«Eccellenza, anch’io fino a questo momento ho lasciato
correre tutto questo senza pronunciare la protesta pubblica. Io ho
tranquillizzato la mia coscienza dicendo a me stesso: se il cardinale Bertram e
tanti vescovi, che mi superano per esperienza e per virtù, di fronte a tutto
ciò restano tranquilli e si contentano di proteste cartacee e inefficaci,
completamente ignorate dall’opinione pubblica, o dalle proteste, anch’esse
sconosciute della Conferenza di Fulda, sarebbe arrogante, sarebbe disdicevole
per la dignità degli altri illustri e reverendissimi signori, sarebbe forse
anche pazzesco, se fossi io a lanciarmi in una “fuga nella pubblicità”. Mi
mostrerei antipatico, probabilmente provocherei misure ancora più gravi nei
confronti della Chiesa. Ma la mia coscienza non sopporta di essere messa in
pace con questi argomentiex
auctoritate. Penso spesso a San Tommaso Moro e al suo comportamento
a proposito dell’argomentoex
auctoritate. Mi torna in mente la parola di Isaia a proposito dei “canes muti non valentes latrare”;
egli stesso soggiunse poi: “Ipsi
pastores ignoraverunt intelligentiam”.
Queste cose accadevano
dunque solo nell’ Antico Testamento?»
Da: "Un vescovo contro Hitler", Von Galen, Pio XII e la resistenza al nazismo, di Stefania Falasca, San Paolo, p. 129
Da: "Un vescovo contro Hitler", Von Galen, Pio XII e la resistenza al nazismo, di Stefania Falasca, San Paolo, p. 129
Un estratto della lettera che
il beato Clemens Von Galen (1878-1946), vescovo di Münster, scrisse a Wilhelm
Berning , vescovo di Osnabrück, il 26 maggio 1941. Pochi mesi dopo Von Galen
ruppe gli indugi e salì sul pulpito proununciando una serie di memorabili
omelie anti-naziste.
Gigantesco in tutti i sensi, moralmente e fisicamente:
il “Leone di Munster”, beato cardinale conte August von Galen. Fu colui che dal
pulpito, sin dal primo momento, apertis verbis denunciò senza censura alcuna la
radicale “anticristianità” del nazismo: o la Croce di Cristo o la croce di
Hitler, dinanzi a questa altenativa poneva i suoi fedeli. Odiatissimo da
Hitler, molteplici furono i piani per assassinarlo. Ma furono tutti
accantonati: enorme era la sua popolarità nella Baviera cattolicissima, già di
per sè freddissima nei confronti del nazismo. Non si potevano provocare oltre i
cattolici bavaresi: uccidere il loro arcivescovo significava alienarseli tutti
definitivamente.
"Non possiamo rinunciare a confessare che esiste
qualcuno di più elevato della razza, del popolo e della nazione: l’Onnipotente
ed eterno Creatore dei popoli e delle nazioni, al quale tutti i popoli devono
adorazione e servizio, Colui che è Egli stesso il fine ultimo di ogni
cosa".
- Beato Clemens August von Galen -
“Questo è il messaggio del Beato Von Galen: la fede non
si riduce a sentimento privato, da nascondere quando diventa scomodo, ma
implica la testimonianza anche in ambito pubblico in favore dell’uomo, della
giustizia e della Verità".
“Noi siamo l’incudine, non il martello. Rimanete forti
e irremovibili come l’incudine sotto l’imperversare dei colpi che si abbattono
su di noi… Ma siate anche pronti al supremo sacrificio, secondo la parola:
“Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!”… Diventate duri, diventate
irremovibili! Come un incudine sotto i colpi del martello! Può darsi che
l’obbedienza a Dio, la fedeltà alla coscienza costi a me e a voi la vita, la
libertà, l’esilio”.
- Beato Clemens August
von Galen -
De profùndis
clamàvi ad te, Dòmine;
Dòmine, exàudi vocem meam.
Fiant àures tuæ intendèntes
in vocem deprecatiònis meæ.
Si iniquitàtes observàveris, Dòmine,
Dòmine, quis sustinèbit?
Quia apud te propitiàtio est
et propter legem tuam sustìnui te, Dòmine.
Sustìnuit ànima mea in verbo ejus,
speràvit ànima mea in Dòmino.
A custòdia matutìna usque ad noctem,
speret Ìsraël in Dòmino,
quia apud Dòminum misericòrdia,
et copiòsa apud eum redèmptio.
Et ipse rèdimet Ìsraël ex òmnibus iniquitàtibus ejus.
Dòmine, exàudi vocem meam.
Fiant àures tuæ intendèntes
in vocem deprecatiònis meæ.
Si iniquitàtes observàveris, Dòmine,
Dòmine, quis sustinèbit?
Quia apud te propitiàtio est
et propter legem tuam sustìnui te, Dòmine.
Sustìnuit ànima mea in verbo ejus,
speràvit ànima mea in Dòmino.
A custòdia matutìna usque ad noctem,
speret Ìsraël in Dòmino,
quia apud Dòminum misericòrdia,
et copiòsa apud eum redèmptio.
Et ipse rèdimet Ìsraël ex òmnibus iniquitàtibus ejus.
Buona giornata a tutti. :-)