Nella sua adolescenza, si sente affascinato dall'ideale
di San Francesco d' Assisi ed entra nel seminario minore dei Francescani
conventuali di Leopoli.
Dopo il noviziato è inviato a Roma, al Collegio
Internazionale dell'Ordine, per gli studi ecclesiastici. Nell'anno 1915
consegue il diploma in filosofia e nel 1919 in teologia.
Mentre l'Europa è sconvolta dalla Prima Guerra
Mondiale, Massimiliano sogna una grande opera al servizio dell'Immacolata per
l'avvento del Regno di Cristo.
La sera del 16 ottobre 1917, fonda con alcuni
compagni la "Milizia dell'Immacolata". Il suo fine è la conversione e
la santificazione di tutti gli uomini attraverso l'offerta incondizionata alla
Vergine Maria.
Nel 1918 è ordinato
sacerdote e nel 1919, completati gli studi ecclesiastici, ritorna in Polonia
per iniziare a Cracovia un lavoro di organizzazione e animazione del movimento
della Milizia dell'Immacolata.
Come strumento di collegamento tra gli aderenti al
movimento fonda la rivista "Il Cavaliere dell'Immacolata".
La città dell'Immacolata (Niepokalanow)
Nell'anno 1927 stimolato dal
notevole incremento di collaboratori consacrati e dal crescente numero di
appartenenti alla M.I., trasferisce il centro editoriale a Niepokalanow, o
"Città dell'Immacolata", vicino Varsavia, dove saranno accolti più di
700 religiosi, che si dedicano all'utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale
per evangelizzare il mondo.
Nell'anno 1930 con altri quattro
frati, parte per il Giappone, dove fonda "Mugenzai no Sono" o
"Giardino dell'Immacolata", nella periferia di Nagasaki, e stampa una
rivista mariana. Questa "città" rimase intatta quando nel 1945
esplose, a Nagasaki, la bomba atomica.
Nel 1936, rientra in
Polonia, sollecitato dalla crescita della comunità religiosa e dall'espansione
dell'attività editoriale: undici pubblicazioni di cui un quotidiano di grande
ripercussione nella classe popolare con una tiratura 228.560 copie e il
Cavaliere con un milione di copie.
Il primo settembre del 1939, scoppia la
Seconda Guerra Mondiale. Anche Niepokalanow è bombardata e saccheggiata. I
religiosi devono abbandonarla. Gli edifici sono utilizzati come luogo di prima
accoglienza per profughi e militari.
Il 17 febbraio 1941 Padre Kolbe è
arrestato dalla Gestapo e incarcerato nel carcere Pawiak di Varsavia. Il 28
maggio dello stesso anno è deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, nel
quale gli viene assegnato il numero 16670.
I frati lasciano Niepokalanow.
Alla fine di luglio avviene l'evasione
di un prigioniero. Come rappresaglia il comandante Fritsch decide di scegliere
dieci compagni dello stesso blocco, condannandoli ingiustamente a morire di
fame e di sete nel sotterraneo della morte.
Con lo stupore di tutti i prigionieri e degli stessi
nazisti, Padre Massimiliano esce dalle file e si offre in sostituzione di uno
dei condannati, il giovane sergente polacco Francesco Gajowniezek.
In questa maniera inaspettata ed eroica Padre
Massimiliano scende con i nove nel sotterraneo della morte, dove, uno dopo
l'altro, i prigionieri muoiono, consolati, assistiti e benedetti da un santo.
Il 14 agosto 1941, Padre Kolbe
termina la sua vita con un'iniezione di acido fenico. Il giorno seguente il suo
corpo è bruciato nel forno crematorio e le sue ceneri sparse al vento.
Il 10 ottobre 1982, in Piazza San
Pietro,Giovanni Paolo II dichiara "Santo" Padre Kolbe, proclamando
che "San Massimiliano non morì, ma diede la vita...."
(dal sito web "Missionarie dell'Immacolata Padre
Kolbe)
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