriti maligni
che si
aggirano per il mondo
a perdizione delle anime. Amen!
Buona giornata a tutti. :-)