Alla festa della Gioia della Torà i discepoli del Baalshem si divertivano in casa del loro maestro; danzavano e bevevano e si facevano venire sempre nuovo vino dalla cantina. Dopo qualche ora la moglie del Baalshem entrò nella camera di lui e disse: «Se non smettono di bere, tra poco non avanzerà più vino per la consacrazione del sabato».
Egli rispose ridendo: «Dici bene. Va dunque e dì loro di smettere».
Quando la donna aprì la porta del tinello, vide i discepoli che danzavano in cerchio e intorno al cerchio danzante correva fiammeggiando un anello di fuoco azzurro. Allora prese ella stessa un boccale nella destra e un boccale nella sinistra e, allontanando la serva, corse in cantina, per ritornare subito con i recipienti pieni.
- Martin Buber -
Egli rispose ridendo: «Dici bene. Va dunque e dì loro di smettere».
Quando la donna aprì la porta del tinello, vide i discepoli che danzavano in cerchio e intorno al cerchio danzante correva fiammeggiando un anello di fuoco azzurro. Allora prese ella stessa un boccale nella destra e un boccale nella sinistra e, allontanando la serva, corse in cantina, per ritornare subito con i recipienti pieni.
- Martin Buber -
Il sordo
Il nipote del Baalshem, Rabbi Moshe Hajim, racconta: «L'ho sentito raccontare da mio nonno: un suonatore di violino suonava un giorno con tanta dolcezza che tutti coloro che lo sentivano si mettevano a danzare, e chi soltanto giungeva nel cerchio della musica, era preso anche lui nella danza.
Ed ecco venirsene un sordo che non sapeva nulla di musica; e ciò che vide gli sembrò un comportamento da pazzi, senza senso e senza gusto».
- Martin Buber -
Ed ecco venirsene un sordo che non sapeva nulla di musica; e ciò che vide gli sembrò un comportamento da pazzi, senza senso e senza gusto».
- Martin Buber -
Si narra: «Una volta, la sera dopo il Giorno del Perdono, la luna rimase coperta dalle nuvole, e il Baalshem non poté uscire a dire la benedizione della luna. Ciò l'angustiava molto; che, come tante volte, anche ora sentiva che un destino imponderabile era affidato all'opera delle sue labbra.
Invano diresse la sua profonda forza verso la luce del pianeta, per aiutarlo a gettare i suoi gravi veli; ogni volta che mandava qualcuno a vedere, sempre gli veniva risposto che le nuvole s'erano ancora infittite.
Finalmente la speranza l'abbandonò. «Intanto gli hassidim, che non sapevano la pena del Baalshem, si erano riuniti nella parte più esterna della casa e avevano incominciato a danzare, che in tal modo solevano festeggiare lietamente il perdono dell'anno, compiuto attraverso il servizio sacerdotale dello zaddik.
Quando la santa gioia crebbe, invasero danzando la camera del Baalshem. Presto il fervore li sopraffece, presero per le mani colui che sedeva afflitto e lo trassero nel loro girotondo. In quel momento di fuori risuonò un grido. Improvvisamente la notte s'era rischiarata; in splendore mai visto la luna si librava nel cielo purissimo».
- Martin Buber -
Invano diresse la sua profonda forza verso la luce del pianeta, per aiutarlo a gettare i suoi gravi veli; ogni volta che mandava qualcuno a vedere, sempre gli veniva risposto che le nuvole s'erano ancora infittite.
Finalmente la speranza l'abbandonò. «Intanto gli hassidim, che non sapevano la pena del Baalshem, si erano riuniti nella parte più esterna della casa e avevano incominciato a danzare, che in tal modo solevano festeggiare lietamente il perdono dell'anno, compiuto attraverso il servizio sacerdotale dello zaddik.
Quando la santa gioia crebbe, invasero danzando la camera del Baalshem. Presto il fervore li sopraffece, presero per le mani colui che sedeva afflitto e lo trassero nel loro girotondo. In quel momento di fuori risuonò un grido. Improvvisamente la notte s'era rischiarata; in splendore mai visto la luna si librava nel cielo purissimo».
- Martin Buber -
Buona giornata a tutti. :-)
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