Visualizzazione post con etichetta crocefisso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta crocefisso. Mostra tutti i post

lunedì 25 gennaio 2021

da: La sfera e la Croce - Chesterton Gilbert Keith

Anche quell’uomo aveva questa opinione che il segno del Cristianesimo fosse un simbolo di barbarie e di irragionevolezza. 

È una storia assai interessante. Ed è una perfetta allegoria di ciò che accade ai razionalisti come te. Egli cominciò, naturalmente, col bandire il crocifisso da casa sua, dal collo della sua donna, perfino dai quadri. Diceva, come tu dici, che era una forma arbitraria e fantastica, una mostruosità; e che la si amava soltanto perché era paradossale. Poi diventò ancora più furioso, ancora più eccentrico; e avrebbe voluto abbattere le croci che si innalzavano lungo le strade del suo paese, che era un paese cattolico romano. 

Alla fine, in un eccesso di frenesia, s’arrampicò sul campanile di una chiesa, ne strappò la croce e l’agitò nell’aria, in un tragico soliloquio sotto le stelle. Poi, una sera d’estate, mentre se ne tornava a casa, lungo un viale, il demone della sua follia lo ghermì di botto, con quella violenza e quel delirio che trasfigurano il mondo agli occhi dell’insensato. Si fermò un momento, fumando la sua pipa, di fronte a una lunghissima palizzata e all’improvviso gli si spalancarono gli occhi. 

Non brillava una luce, non si muoveva una foglia; ma egli credette di vedere, come in un fulmineo cambiamento di scena, la lunga palizzata tramutata in un esercito di croci innumerevoli legate l’una all’altra, su per la collina, giù per la valle. Allora, facendo volteggiare nell’aria il suo pesante bastone, egli mosse contro la palizzata come contro una schiera di nemici. E, per quanto era lunga la strada, spezzò, strappò, sradicò tutte quelle assi che incontrava sul suo cammino. 

Egli odiava la croce e ogni palizzata è una parete di croci. Quando arrivò a casa, era pazzo da legare. Si lasciò cadere sopra una sedia, ma rimbalzò subito in piedi perché in ogni oggetto di falegnameria scorgeva l’intollerabile immagine. Si buttò sul letto, ma ricordò che anche quello, come ogni opera artigianale, era costruito in base a quel piano maledetto. 

Distrusse tutti i suoi mobili, perché erano fatti di croci. Appiccò il fuoco alla casa perché era fatta di croci. Lo ritrovarono nel fiume.


Lucifero guardò il vecchio monaco mordendosi le labbra.
— È vera questa storia? — chiese.
— Oh, no — disse Michele con disinvoltura. — È una parabola: è la parabola di tutti voi razionalisti. Cominciate con l’infrangere la Croce; ma finite col distruggere il mondo abitabile. 

- Chesterton Gilbert Keith - 

da: La sfera e la croce

Spesso noi credenti ci piazziamo in una sorta di parcheggio spirituale, dove magari continuiamo ad ascoltare la Parola [di Dio], sì, ma senza lasciare che ci cambi. Noi cerchiamo di stare meglio possibile, ma di Dio a volte non capiamo niente”.

(Miriano Costanza, “Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana”, Venezia, Sonzogno, 2020, p. 123)


Buona giornata a tutti. :-)


iscriviti al mio canale YouTube: 




mercoledì 5 settembre 2018

Il Crocefisso silenzioso - Natalia Ginzburg

Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule di scuola. 
Il nostro è uno Stato laico e non ha il diritto d’imporre che nelle aule ci sia il crocifisso... 
A me dispiace che il crocefisso scompaia per sempre da tutte le classi. 
Mi sembra una perdita. 
Se fossi un insegnante, vorrei che nella mia classe non venisse toccato... il crocifisso non genera nessuna discriminazione. 
Tace. 
È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini, fino allora assente. 
La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. 
Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? 
Sono quasi duemila anni che diciamo: “prima di Cristo” e: “dopo di Cristo”. 
O vogliamo forse ora smettere di dire così? 
Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. È là muto e silenzioso. C’è stato sempre. 
Per i cattolici è un simbolo religioso. Per gli altri, può essere niente, una parte del muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa di particolare, che suscita pareri contrastanti. 
I diritti delle minoranze vanno rispettati. 
Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsi offesi gli Ebrei? Cristo non era forse un Ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di Ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce, che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. 
Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. 
Chi è ateo, cancella l’idea di Dio, ma conserva l’idea del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per una loro fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è l’immagine. 
È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli, tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, Ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva mai detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini [...]. 
Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura [...], versando sangue e lacrime, cercando di non crollare. 
Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, non solo ai cattolici. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere atei, laici, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. 
Ha detto: “Ama il prossimo come te stesso”. Erano parole scritte già nell’Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. 
Il contrario degli aerei che gettano bombe sulla gente indifesa. 
Il contrario degli stupri e dell’indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade. 
Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l’esatto contrario del modo come oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto. 
Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo così abituati a vedere quel piccolo legno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci avviene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: “Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati”. 
Quando e dove saranno saziati? In cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole, chissà perché, fanno sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti [...].

- Natalia Ginzburg -
da "l'Unità" del 22 marzo 1988



Gesù risorge anche oggi

Credevo che avessero ucciso Gesù,
e oggi l'ho visto dare un bacio a un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
e oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,
e oggi l'ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,
e oggi l'ho visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,
e oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,
e oggi l'ho sentito dire:
"Perché, fratello?" a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesù risorge anche oggi
ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo.

- Luciano Cammaroto -


Buona giornata a tutti. :-)