mercoledì 9 novembre 2016

Mio Dio, Trinità che adoro - Santa Elisabetta della Trinità

O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi interamente per stabilirmi in te, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell'eternità.
Che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da te, o mio Immutabile Bene, ma che ogni minuto mi porti più addentro nella profondità del tuo Mistero.
Pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua dimora amata e il luogo del tuo riposo.
Che non ti ci lasci mai solo, ma sia là tutta quanta desta nella mia fede, tutta adorante, tutta abbandonata alla tua Azione creatrice.
O mio Cristo amato, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa del tuo Cuore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti fino a morirne! Ma sento la mia impotenza e ti chiedo di "rivestirmi di te stesso", di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della tua anima, di sommergermi, d'invadermi di sostituirti a me, affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della tua Vita.
Vieni nella mia anima come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarti, voglio farmi tutta docilità, per imparare tutto da te, poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio fissarti sempre e rimanere sotto la tua grande luce; o mio Astro amato, incantami, perché io non possa più uscire dallo splendore dei tuoi raggi.
O Fuoco consumatore, Spirito d'amore, scendi sopra di me, affinché si faccia nella mia anima come un'incarnazione del Verbo : che io sia per Lui una umanità aggiunta nella quale Egli rinnovi tutto il suo Mistero.
E tu, o Padre, chinati verso la tua povera piccola creatura, "coprila con la tua ombra", non vedere in lei che il "Prediletto nel quale hai posto tutte le tue compiacenze".
O miei “Tre”, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi abbandono a voi come una preda.
Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in voi, nell’attesa di venire a contemplare nella vostra luce l'abisso delle vostre grandezze.

- Santa Elisabetta della Trinità -



"E' qualche cosa di così grande, di così divino la sofferenza! Mi sembra che se i Beati in Cielo potessero invidiarci qualche cosa, ci invidierebbero questo tesoro.
E' una leva così potente sul Cuore del buon Dio! E poi, che cosa vi può essere di più dolce che donare a Colui che si ama? La Croce è l'eredità del Carmelo." 




Elisabetta della Trinità è una dei patroni dei malati e degli orfani.  
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 1984 (memoria liturgica il 9 novembre):

«A Digione in Francia, beata Elisabetta della Santissima Trinità Catez, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che sin dalla fanciullezza cercò e contemplò nel profondo del cuore il mistero della Trinità e, ancora giovane, tra molte tribolazioni, giunse, come aveva desiderato, all’amore, alla luce, alla vita.»






Buona giornata a tutti. :-)

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