lunedì 27 dicembre 2021

Aiuta la mia incredulità – Card. John Henry Newman

Questa santissima fede
che una volta fu affidata ai santi
io la credo Signore;
ma aiuta la mia incredulità,
e concedimi d’amare il Padre
per il suo amore di padre,
di riverire l’Onnipotente
per la sua potenza di forte,
come fedele Creatore,
per affidargli l’anima
nel bene da fare;
concedimi di partecipare
alla salvezza che viene da Gesù,
all’unzione del Messia,
all’adozione dell’Unigenito;
per adorare il Signore
per il suo concepimento nella fede,
per il suo natale umile,
per le sue sofferenze pazienti
e la sua avversione al male;
per la sua croce,
per crocifiggere già gli inizi del peccato;
per la sua morte, per mortificare la carne;
per la sua sepoltura,
per seppellire i pensieri cattivi
in opere buone;
per la sua discesa agli inferi,
per meditare sull’inferno;
per la sua risurrezione, sulla novità di vita,
per la sua ascensione,
per cercare le cose di lassù;
perché è assiso in cielo,
per ricercare le cose buone alla sua destra;
per il suo ritorno,
per temere la sua parusia;
per il giudizio,
per giudicarmi prima di essere giudicato.

Dallo Spirito
Concedimi il soffio di grazia salutare
nella santa Chiesa cattolica,
per avere la mia stessa vocazione
e santità, e parte, e una compagnia
dei suoi sacri riti, e le preghiere,
i digiuni e i lamenti,
le veglie, le lacrime, e le sofferenze,
per la sicurezza della remissione dei peccati,
per la speranza nella risurrezione
e il passaggio a vita eterna.

(Card. John Henry Newman)

Fonte: “Ho pensato a te, Signore” Preghiamo con John Henry Newman, Ed. Paoline.  Pagg. 30,31

È stato pubblicato per la prima volta nel 1843 da John Henry Parker, Oxford e Londra)

 
 











“Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare ‘qua e là da qualsiasi vento di dottrina’, va bene e appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni.
Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.

(cardinale Joseph Ratzinger, Missa proeligendo Romano Pontefice, 18 aprile 2005)



"La parola di Dio non si accontenta di essere capita, di essere posseduta da voi: vuole essa possedere voi, vuole essa entrare nella vostra testa, e una volta dentro vuole fare il pilota. Pilotare e dirigere tutta la vostra vita, in un certo senso" 

Giovanni Paolo I, papa

Buona giornata a tutti:-)


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