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sabato 27 ottobre 2012

San Massimiliano Kolbe – Biografia

Massimiliano Kolbe - al battesimo Raimondo - nasce l'8 gennaio del 1894 a Zdunska Wola non molto lontano da Lodz (Polonia), figlio di Giulio e Maria Dabrowska.

Nella sua adolescenza, si sente affascinato dall'ideale di San Francesco d' Assisi ed entra nel seminario minore dei Francescani conventuali di Leopoli.

Dopo il noviziato è inviato a Roma, al Collegio Internazionale dell'Ordine, per gli studi ecclesiastici. Nell'anno 1915 consegue il diploma in filosofia e nel 1919 in teologia.

Mentre l'Europa è sconvolta dalla Prima Guerra Mondiale, Massimiliano sogna una grande opera al servizio dell'Immacolata per l'avvento del Regno di Cristo.

La sera del 16 ottobre 1917, fonda con alcuni compagni la "Milizia dell'Immacolata". Il suo fine è la conversione e la santificazione di tutti gli uomini attraverso l'offerta incondizionata alla Vergine Maria.

Nel 1918 è ordinato sacerdote e nel 1919, completati gli studi ecclesiastici, ritorna in Polonia per iniziare a Cracovia un lavoro di organizzazione e animazione del movimento della Milizia dell'Immacolata.

Come strumento di collegamento tra gli aderenti al movimento fonda la rivista "Il Cavaliere dell'Immacolata".

La città dell'Immacolata (Niepokalanow)

Nell'anno 1927 stimolato dal notevole incremento di collaboratori consacrati e dal crescente numero di appartenenti alla M.I., trasferisce il centro editoriale a Niepokalanow, o "Città dell'Immacolata", vicino Varsavia, dove saranno accolti più di 700 religiosi, che si dedicano all'utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale per evangelizzare il mondo.

Nell'anno 1930 con altri quattro frati, parte per il Giappone, dove fonda "Mugenzai no Sono" o "Giardino dell'Immacolata", nella periferia di Nagasaki, e stampa una rivista mariana. Questa "città" rimase intatta quando nel 1945 esplose, a Nagasaki, la bomba atomica.

Nel 1936, rientra in Polonia, sollecitato dalla crescita della comunità religiosa e dall'espansione dell'attività editoriale: undici pubblicazioni di cui un quotidiano di grande ripercussione nella classe popolare con una tiratura 228.560 copie e il Cavaliere con un milione di copie.

Il primo settembre del 1939, scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Anche Niepokalanow è bombardata e saccheggiata. I religiosi devono abbandonarla. Gli edifici sono utilizzati come luogo di prima accoglienza per profughi e militari.

Il 17 febbraio 1941 Padre Kolbe è arrestato dalla Gestapo e incarcerato nel carcere Pawiak di Varsavia. Il 28 maggio dello stesso anno è deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, nel quale gli viene assegnato il numero 16670.

I frati lasciano Niepokalanow.

Alla fine di luglio avviene l'evasione di un prigioniero. Come rappresaglia il comandante Fritsch decide di scegliere dieci compagni dello stesso blocco, condannandoli ingiustamente a morire di fame e di sete nel sotterraneo della morte.

Con lo stupore di tutti i prigionieri e degli stessi nazisti, Padre Massimiliano esce dalle file e si offre in sostituzione di uno dei condannati, il giovane sergente polacco Francesco Gajowniezek.

In questa maniera inaspettata ed eroica Padre Massimiliano scende con i nove nel sotterraneo della morte, dove, uno dopo l'altro, i prigionieri muoiono, consolati, assistiti e benedetti da un santo.

Il 14 agosto 1941, Padre Kolbe termina la sua vita con un'iniezione di acido fenico. Il giorno seguente il suo corpo è bruciato nel forno crematorio e le sue ceneri sparse al vento.

Il 10 ottobre 1982, in Piazza San Pietro,Giovanni Paolo II dichiara "Santo" Padre Kolbe, proclamando che "San Massimiliano non morì, ma diede la vita...."

(dal sito web "Missionarie dell'Immacolata Padre Kolbe)

 

domenica 8 luglio 2012

Perché i buoni soffrono? -

Non più tardi di ieri l'altro, il signor N. N. mi ha posto la seguente domanda:

“Di solito i buoni soffrono, mentre il più delle volte i cattivi se la passano abbastanza bene. Dove sta la giustizia?”.

“Iddio è infinitamente giusto, non è vero?”.

“Si, certo”.

... “Altrimenti non sarebbe Dio. Di conseguenza, Egli deve ricompensare ogni buona azione e punire ogni azione cattiva. Nessuna azione, nessuna parola, nessun pensiero sfuggirà al Suo giudizio. Attualmente, però, esiste forse al mondo una persona, sia pure la peggiore di tutte, che non faccia mai nulla di buono?”.

“Non esiste di certo”.

“Ebbene, almeno qualche volta ognuno compie bene il proprio dovere, oppure dimostra pietà verso il suo prossimo, oppure riesce a fare almeno qualche altra cosa buona. Ebbene, se quest'uomo sarà vissuto talmente male da meritare, dopo la morte, l'inferno, quando sarà che Dio lo ricompenserà di quel poco di bene che avrà fatto?… Quando?…”.

