Intorno alla stazione principale di una
grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di
relitti umani: barboni, ladruncoli, marocchini e giovani drogati.
Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si
vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani
tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po'
di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non le sa dare
quasi più nessuno.
Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con
i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri
naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza.
Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e
di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e
stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in
tasca.
Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al
cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il
giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.
Che cosa c'era scritto su quel misterioso
biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre
aperta". Tutto qui.
Era un biglietto che gli aveva mandato suo
padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe
potuto tornare a casa. E una notte lo fece. Trovò la porta piccola del giardino
di casa aperta. Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto. Il mattino
dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si
abbracciarono.
Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre
una piccola porta aperta per l'uomo. Può essere la porta del confessionale,
quella della chiesa o del pentimento. E là sempre un Padre che attende. Un
Padre che ha già perdonato e che aspetta di ricominciare tutto daccapo.
Dio sempre aspetta. Dio è accanto a noi, Dio
cammina con noi, è umile: ci aspetta sempre. Gesù sempre ci aspetta. Questa è
l'umiltà di Dio. Nella storia del Popolo di Dio ci sono momenti belli che danno
gioia e anche momenti brutti di dolore, di martirio, di peccato, e sia nei
momenti brutti, sia nel momenti belli una cosa sempre è la stessa: il Signore è
là, mai abbandona il Suo popolo!
- Papa Francesco -
Omelia 24 settembre 2013, Casa Santa Marta
Preghiera di Papa Paolo IV
Siamo qui, Signore Gesù.
Siamo venuti come i
colpevoli
ritornano al luogo
del loro delitto.
Siamo venuti come
colui che Ti ha seguito,
ma Ti ha anche
tradito,
tante volte fedeli e
tante volte infedeli.
Siamo venuti per
riconoscere
il misterioso
rapporto fra i nostri peccati e la tua passione:
l’opera nostra e
l’opera Tua.
Siamo venuti per
batterci il petto,
per domandarti
perdono,
per implorare la Tua
misericordia.
Siamo venuti perché
sappiamo che Tu puoi,
che Tu vuoi
perdonarci,
perché Tu hai espiato
per noi.
Tu sei la nostra redenzione
e la nostra speranza.
Buona giornata a tutti. :-)