I cacciatori di scimmie hanno
escogitato un metodo geniale e infallibile per catturarle. Quando hanno
scoperto la zona della foresta in cui più spesso si radunano, affondano nel
terreno dei vasi con il collo lungo e stretto. Con molta attenzione coprono di
terra i vasi, lasciando libera solo l'apertura a pelo d'erba. Poi mettono nel
vaso una manciata di riso e bacche, di cui le scimmie sono molto ghiotte.
Quando i cacciatori si sono
allontanati, le scimmie ritornano. Curiose per natura, esaminano i vasi e,
quando si accorgono delle ghiottonerie che contengono, infilano le mani dentro e abbrancano una grossa manata di cibo, la più grossa possibile. Ma il collo
dei vasi è molto stretto. Una mano vuota vi scivola dentro, quando è piena non
può assolutamente venire fuori.
Allora le scimmie tirano, tirano.
E' il momento che i
cacciatori, nascosti nei paraggi, aspettano.
Si
precipitano sulle scimmie e le catturano facilmente.
Perché esse si dibattono
violentemente, ma non le sfiora neppure per un attimo il pensiero di aprire la
mano e abbandonare ciò che stringono in pugno.
Quanta gente perde la
vita per la paura di allentare i pugni con cui stringe ciò che crede
indispensabile ed è inutile.
Eleganti e sorridenti, i
cacciatori sono sempre in azione: nascondono le loro trappole sulle riviste
patinate, nei teleschermi e agli angoli delle strade.
Nasce così un popolo dai
pugni perennemente chiusi e il cuore spento.
- don
Bruno Ferrero -
Da: ” Il Canto del Grillo”, Editrice ElleDiCi
Vi sono uomini che erano così interessati a provare
l'esistenza di Dio che non si curavano affatto di Dio stesso... come se il buon
Signore non avesse niente da fare fuorché esistere.
Vi sono stati alcuni che
erano così occupati a diffondere il cristianesimo che non han mai rivolto un
pensiero al Cristo.
- Clive Staples Lewis -
"Se trovo in me un desiderio che nessuna
esperienza di questo mondo può soddisfare, vuol dire che sono stato creato per
un altro Mondo!"
- Cliver Staples Lewis -
Sforzarsi senza tregua di pensare a chi ti
sta davanti, prestargli un’attenzione reale, costante, non dimenticarsi un
secondo che colui o colei con cui tu parli viene da un altro luogo, che i suoi
gusti, le sue idee e i suoi gesti sono stati plasmati da una lunga storia,
popolata di molte cose e di altre persone che tu non conoscerai mai.
Ricordarsi
in continuazione che colui o colei che guardi non ti deve nulla, non è una
parte del tuo mondo, non c’è nessuno nel tuo mondo, neppure
tu.
Questo esercizio mentale – che mobilita il pensiero e anche l’immaginazione
– è un po’ duro, ma ti
conduce al più grande godimento che ci sia: amare colui o colei che ti sta
davanti, amarlo per quello che è, un enigma – e non per quello che credi, per quello che temi, per
quello che speri, per quello che ti aspetti, per quello che cerchi, per quello
che vuoi
- Christian Bobin -
Buona giornata a tutti :-)