“Nell'altro mondo”.

“Ma al di là lo attende solo l'inferno”.

“Allora in questo…”.

“Inoltre, esiste forse una persona, sia pure la migliore di tutte, che non abbia mai fatto alcunché di male?”.

“Neppure una persona simile esiste”.

“Ed è vero, poiché anche 'il giusto cade sette volte' (Pr 24, 16) al giorno. Perciò,
se Dio vuole abbreviargli il purgatorio o concedergli subito il paradiso, dove avrà luogo il 'saldo dei conti'?”.

“Ah! dev'essere proprio così…”.

“Iddio manifesta un amore particolare proprio verso coloro che punisce già in questo mondo, poiché nel purgatorio vi è soltanto una lunga e pesante punizione, mentre se accettiamo volontariamente le croci in questo mondo, ci meritiamo una gloria ancora maggiore in paradiso; di qui pure il proverbio: "Dio ama colui che Egli percuote”.

Non sono affatto da invidiare, quindi, le persone cattive che godono una vita felice; costoro, anzi, dovrebbero temere fortemente che questo fatto possa essere già la ricompensa per quel poco di bene da essi operato.

Santa giornata a tutti sotto il Manto dell'Immacolata!

(San Massimiliano M. Kolbe)
Il buono soffre perche' e' immagine di Gesu' per eccellenza, non ama il male, non ama la violenza, desidera la pace e si nutre di amore. Non puo' rimanere indifferente a tutto cio' che causa dolore, amarezza, angoscia, distruzione fisica e spirituale a se stesso e soprattutto a coloro che ama.
Il buono comprende di possedere un'anima che va salvaguardata con cura, preda bramata da satana. Sa di trovare gioia e letizia nel fare il bene, ma sa anche che la bonta' attira su di se invidia, gelosia, cattivieria, ironia, disprezzo e rancore, perche' chi ama il male non conosce altro e non tollera che negli altri non albergano questi stessi malefici sentimenti.
Gesu' ha conosciuto la sofferenza piu' atroce e brutale, vittima dei suo carnefici, eppure era la bonta' stessa, ma ha vinto sul male, sulla cattiveria dell'uomo amante del male, e il "buono" come Gesu', soffrira' ma infine trionfera' e conoscera' la gioia eterna.'

Il beato Giovanni Paolo II
al campo di concentramento di Auschwitz
visita la cella di Padre Kolbe, 1979

giovedì 10 maggio 2012

O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre – San Massimiliano Kolbe -

O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre.
Sai che non sempre riesco a pensarti con l'attenzione che meriti.
Tu non ti sei dimenticato di me, anche se io vivo spesso lontano dalla luce del tuo volto.
Fatti sentire vicino, nonostante tutto, nonostante il mio peccato grande o piccolo, segreto o pubblico che sia.
Avrei tante richieste da farti poiché, come sai, qui c'è bisogno di molte cose. Ma oggi non voglio fermarmi ad esse, poiché il mio cuore mi suggerisce altro.
Dammi la pace interiore, non quella a buon mercato che viene dal sentirsi giusti, ma quella che solo tu sai dare.
Dammi la forza di essere vero, sincero; strappa dal mio volto le maschere che oscurano la consapevolezza pura e semplice che io valgo qualcosa perché sono tuo figlio.
Toglimi i sensi di colpa, ma dammi insieme la possibilità di fare il bene.
Accorcia le mie notti insonni; spazza via le tante paure che mi vengono dietro come ombre; dammi la grazia delle conversione del cuore.
Fammi comprendere che si è persone anche quando ci si riconosce vulnerabili, e si ha la libertà di piangere sul male del mondo.
Ricordati, Padre, di coloro che sono fuori di qui e che provano ancora interesse per me, perché io mi ricordi, pensando a loro, che solo l'Amore crea, l'odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le mie lunghe e interminabili giornate.
Ricordati di me, o Dio, poiché sono sempre tuo figlio e come tale desidero cominciare a vivere.

(San Massimiliano Kolbe)

  Zdunska-Wola, Polonia, 8 gennaio 1894 - Auschwitz, 14 agosto 1941
iazione, ilLa morte non si improvvisa, si merita con tutta la vita. (San Massimiliano Kolbe)
Massimiliano Maria Kolbe nasce nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entra nell'ordine dei francescani e, mentre l'Europa si avvia a un secondo conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe dà vita al «Cavaliere dell'Immacolata», periodico che raggiunge in una decina d'anni una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz. Qui è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Muore pronunciando «Ave Maria». Sono le sue ultime parole, è il 14 agosto 1941. Giovanni Paolo II lo ha chiamato «patrono del nostro difficile secolo». La sua figura si pone al crocevia dei problemi emergenti del nostro tempo: la fame, la pace tra i popoli, la riconciliazione, il bisogno di dare senso alla vita e alla morte. (Avvenire). Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/34050

Buona giornata a tutti. :-)